Lista eventi stagione 2016-17
Ottobre 2016
Ora
(Sabato) 20:30
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programma Leóš Janáček (1854 – 1928) - Sonata per violino e pianoforte n. 3, JW.7/7 Franz Schubert (1797 – 1828) - Fantasia in do maggiore per violino e pianoforte, op. 159, D. 934 *** Olivier Messiaen (1908 –
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programma
Leóš Janáček (1854 – 1928) – Sonata per violino e pianoforte n. 3, JW.7/7
Franz Schubert (1797 – 1828) – Fantasia in do maggiore per violino e pianoforte, op. 159, D. 934
***
Olivier Messiaen (1908 – 1992) – Thème et variations
Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827) – Sonata per violino e pianoforte n. 7 in do minore, op. 30 n. 2
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Società Amici della Musica Verona
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(Mercoledì) 20:30
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PROGRAMMA Wolfgang A. Mozart (1756 – 1791) - Sonata No.13 Mi bemolle maggiore, K.333 Isaac Albéniz (1860 – 1909) - Rondeña, Almería, Triana *** Robert Schumann (1810 – 1856) - Blumenstück in re bemolle maggiore per pianoforte,
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PROGRAMMA
Wolfgang A. Mozart (1756 – 1791) – Sonata No.13 Mi bemolle maggiore, K.333
Isaac Albéniz (1860 – 1909) – Rondeña, Almería, Triana
***
Robert Schumann (1810 – 1856) – Blumenstück in re bemolle maggiore per pianoforte, op. 19
Robert Schumann (1810 – 1856) – Fantasia in do maggiore per pianoforte, op. 17
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(Venerdì) 20:30
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Kremerata Baltica Gidon Kremer direttore e solista video con i dipinti di Maxim Kantor programma P. Glass - Orphée suite (versione per violino, archi e percussioni di A. Pushkarev elaborata su quella per pianoforte di
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Kremerata Baltica
Gidon Kremer direttore e solista
video con i dipinti di Maxim Kantor
programma
P. Glass – Orphée suite
(versione per violino, archi e percussioni di A. Pushkarev elaborata su quella per pianoforte di P. Barnes)
F. Schubert – Fantasia per violino e archi in do maggiore, D.934
(versione per violino e archi di V. Kissine)
M. Mussorgsky – Quadri da (un’altra) esposizione (”Russia-faces and masks”)
un progetto video comune (materiale video – dipinti di Maxim Kantor) di Gidon Kremer, Maxim Kantor e della Kremerata Baltica
- P. I. Tchaikovsky – Serenata malinconica (versione per violino e archi di L. Desyatnikov)
- M. Mussorgsky – Quadri da un’ esposizione (versione per archi di J. Cohen)
- V. Sylvestrov – “Serenata per violino solo”
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Organizzatore
Teatro Ristori
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biglietteriaNovembre 2016
Ora
(Mercoledì) 20:30
Location
via Teatro Ristori,7 - Verona
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DISCORSO A DUE Franz Liszt e l’arte italiana da un’idea di Nazzareno Carusi con Nazzareno Carusi, pianoforte e Vittorio Sgarbi, critico d'arte Il “Discorso a Due” è un'idea originale che Nazzareno Carusi, per sua stessa ammissione, poteva realizzare solo con
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DISCORSO A DUE
Franz Liszt e l’arte italiana
da un’idea di Nazzareno Carusi
con Nazzareno Carusi, pianoforte
e Vittorio Sgarbi, critico d’arte
Il “Discorso a Due” è un’idea originale che Nazzareno Carusi, per sua stessa ammissione, poteva realizzare solo con Vittorio Sgarbi. Al debutto, nel 2010, è seguita, l’anno dopo, l’assegnazione dello storico Premio Lunezia, istituito da Fabrizio de André e Fernanda Pivano, come “migliore recital musicale dell’anno”. Il “Discorso a Due” va in scena raramente, per la eccezionalità della coppia di protagonisti. Ma, quando accade, i palcoscenici sono i maggiori d’Italia: tra gli altri il “Festival Verdi” di Parma, il “Festival delle Nazioni” di Città di Castello e gli “Incontri Asolani”.
Carusi ha raccontato così l’incontro con Sgarbi: “Eravamo insieme in tv, ospiti a Mattino Cinque. Cominciammo a parlare e gli ricordai quanto mi avesse colpito anni prima averlo sentito leggere alcuni versi di John Donne. E aggiunsi che per un mio progetto avevo bisogno proprio di lui: un uomo immensamente colto, capace di un’incredibile lettura espressiva e di collegare e spiegare a chiunque, a braccio, l’arte di ogni tempo e di ogni genere. Capacità che Vittorio Sgarbi ha nelle dimensioni del genio. Mi rispose di sì e nacque il “Discorso a Due”, che è una delle più grandi gioie della mia carriera.”
Da parte sua, Sgarbi ha detto: “Nazzareno Carusi è un musicista sofisticato e un pianista travolgente, perché alla evidente potenza d’interprete somma una personalità e una cultura profonda ed eclettica, la cui misura va oltre i confini musicali. Ha poi un talento naturale d’immedesimazione artistica e letteraria e possiede un carattere forte, condizione necessaria per stabilire quella complicità di anime che fa del “Discorso a Due” un pezzo unico. Infine, con il tempo, l’ammirazione reciproca è diventata certamente un’amicizia sincera e radicata. E questo non era affatto scontato.”.
programma
Giovan Battista Strozzi – La Notte
Franz Liszt – Il penseroso
Michelangelo – Allegoria della Notte
Franz Liszt – Sposalizio
Raffaello – Sposalizio della Vergine
Franz Liszt – Canzonetta del Salvator Rosa
__________
Franz Liszt – Dopo una lettura di Dante (Fantasia quasi Sonata)
Dante Alighieri – Inferno: V Canto
melologo di Nazzareno Carusi
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Nazzareno Carusi e Vittorio Sgarbi[/custom_font]
Organizzatore
Teatro Ristori
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(Lunedì) 20:30
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programma Ludwig Van Beethoven (1740 - 1792) - Sonata per violino e pianoforte n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 12 n. 3 Rocco de Cia (1982) - Perdendosi Prima esecuzione assoluta. Brano commissionato dalla
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programma
Ludwig Van Beethoven (1740 – 1792) – Sonata per violino e pianoforte n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 12 n. 3
Rocco de Cia (1982) – Perdendosi
Prima esecuzione assoluta. Brano commissionato dalla Società Amici della Musica di Verona e dagli Amici della Musica di Padova.
***
Ludwig Van Beethoven – Sonata per violino e pianoforte n. 4 in la minore, op. 23
Ludwig Van Beethoven – Sonata per violino e pianoforte n. 7 in do minore, op. 30 n. 2
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Società Amici della Musica Verona
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(Mercoledì) 20:30
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I VIRTUOSI ITALIANI ALEXANDRA CONUNOVA violino programma Edvard Grieg (1843 - 1907) Holberg Suite op.40 Preludium (Allegro vivace) / Sarabande (Andante espressivo) / Gavotte (Allegretto) / Air (Andante religioso) / Rigaudon (Allegro con brio) Felix
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I VIRTUOSI ITALIANI
ALEXANDRA CONUNOVA violino
programma
Edvard Grieg (1843 – 1907)
Holberg Suite op.40
Preludium (Allegro vivace) / Sarabande (Andante espressivo) / Gavotte (Allegretto) /
Air (Andante religioso) / Rigaudon (Allegro con brio)
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 – 1847)
Concerto in re min.per violino e archi, MWV O3
Allegro / Andante / Allegro
Ernest Chausson (1855 – 1899)
Poème per violino e orchestra op. 25
Nino Rota (1911 – 1979)
Concerto per archi Preludio
(Allegro ben Moderato) / Scherzo (Allegro comodo) / Aria (Allegretto quasi Adagio) / Finale (Allegrissimo)
I VIRTUOSI ITALIANI
violini primi
Alberto Martini
Antonio Aiello
Elisbetta Fable
Matteo Marzaro
Natalie Dentini
violini secondi
Luca Falasca
Alberto Ambrosini
David Mazzacan
Anne Sophie Freund
viole
Flavio Ghilardi
Alessandro Pandolfi
Marco Nason
violoncelli
Leonardo Sapere
Gionata Brunelli
Giordano Pegoraro
contrabbasso
Sante Braia
pianoforte
Annalisa Pondero
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Alexandra Conunova[/custom_font]
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(Sabato) 20:30
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Giulia Lazzarini MURI. PRIMA E DOPO BASAGLIA testo e regia di Renato Sarti produzione Teatro della Cooperativa Camicie di forza, dosi massicce di psicofarmaci, lobotomia, elettroshock: il manicomio. Il racconto non parte dal punto
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Giulia Lazzarini
MURI. PRIMA E DOPO BASAGLIA
testo e regia di Renato Sarti
produzione Teatro della Cooperativa
Camicie di forza, dosi massicce di psicofarmaci, lobotomia, elettroshock: il manicomio. Il racconto non parte dal punto di vista degli ammalati (o sarebbe più giusto chiamarli internati) ma da quello degli infermieri, professione preziosa e difficile che venne scardinata dalla legge del 1978, conosciuta come Legge Basaglia. Da allora il compito del personale ospedaliero non fu più soltanto quello di custodire e pulire, ma di confrontarsi, dialogare e ascoltare. Un’infermiera rivive la sua esperienza di tre decenni in manicomio. Riflette su quello che ha visto e vissuto con una nostalgia particolare, «quela del poeta, quela che te sa tropo bene che non pol tornar». Uno sguardo lucido, estremo, quasi spietato di chi si rende conto che la spinta di quegli anni si è affievolita e rischia di finire inghiottita dall’indifferenza e dall’oblio.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: foto di Emiliano Boga[/custom_font]
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(Domenica) 17:00
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Capitan Scirocco e la perla del Barocco ideazione e testi di Elisabetta Garilli Un giorno di giusto vento, Capitan Scirocco disse: <Ciurma! È ora di salpare… Per Trovare la perla del Barocco bisogna
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Capitan Scirocco e la perla del Barocco
ideazione e testi di Elisabetta Garilli
Un giorno di giusto vento, Capitan Scirocco disse: <Ciurma! È ora di salpare… Per Trovare la perla del Barocco bisogna conoscere il Barocco… Vento di grecale! Per mille balene ballerine! Togliete gli ormeggi: si parte! >
La coinvolgente storia di un viaggio per mare e dell’avventurosa ricerca della perla barocca.
Lo spettacolo nasce con l’intento di aprire una finestra storica sul periodo barocco: la musica del Seicento offre infiniti spunti narrativi e creativi proprio perché originata da un momento storico ricco di inventiva e di scoperte. È l’epoca dei sontuosi vascelli, dei grandi viaggi alla ricerca di favolosi tesori nascosti. La musica, concepita dai grandi compositori per stupire l’animo, non ha tempo né età.
Interpreti:
insieme musicale: Ensemble del Teatro Ristori
voce narrante: Enrica Compri
illustrazioni e scenografie: Serena Abagnato
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: illustrazione di Serena Abagnato[/custom_font]
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(Lunedì) 20:30
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programma Franz Joseph Haydn (1732 – 1809) - Quartetto in re minore n. 2 “Qinten” Hob III:76 Béla Bartok (1881 – 1945) - Quartetto per archi n. 4 in do maggiore, BB 95, SZ 91 *** Antonin
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programma
Franz Joseph Haydn (1732 – 1809) – Quartetto in re minore n. 2 “Qinten” Hob III:76
Béla Bartok (1881 – 1945) – Quartetto per archi n. 4 in do maggiore, BB 95, SZ 91
***
Antonin Dvorak (1841 – 1904) – Quartetto per archi n. 10 in si bemolle op. 51, “Slavo”
ELIAS STRING QUARTET
Sara Bitlloch, violino
Donald Grant, violino
Martin Saving, viola
Marie Bitlloch, violoncello
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Società Amici della Musica Verona
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(Martedì) 20:30
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Fabrizio Bosso quartet Fabrizio Bosso, tromba Julian Oliver Mazzariello, pianoforte Jacopo Ferrazza, contrabbasso Nicola Angelucci, batteria Bop del terzo millennio. I suoi attacchi sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale.
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Fabrizio Bosso quartet
Fabrizio Bosso, tromba
Julian Oliver Mazzariello, pianoforte
Jacopo Ferrazza, contrabbasso
Nicola Angelucci, batteria
Bop del terzo millennio. I suoi attacchi sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio Bosso dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha infatti lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia. Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, di partecipare a omaggi a illustri colleghi come Miles Davis e Don Cherry, di confrontarsi con la musica di Nino Rota, di dialogare con musicisti dal background diverso dal suo come il fisarmonicista Luciano Biondini. Con il suo quartetto Bosso porta a sintesi compiuta le tante esperienze accumulate sino ad oggi: l’amore per il Bop è sempre presente, ma filtrato da un sensibilità e da un gusto personali. Del gruppo fanno parte elementi di sicura affidabilità quali Julian Oliver Mazzariello, uno dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, il giovane contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci. Il repertorio è composto in gran parte da brani originali del trombettista, con qualche incursione nella grande musica della tradizione jazzistica e non solo, a seconda dell’ispirazione del momento.
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(Giovedì) 20:30
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Duo Lavrynenko - Guliei violoncello e pianoforte Primo premio assoluto Concorso Internazionale Trio di Trieste 2015 Alessandro Solbiati introduzione all’ascolto Alessandro Solbiati nato a Busto Arsizio nel 1956, si è diplomato presso il Conservatorio
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Duo Lavrynenko – Guliei violoncello e pianoforte
Primo premio assoluto Concorso Internazionale Trio di Trieste 2015
Alessandro Solbiati introduzione all’ascolto
Alessandro Solbiati
nato a Busto Arsizio nel 1956, si è diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte e in composizione (con Sandro Gorli), dopo aver frequentato per due anni la Facoltà di Fisica, studiando con Franco Donatoni all’Accademia Chigiana di Siena dal ’77 all’80. Vincitore nei primi anni ’80 di vari concorsi internazionali e nazionali, la sua musica è da allora regolarmente eseguita nei più importanti Festival europei, radiotrasmessa ed incisa per case quali Stradivarius, Decca, Bis Records etc. Nel 2002 pubblica per il Teatro Comunale di Monfalcone un Quaderno di Cultura Contemporanea intitolato “Ah, lei fa il compositore? E che genere di musica scrive?”, quattro saggi di riflessioni sul comporre, di analisi e illustrazione delle proprie tecniche compositive. Nell’aprile 2009 è stata messa in scena al Teatro Verdi di Trieste la sua prima opera, “Il carro e i canti” dalla tragedia breve di Puskȋn “Il festino in tempo di peste”. Nel settembre 2011 viene eseguita con la direzione di Gianandrea Noseda la sua seconda opera, “Leggenda”, dalla dostoevskijana Leggenda del Grande Inquisitore,commissione del Teatro Regio di Torino per la Stagione Lirica 2010-2011. Una terza, “Il suono giallo” da Kandinskij, andata in scena al Teatro Comunale di Bologna nel giugno 2015 , sotto la direzione di Marco Angius ha conseguito nell’aprile 2016 il Premio Abbiati della Critica musicale italiana come miglior prima esecuzione italiana del 2015. Dal 1995 è docente di Fuga e Composizione presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, dopo esserlo stato per la medesima materia al Conservatorio di Bologna tra il 1982 e il 1994. Ha tenutoe tiene vari corsi e masterclass (Sermoneta, Centre Acanthes, Orpheus Academy di Vienna, Conservatori di Parigi, Lyon, Tours,Mexico City, Sydney etc.). Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di Milano.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto il Duo Lavrynenko – Guliei[/custom_font]
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(Sabato) 20:30
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Petra Magoni, voce Ferruccio Spinetti, contrabbasso Un incontro fortuito voluto dal destino quello tra Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, duo che risponde al nome di Musica Nuda. Cantante solista con all’attivo già
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Petra Magoni, voce
Ferruccio Spinetti, contrabbasso
Un incontro fortuito voluto dal destino quello tra Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, duo che risponde al nome di Musica Nuda. Cantante solista con all’attivo già quattro album, nel gennaio 2003 Petra Magoni aveva in programma un mini-tour in alcuni piccoli club della “sua” Toscana con un amico chitarrista. Proprio il giorno del loro primo concerto, quest’ultimo si ammala. Petra, invece di annullare la data, chiede a Ferruccio, già contrabbassista degli Avion Travel, di sostituirlo all’ultimo minuto. Il concerto ottiene un tale successo che i due protagonisti di questo “Voice’n’bass” combo, nel giro di qualche settimana, mettono insieme un intero repertorio composto dalle canzoni che più amano e di slancio registrano in una sola giornata il loro primo album “Musica Nuda”, titolo che darà poi il nome anche al loro duo. In dodici anni di intensa attività concertistica in tutto il mondo, Musica Nuda ha collezionato riconoscimenti prestigiosi vantando nel proprio palmarès la “Targa Tenco 2006” nella categoria interpreti, il premio per “Miglior Tour” al Mei di Faenza 2006 e “Les quatre clés de Télérama” in Francia nel 2007. Nel corso degli anni, Ferruccio e Petra hanno portato il loro progetto in giro per il mondo, riuscendo a raggiungere anche spazi prestigiosi tra cui l’Olympia di Parigi, l’Hermitage di San Pietroburgo. Inoltre, sono stati ospiti del Tanz Wuppertal Festival di Pina Bausch e, sempre in Germania, hanno aperto i concerti di Al Jarreau. Nel marzo 2014 sono stati gli unici ospiti musicali della “Giornata Mondiale del Teatro” che si è celebrata all’interno del Senato della Repubblica, alla presenza del Presidente Pietro Grasso.
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(Lunedì) 20:30
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PROGRAMMA Fryderyk Franciszek Chopin (1810 – 1849) Due notturni per pianoforte, op. 27 Due notturni per pianoforte op.32 Due notturni per pianoforte op.37 ENZO RESTAGNO, musicologo ROBERTO PEGORARO, pianoforte maggiori informazioni sul sito dell'organizzatore Società Amici
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PROGRAMMA
Fryderyk Franciszek Chopin (1810 – 1849)
Due notturni per pianoforte, op. 27
Due notturni per pianoforte op.32
Due notturni per pianoforte op.37
ENZO RESTAGNO, musicologo
ROBERTO PEGORARO, pianoforte
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(Giovedì) 17:00
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La Scuola de' Gelosi dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà musica di Antonio Salieri prima rappresentazione in tempi moderni Trascrizione dall’Autografo originale a cura di Jacopo Cacco e Giovanni Battista
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La Scuola de’ Gelosi
dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà
musica di Antonio Salieri
prima rappresentazione in tempi moderni
Trascrizione dall’Autografo originale a cura di Jacopo Cacco e Giovanni Battista Rigon (custodito presso la Österreichische Nationalbibliothek)
direttore Giovanni Battista RIgon
regia di Italo Nunziata
scene di Andrea Belli
costumi di Valeria Donata Bettella
disegno luci di Marco Giusti
orchestra I VIrtuosi Italiani
Personaggi ed interpreti:
Conte Bandiera, tenore Patrick Kabongo
Contessa Bandiera, soprano Francesca Longari
Blasio, baritono Benjamin Cho
Ernestina, soprano Eleonora Bellocci
Lumaca, baritono Qianming Dou
Carlotta, mezzosoprano Ana Victoria Pitts
Il Tenente, tenore Manuel Amati
Spettacolo realizzato su iniziativa
di Fondazione Culturale Antonio Salieri di Legnago
in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro Ristori di Verona, Deputazione Teatrale Teatro Marrucino di Chieti, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,
con l’adesione di Fondazione Teatri delle Dolomiti di Belluno
la partecipazione di Accademia del Maggio Musicale Fiorentino ed il sostegno di Fondazione Cariverona.
Rappresentata per la prima volta al Teatro San Moisé di Venezia nel 1778, quest’opera comica ottenne subito un grande successo e si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il libretto di Caterino Mazzolà fu revisionato nel 1783 da Lorenzo Da Ponte per una seconda versione che andò in scena al Burgtheater di Vienna. La vicenda, al di là delle consuete, divertenti schermaglie amorose tra i protagonisti tipiche del melodramma giocoso, è interessante perché coinvolge personaggi di diversa estrazione sociale – aristocratici, borghesi e servitori, anticipando situazioni drammaturgiche che ritroveremo nella trilogia Mozart-Da Ponte.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: foto di Chiara Battistella[/custom_font]
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riservato alle scuoleOra
(Venerdì) 20:00
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La Scuola de' Gelosi dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà musica di Antonio Salieri prima rappresentazione in tempi moderni Trascrizione dall’Autografo originale a cura di Jacopo Cacco e Giovanni Battista
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La Scuola de’ Gelosi
dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà
musica di Antonio Salieri
prima rappresentazione in tempi moderni
Trascrizione dall’Autografo originale a cura di Jacopo Cacco e Giovanni Battista Rigon (custodito presso la Österreichische Nationalbibliothek)
direttore Giovanni Battista RIgon
regia di Italo Nunziata
scene di Andrea Belli
costumi di Valeria Donata Bettella
disegno luci di Marco Giusti
orchestra I VIrtuosi Italiani
Personaggi ed interpreti:
Conte Bandiera, tenore Patrick Kabongo
Contessa Bandiera, soprano Francesca Longari
Blasio, baritono Benjamin Cho
Ernestina, soprano Eleonora Bellocci
Lumaca, baritono Qianming Dou
Carlotta, mezzosoprano Ana Victoria Pitts
Il Tenente, tenore Manuel Amati
Spettacolo realizzato su iniziativa
di Fondazione Culturale Antonio Salieri di Legnago
in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro Ristori di Verona, Deputazione Teatrale Teatro Marrucino di Chieti, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,
con l’adesione di Fondazione Teatri delle Dolomiti di Belluno
la partecipazione di Accademia del Maggio Musicale Fiorentino ed il sostegno di Fondazione Cariverona.
Rappresentata per la prima volta al Teatro San Moisé di Venezia nel 1778, quest’opera comica ottenne subito un grande successo e si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il libretto di Caterino Mazzolà fu revisionato nel 1783 da Lorenzo Da Ponte per una seconda versione che andò in scena al Burgtheater di Vienna. La vicenda, al di là delle consuete, divertenti schermaglie amorose tra i protagonisti tipiche del melodramma giocoso, è interessante perché coinvolge personaggi di diversa estrazione sociale – aristocratici, borghesi e servitori, anticipando situazioni drammaturgiche che ritroveremo nella trilogia Mozart-Da Ponte.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: foto di Chiara Battistella[/custom_font]
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Babbo Natale e la lettera smarrita Musiche di C. Gounod, ideazione e testi di E. Garilli “Dovete sapere che Babbo Natale ha la sua Orchestra personale…” “…pochi sanno delle tantissime azioni che questa
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Babbo Natale e la lettera smarrita
Musiche di C. Gounod, ideazione e testi di E. Garilli
“Dovete sapere che Babbo Natale ha la sua Orchestra personale…”
“…pochi sanno delle tantissime azioni che questa svolge per tutti, di solito in segreto.
Ad Esempio: “chi secondo voi fa alzare nel cielo la slitta con tutte le renne?”
Gounod, con la sua musica, accompagna l’avventura di una lettera smarrita che verrà recapitata grazie all’ennesima magia della nostra orchestra di fiati.
Interpreti:
insieme cameristico Falco Ensemble,
voce narrante: Elisabetta Garilli,
mimo: Giulia Carli e Enrica Compri,
scenografie: Serena Abagnato.
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(Mercoledì) 20:30
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PROGRAMMA Antiche melodie inglesi Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) - Tre mottetti latini op. 39 *** Benjamin Britten (1913-1976) - A Cerimony of Carols Op. 28 per voci bianche e arpa Irving Berlin (1888-1989) - White Christmas Adolph Adam (1803-1856)
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PROGRAMMA
Antiche melodie inglesi
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) – Tre mottetti latini op. 39
***
Benjamin Britten (1913-1976) – A Cerimony of Carols Op. 28 per voci bianche e arpa
Irving Berlin (1888-1989) – White Christmas
Adolph Adam (1803-1856) – O Holy Night
maggiori informazioni sul sito dell’organizzatore
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info e prezzi sul sito dell'organizzatoreFederico Mondelci direttore e saxofono - Massimo Morganti trombone jazz // PROGETTO IN ESCLUSIVA
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I VIRTUOSI ITALIANI FEDERICO MONDELCI direttore e saxofono MASSIMO MORGANTI trombone jazz programma J. Ibert - Concertino da Camera per sassofono contralto e 11 strumenti E. Bozza - Aria per sassofono e archi D. Milhaud -
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I VIRTUOSI ITALIANI
FEDERICO MONDELCI direttore e saxofono
MASSIMO MORGANTI trombone jazz
programma
J. Ibert – Concertino da Camera per sassofono contralto e 11 strumenti
E. Bozza – Aria per sassofono e archi
D. Milhaud – Scaramouche
J. Françaix – Cinq Dances Exotiques per sassofono e archi
PLAISIR D’AMOUR
Suite di canzoni francesi e americane per sassofono, trombone, orchestra e ensemble jazz (arrangiamenti di Massimo Morganti)
C. Trenet – Que reste-t-il de nos amours?
J. Kosma/J. Prévert – Les feuilles mortes
J. P. Aegidius Martini – Plaisir d’amour
G. Gershwin – Fashinathing Rhythm, The Man I Love, Summertime, I Love You Porgy, I Got Rhythm, But Not for Me
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Fratelli Dalla Via DRAMMATICA ELEMENTARE di e con Marta Dalla Via, Diego Dalla Via direzione tecnica Roberto Di Fresco Produzione La Piccionaia, Opera Estate Festival Veneto C’erano una volta la A di ape, la B
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Fratelli Dalla Via
DRAMMATICA ELEMENTARE
di e con Marta Dalla Via, Diego Dalla Via
direzione tecnica Roberto Di Fresco
Produzione La Piccionaia, Opera Estate Festival Veneto
C’erano una volta la A di ape, la B di barca, la C di casa. Ma l’alfabeto non è più quello delle vecchie scuole elementari. Nella società dell’allarmismo, della globalizzazione e dei localismi la A è quella dell’attacco all’America, la O quella di Osama e Obama, la P quella di polentosa Pianura Padana e così via. Espulsi dalle scuole di ogni ordine e grado, traditi, come Hansel e Gretel, da chi li doveva tutelare, due alunni, approssimativamente analfabeti, disegnano drammaturgie tratte da un loro nuovo dizionario in stile dadaista. Basato su una struttura di acrostici e tautogrammi, il percorso dei due protagonisti diventa una favola scolastica che racconta il desiderio di giocare con le parole e di trasformarle in un dissacrante abbecedario contemporaneo in forma di racconto.
Fratelli Dalla Via
Sono una piccola impresa famigliare che costruisce storie. Marta e Diego, dopo aver sviluppato parallelamente una serie di esperienze formative, professionali e umane, decidono di unire la propria voce in un percorso artistico comune, accettando la sfida di abitare e lavorare a Tonezza del Cimone, il paese sulle montagne vicentine dove sono nati. La loro prima scrittura per la scena è Piccolo Mondo Alpino progetto vincitore del Premio Kantor 2010 e del premio speciale della giuria nel concorso drammaturgico CTAS Oltrelaparola nel 2011. La loro seconda prova drammaturgica è Mio figlio era come un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013. Lo spettacolo debutta al Franco Parenti di Milano e viene rappresentato in oltre settanta città nel corso delle stagioni successive. Il loro nuovo progetto Drammatica Elementare ha debuttato a Vicenza il 26 febbraio 2016.
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(Sabato) 20:30
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PROGRAMMA Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) - "OFFERTA MJUSICALE" IN RE MINORE, BWV 1079 LE CONCERT DE NATIONS JORDI SAVALL, viola da gamba e direzione PIERRE HANTAÏ, clavicembalo MANFREDO KRAEMER, violino DAVID PLANTIER, violino MARC HANTAÏ, traverso BALÁZS MÁTÉ,
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PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) – “OFFERTA MJUSICALE” IN RE MINORE, BWV 1079
LE CONCERT DE NATIONS
JORDI SAVALL, viola da gamba e direzione
PIERRE HANTAÏ, clavicembalo
MANFREDO KRAEMER, violino
DAVID PLANTIER, violino
MARC HANTAÏ, traverso
BALÁZS MÁTÉ, violoncello
XAVIER PUERTAS, contrabbasso
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MITTELEUROPA ORCHESTRA direttore ALESSANDRO VITIELLO mezzosoprano ANNA MARIA CHIURI W.A. Mozart - Don Giovanni - Ouverture W.A. Mozart - Don Giovanni - Mi tradì quell'alma ingrata (recitativo ed aria) G. Rossini - La gazza ladra - Sinfonia G. Verdi - Don Carlo
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MITTELEUROPA ORCHESTRA
direttore ALESSANDRO VITIELLO
mezzosoprano ANNA MARIA CHIURI
W.A. Mozart – Don Giovanni – Ouverture
W.A. Mozart – Don Giovanni – Mi tradì quell’alma ingrata (recitativo ed aria)
G. Rossini – La gazza ladra – Sinfonia
G. Verdi – Don Carlo – Canzone del velo (Nel giardin del bello saracin ostello)
G. Verdi – Il trovatore – Condotta ell’era in ceppi
P. Mascagni – Cavalleria rusticana – Intermezzo
P. Mascagni – Cavalleria rusticana – Voi lo sapete, o mamma
G. Verdi – Nabucco, Ouverture
G. Donizetti – La Favorite – O mon Fernand
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(Giovedì) 20:30
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Gli Harlem Gospel Choir sono il più famoso Coro Gospel d’America, nonché uno dei più longevi. Dal 1986, Allen Bailey e il suo coro, formato dalle più belle voci di Harlem
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Gli Harlem Gospel Choir sono il più famoso Coro Gospel d’America, nonché uno dei più longevi.
Dal 1986, Allen Bailey e il suo coro, formato dalle più belle voci di Harlem e New York City, gira il mondo condividendo con il pubblico la gioia nella Fede e raccogliendo fondi da devolvere in opere di bene. In oltre 25 anni di grandiosa carriera gli Harlem Gospel Choir hanno sempre cercato di oltrepassare barriere culturali unendo nazioni e persone, provando a dare sempre qualcosa in cambio, anche se questo sia semplicemente stato un piccolo sorriso.
Il Coro ha cantato per il Presidente Obama, la famiglia Reale inglese Nelson Mandela, Elton John, due Papi e all’International broadcast memorial per Michael Jackson. Vere e proprie superstars hanno inoltre voluto collaborare con loro: da Andre Rieu a Diana Ross, da Bono ai Chieftains, da Lyle Lovett a Josh Groban ai Gorillaz.
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€ 25 / 6Gennaio 2017
Ora
(Domenica) 17:00
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UKRAINIAN RADIO SYMPHONY ORCHESTRA - KIEV VOLODYMYR SHEIKO direttore I PARTE Gioachino Rossini: Sinfonia da “Semiramide” Franz Von Suppé: Sinfonia da “Poeta e contadino” Johann Strauss jr: “Lagunen-Walzer" op.411 (Valzer degli Amici) Johann Strauss jr: Ouverture
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UKRAINIAN RADIO SYMPHONY ORCHESTRA – KIEV
VOLODYMYR SHEIKO direttore
I PARTE
Gioachino Rossini: Sinfonia da “Semiramide”
Franz Von Suppé: Sinfonia da “Poeta e contadino”
Johann Strauss jr: “Lagunen-Walzer” op.411 (Valzer degli Amici)
Johann Strauss jr: Ouverture da “Die Fledermaus” (Il Pipistrello)
II PARTE
Johann Strauss jr: “Wein, Weib und Gesang !” op.333 (Vino, Donne e Canto !)
Johann Strauss jr: “Spanischer Marsch” op.433 (Marcia Spagnola)
Johann Strauss jr: “Neue Pizzicato Polka” op.449
Johann Strauss jr: “Kaiser-Walzer” op.437 (Valzer dell’Imperatore)
Johann Strauss jr: “Im Krapfenwald’ polka op. 336 (Nel bosco di Krapfen)
Johann Strauss jr: “Tritsch-Tratsch Polka” op. 214
Johann Strauss jr: “An der schönen blauen Donau” valzer op. 314 (Sul bel Danubio blu)
Al termine un brindisi d’Auguri per il Nuovo Anno
UKRAINIAN RADIO SYMPHONY ORCHESTRA – KIEV
L’Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Ucraina (OSRNU) ha al suo attivo oltre 85 anni di attività e di grandi successi in tournée realizzate in tutto il mondo.
Il 5 ottobre 1929 è iniziata l’attività concertistica della OSRNU, con 45 musicisti stabili che proposero al pubblico di Kharkov (la precedente capitale dell’Ucraina) un ciclo con le sinfonie ed i poemi sinfonici composti da P.I Cajkovskij.
In seguito fu trasferita a Kiev ed i musicisti stabili divennero 60.
Nel corso della sua pluridecennale attività, la OSRNU è stata diretta dai più importanti direttori russi (da O.Klimov a G.Rozhdestvenskiy), e si è contraddistinta per il rilievo dato nella conservazione e valorizzazione delle tradizioni musicali dell’Europa orientale, con un archivio che comprende più di 10.000 incisioni di composizioni orchestrali effettuate a Kiev in uno dei più grandi studi di registrazione a livello europeo.
L’incessante attività istituzionale in patria ed oltre confine, e la partecipazione a vari prestigiosi Festival musicali (propendo anche brani in prima esecuzione assoluta), ha consentito all’ Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale di raggiungere lo status di migliore compagine strumentale dell’ Ucraina.
http://www.nrcu.gov.ua/en/symphony_orchestra
Dal luglio 2005 il M° VOLODYMYR SHEIKO è stato nominato direttore principale e direttore artistico della OSRNU.
Nato a Kharkov, ha studiato al Conservatorio di Kiev. Kappelmeister all’Opera Nazionale di Kiev si è perfezionato al Teatro Bolshoj di Mosca sotto la guida di Fuat Mansurov.
Con la direzione di Sheiko, la OSRNU ha realizzato oltre 250 registrazioni di musiche ucraine ed internazionali a favore del Fondo Nazionale della Radio, effettuando numerose tournée all’estero negli ultimi anni, in ben 11 nazioni: Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Polonia, Bielorussia, Algeria, Iran, Corea del Sud.
Nel corso della sua carriera, il M° Sheiko è stato insignito di varie onorificenze dallo Stato Ucraino per l’intensa opera svolta a favore della diffusione musicale: dal “Diploma Onorario del Parlamento” (2005), fino al recente titolo di “Artista del Popolo” (2015).
http://vladimirsheiko.com
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€ 25 / 6Ora
(Mercoledì) 20:30
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IL MAESTRO, I DISCEPOLI MODO ANTIQUO FEDERICO MARIA SARDELLI direttore A. Corelli - da Concerti grossi Op. VI (1700) Concerto grosso n.1 in Re magg., (vers. con trombe e oboi) G. F. Händel -
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IL MAESTRO, I DISCEPOLI
MODO ANTIQUO
FEDERICO MARIA SARDELLI direttore
A. Corelli – da Concerti grossi Op. VI (1700) Concerto grosso n.1 in Re magg., (vers. con trombe e oboi)
G. F. Händel – dai Concerti grossi Op. VI (London, 1739) Concerto grosso n. 6 in Sol min.
A. Vivaldi – sinfonia dall’opera Il Farnace (Reggio Emilia, 1727)
G. F. Händel – dai Concerti grossi Op. III (London, 1734) Concerto grosso n. 4 in Fa magg.
A. Vivaldi – concerto in mi min. per violino, archi e b. c. “Il Favorito” RV 277
A. Vivaldi – sonata RV 820 in Sol magg. per violino, violoncello e Bc (nuova scoperta)
A. Corelli – da Concerti grossi Op. VI (1700) Concerto grosso n. 4 in re magg, (vers. con trombe e oboi)
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(Giovedì) 20:30
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PROGRAMMA Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) - Dodici variazioni sul tema "Ah, vous dirai-je, Maman" Robert Schumann (1810 – 1856) - Scene infantili op.15 Charles-Valnetin Alkan (1813 – 1888) - Le festin d'Esope Op. 39 n.
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PROGRAMMA
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) – Dodici variazioni sul tema “Ah, vous dirai-je, Maman”
Robert Schumann (1810 – 1856) – Scene infantili op.15
Charles-Valnetin Alkan (1813 – 1888) – Le festin d’Esope Op. 39 n. 12
***
Johannes Brahms (1833 – 1897) – Variazioni su un tema di Paganini in la minore op.35, I libro
Franz Liszt (1811-1886) – Rigoletto. Paraphrase de concert S434
Franz Liszt – Reminiscences de Don Juan S418
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(Venerdì) 20:30
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Enrico Rava, tromba Francesco Iodati, chitarra Gabriele Evangelista, contrabbasso Enrico Morello, batteria Enrico Rava instancabile come non mai alla bella età di 75 anni si mette alla guida di un quartetto formato da giovanissimi
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Enrico Rava, tromba
Francesco Iodati, chitarra
Gabriele Evangelista, contrabbasso
Enrico Morello, batteria
Enrico Rava instancabile come non mai alla bella età di 75 anni si mette alla guida di un quartetto formato da giovanissimi talenti e sforna il RAVA NEW QUARTET.
Ne fanno parte Francesco Diodati, Gabriele Evangelista ed Enrico Morello.
approfondisci sul web:
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(Martedì) 20:30
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SILENCE on TOURNE / CIAK si GIRA Un appassionato omaggio al cinema musicale degli anni ’30 e ‘40 Direzione Artistica Riyad Fghani Assistente alla direzione artistica Abdelhafid Sour Interpreti Mehdi Meziane ,Farès Baliouz,Livio Bordeau,Patrick
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SILENCE on TOURNE / CIAK si GIRA
Un appassionato omaggio al cinema musicale degli anni ’30 e ‘40
Direzione Artistica Riyad Fghani
Assistente alla direzione artistica Abdelhafid Sour
Interpreti
Mehdi Meziane ,Farès Baliouz,Livio Bordeau,Patrick M’Bala,Moncef Zebiri, Abdelhafid Sour,
Nagueye Mahmoud ,Riyad Fghani
Coreografia : Riyad Fghani
Assistente alla coreografia : Abdelhafid Sour
Creazione Musicale Alexis Roure «Psykot»
Creazione Scene e Luci Arnaud Carlet
Costumi Nadine Chabannier
Produzione Association Qui fait ça ? Kiffer ça !
Co-produzione : Cie Pockemon Crew, Théâtre de Suresnes Jean Vilar
Con il sostegno di : Région Rhone-Alpes, Opéra National de Lyon, Centre Chorégraphique de Bron/Pôle Pok, Maison des Essarts, MJC Laennec Mermoz, CNN de Rillieux-la-Pape e la Maison de la Danse de Lyon
Pokemon Crew Dance
Una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo rende un appassionato omaggio al cinema musicale. L’irrefrenabile energia del gruppo guidato da Riyad Fhgani, nato alla fine degli anni novanta sul piazzale davanti all’Opera di Lione, continua ad imporsi nei maggiori contest internazionali e a girare il mondo con un successo travolgente.
Inventivi e passionali, con questa loro creazione i Pockemon Crew esplorano due mondi che li appassionano: il cinema e l’origine di certi movimenti della danza hip-hop. Una vera propria immersione nel cinema in bianco e nero degli anni ’30 e ’40 le cui commedie musicali ricordano in un certo senso l’energia e l’originalità della danza hip hop.
Scene e costumi trasportano lo spettatore attraverso i film musicali che hanno segnato la golden age holliwodiana (Fred Astaire,Gene Kelly, Vincent Minelli o Stanly Donen) e i danzatori esplorano le origini delle loro danze con frenesia e poesia allo stesso tempo , pur mantenendo l’energia spontanea della “settima arte “ .
Vuole anche essere un omaggio alla città che li ospita, Lione, in cui nel 1895 è nato il cinema dei Fratelli Lumière.
Riyad Fghani
Nato il 17 giugno 1979 a Chalon sur Saone, debutta nel mondo della danza hip-hop all’età di quindici anni, seguendo le orme del fratello maggiore e dei suoi amici. Nel 1995 si sposta a Lione con l’intento di perfezionare la sua tecnica attraverso un’attività intensiva della disciplina. Partecipa nel 1998 alla Biennale de la Danse, spazio giovani e viene considerato il miglior interprete.
La sua carriera decolla, continua la sua attività di autodidatta dell’hip-hop aprendo allo stesso tempo ad altre collaborazioni, tra queste la creazione nel 1999 di «Clandestin de mes rêves» con la compagnie HYPNOSE e nel novembre 2000 per la creazione de « La chauve souris » con l’Opéra National de Paris (Opéra Bastille). Le diverse collaborazioni artistiche e professionali, l’incontro con nuovi artisti di diverse discipline (danza contemporanea, classica, mimo, arte circense, cantanti) gli aprono nuovi orizzonti da applicare al suo metodo di lavoro. Così nel 2004 crea la sua prima opera “teatrale” per Pockemon Crew «Sii…si !» nella quale riesce a far emergere l’energia e la tecnica del gesto che rappresentano la purezza dell’hip-hop. Segue « C’est ça la vie ?! » presentata nel 2006 in apertura della Biennale di Lione, questo lavoro consacra la compagnia. Parallelamente alla sua attività di direttore artistico, dal 2005 seleziona anche “les Smockemons”, nuova generazione di danzatori break-dancers integrati alla compagnia con i quali partecipa ai più importanti contest internazionali di danza.
approfondisci sul web:
Pokemon Crew Dance [sito ufficiale]
Video
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(Venerdì) 20:30
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BACH EXPERIENCE I I VIRTUOSI ITALIANI Integrale dei concerti per 2, 3 e 4 clavicembali di J. S. Bach Solisti: Roberto Loreggian - Alexandra Koreneva - Marco Vincenzi - Marija Jovanovic Maestro di concerto
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BACH EXPERIENCE I
I VIRTUOSI ITALIANI
Integrale dei concerti per 2, 3 e 4 clavicembali di J. S. Bach
Solisti: Roberto Loreggian – Alexandra Koreneva – Marco Vincenzi – Marija Jovanovic
Maestro di concerto al violino Alberto Martini
Johann Sebastian Bach Concerto per 2 Clavicembali e archi in do minore, BWV 1062:
I. Senza indicazione di tempo
II. Andante e piano
III. Allegro assai
Roberto Loreggian – Alexandra Koreneva
Johann Sebastian Bach Concerto per 2 Clavicembali e archi in do maggiore, BWV 1061:
I. Senza indicazione di tempo
II. Adagio Ovvero Largo
III. Fuga
Roberto Loreggian – Marco Vincenzi
Johann Sebastian Bach Concerto per 2 Clavicembali e archi in do minore, BWV 1060:
I. Allegro
II. Largo Ovvero Adagio
III. Allegro
Alexandra Koreneva – Marco Vincenzi
Johann Sebastian Bach Concerto per 3 Clavicembali e archi in re minore, BWV 1063:
I. Allegro
II. Alla siciliana
III. Allegro
Alexandra Koreneva – Marija Jovanovic – Roberto Loreggian
Johann Sebastian Bach Concerto per 3 Clavicembali e archi in do maggiore, BWV 1064:
I. Senza indicazione di tempo
II. Adagio
III. Allegro
Marco Vincenzi – Marija Jovanovic – Roberto Loreggian
Antonio Vivaldi Concerto per 4 Violini, violoncello concertante, archi e basso continuo in si minore Op. 3, No. 10, RV 580:
I. Allegro
II. Adagio
III. Allegro
Alberto Martini, Luca Falasca, Antonio Aiello, Matteo Marzaro, violini; Leonardo Sapere violoncello
Johann Sebastian Bach Concerto per 4 Clavicembali e archi in la minore, BWV 1065 [arr. da: A. Vivaldi Concerto per 4 Violini, violoncello concertante, archi e basso continuo in si minore Op. 3, No. 10, RV 580]:
I. Allegro
II. Adagio
III. Allegro
Marija Jovanovic – Alexandra Koreneva – Roberto Loreggian – Marco Vincenzi
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(Domenica) 17:00
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PIERINO E IL LUPO favola musicale per voce e orchestra musica di Sergej Prokofiev Luigi Maio "il Musicattore" Ensemble del Teatro Ristori sponsor [custom_font
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PIERINO E IL LUPO
favola musicale per voce e orchestra
musica di Sergej Prokofiev
Luigi Maio “il Musicattore”
Ensemble del Teatro Ristori
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(Giovedì) 20:30
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ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO STEFAN MILENKOVICH violino EIVIND GULLBERG JENSEN direttore Felix Mendelssohn-Bartholdy - Die Hebriden (Fingal's Höhle), op. 26 Ludwig van Beethoven - Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 Felix Mendelssohn-Bartholdy - Sinfonia
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ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO
STEFAN MILENKOVICH violino
EIVIND GULLBERG JENSEN direttore
Felix Mendelssohn-Bartholdy – Die Hebriden (Fingal’s Höhle), op. 26
Ludwig van Beethoven – Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61
Felix Mendelssohn-Bartholdy – Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”
Stefan Milenkovich
Nato a Belgrado, ha iniziato lo studio del violino all’età di tre anni, dimostrando subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di sei anni ed incominciando una carriera che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo. È stato invitato, all’età di 10 anni, a suonare per il presidente Ronald Reagan in un concerto natalizio a Washington, per il presidente Mikhail Gorbaciov quando aveva 11 anni e per il Papa Giovanni Paolo II all’età di 14 anni. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico. S.Milenkovich è stato vincitore di molti premi partecipando ai più importanti concorsi internazionali: il Concorso di Indianapolis (USA), il “Tibor Varga” (Svizzera), il “Queen Elizabeth” (Bruxelles), lo “Yehudi Menuhin” (Gran Bretagna), il “Ludwig Spohr” di Weimar ed il Concorso di Hannover (Germania), il “Lipizer”di Gorizia ed il “Paganini” di Genova in Italia. Riconosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali doti tecniche ed interpretative, ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro Bolshoj, la Helsinki Philharmonic, l’Orchestra di Radio-France, l’Orchestra Nazionale del Belgio, la Filarmonica di Belgrado, l’Orchestra di Stato del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Stato di San Paolo, l’Orpheus Chamber Orchestra, le Orchestre di Melbourne e del Queensland in Australia, l’Indianapolis Symphony Orchestra, la New York Chamber Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, collaborando con direttori del calibro di Lorin Maazel, Daniel Oren, Lu Jia, Lior Shambadal, Vladimir Fedoseyev, Sir Neville Marriner. La sua discografia include tra l’altro le Sonate e le Partite di J.S. Bach, e l’integrale per la Dynamic (2003) delle composizioni di Paganini per violino solo. Stefan Milenkovich è impegnato anche in cause umanitarie: tra l’altro nel 2003 gli è stato attribuito a Belgrado il riconoscimento “Most Human Person”. Ha inoltre partecipato a numerosi concerti patrocinati dall’UNESCO a Parigi, esibendosi al fianco di Placido Domingo, Lorin Maazel, Alexis Weissenberg e
Sir Yehudi Menuhin. Dedito anche all’insegnamento, dal 2002 è stato assistente di Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York, prima di accettare l’attuale incarico di Professore di violino all’Università dell’Illinois, USA. www.stefanmilenkovich.com
Eivind Gullberg Jensen
Norvegese, nato nel 1972, ha studiato violino e teoria musicale a Trondheim e direzione d’orchestra con Jorma Panula alla Kunglia Musikhögskolan di Stoccolma (1996-2000) e con Leopold Hager alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna (2002), perfezionandosi con David Zinman all’Aspen Music Festival e con Kurt Masur in Polonia e a New York. Dal 2009 al 2014 egli è stato il direttore principale della NDR-Radiophilharmonie di Hannover, che ha diretto anche in tournée in Argentina, Austria, Brasile, Francia, Italia e Norvegia. Come direttore ospite Gullberg Jensen è apparso con l’Orchestra Filarmonica e l’Orchestra della Radio NDR di Amburgo, l’Orchestra della Radio SWR di Baden-Baden e Friburgo, i Bamberger Symphoniker, l’Orquestra Simfónica de Barcelona i Nacional de Catalunya, l’Orchestra da Camera di Basilea, la Ulster Orchestra di Belfast, l’Orchestra Filarmonica di Bergen, i Berliner Philharmoniker e la Konzerthausorchester Berlin, l’Orchestra della Beethovenhalle di Bonn, la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, l’Orchestre Nationale de Belgique di Bruxelles, la BBC National Orchestra of Wales di Cardiff, l’Orchestra della Radio WDR e la Gürzenich-Orchester di Colonia, l’Orchestra Nazionale Danese di Copenaghen, in tournée con la Junge Deutsche Philharmonie, la RTÉ National Symphony Orchestra di Dublino, l’Orchestra della Radio di Francoforte sul Meno, la Gävle Symfoniorkester, la Royal Scottish National Orchestra di Glasgow, le Orchestre Filarmoniche di Göteborg e Helsinki, la Radio Filharmonisch Orkest di Hilversum al Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestre de Chambre de Lausanne alla Victoria Hall di Ginevra, l’Orchestre National de Lille, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, la London Philharmonic Orchestra alla Royal Festival Hall e la Philharmonia Orchestra di Londra al Marlowe Theatre di Canterbury, l’Orchestre Philharmonique du Luxembourg, l’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, i Münchner Philharmoniker, la Filarmonica di Oslo, l’Orchestre de Paris e l’Orchestre National de France di Parigi alle Chorégies d’Orange, l’Orquestra Sinfonica do Porto, l’Orchestra Filarmonica Ceca di Praga al Festival di Bad Kissingen, al Festival Pablo Casals di Puerto Rico, con la Filarmonica di Rotterdam, l’Orquestra Sinfônica do Estado de São Paulo, con la Filarmonica Reale di Stoccolma, la New Japan Philharmonic e la Yomiuri Nippon Symphony Orchestra di Tokio, i Wiener Symphoniker nonché l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo. Ha collaborato tra l’altro con solisti quali Leif Ove Andsnes, Yefim Bronfman, Gautier Capuçon, Renaud Capuçon, Albert Dohmen, Sol Gabetta, Alban Gerhardt, Nelson Goerner, Hélène Grimaud, Martin Grubinger, Hilary Hahn, Gabriela Montero, Truls Mørk, Viktoria Mullova, Emmanuel Pahud, Vadim Repin, Alexander Toradze, Jörg Widmann e Frank Peter Zimmermann. Prossimamente dirigerà la Staatsorchester di Darmstadt, gli Hamburger Symphoniker, l’Orquesta Sinfónica de las Islas Baleares e l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia. In campo operistico egli ha diretto tra l’altro Fidelio di Beethoven (con la Mahler Chamber Orchestra) al Festspielhaus di Baden-Baden, alla Bayerische Staatsoper di Monaco e al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Il vascello fantasma di Wagner in forma di concerto per la Radio NDR, Il corsaro di Verdi a Zurigo, Djamileh di Bizet (con la regia di Christopher Alden) all’Opéra de Lyon, Il crepuscolo degli dei di Wagner ancora per la NDR, Evgenij Onegin di Čajkovskij e La bohème di Puccini (con la regia di Stefan Herheim) alla Norske Opera di Oslo (registrata anche in DVD), Tosca (con la regia di Nikolaus Lehnhoff e la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino) a Baden-Baden e al Nuovo Teatro Nazionale di Tokio, Rusalka di Dvořák a Oslo, al Teatro dell’Opera di Roma e a Zurigo, Jenůfa di Janáček all’English National Opera di Londra, Il tabarro di Puccini (con la regia di David Pountney) all’Opéra de Lyon, Turandot a Lucca, La carriera di un libertino di Stravinskij all’Opera Nazionale Finlandese di Helsinki e la Passione greca di Martinů a Zurigo. Ad aprile dirigerà Il vascello fantasma all’Opéra de Lille e a maggio debutterà alla Staatsoper di Vienna con Tosca. Ha inciso il Concerto di Grieg sia con Shani Diluka e l’Orchestre National Bordeaux Aquitaine (CD Mirare Productions/harmonia mundi) sia con Miroslav Kultysheh e la NDR-Radiophilharmonie (CD Orfeo), i Concerti per violino di Čajkovskij e Nielsen con Vilde Frang e la Radiosymfoniorkestret di Copenaghen (CD EMI), musiche di Richard Strauss con la Radio-Sinfonieorchester Stuttgart (DVD), di Leonardo Balada (CD Naxos) e di Wolfgang Rihm con la SWR Sinfonieorchester Baden-Baden und Freiburg (CD Hänssler), nonché un disco con Rolando Villazón (CD SWR).
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L’Angelo del Tempo Olivier Messiaen, Quartetto per la fine del Tempo Per la Giornata della Memoria Sandro Cappelletto voce narrante Ex Novo Ensemble Davide Teodoro clarinetto Carlo Lazari violino Carlo Teodoro violoncello Aldo Orvieto pianoforte - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato
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L’Angelo del Tempo
Olivier Messiaen, Quartetto per la fine del Tempo
Per la Giornata della Memoria
Sandro Cappelletto voce narrante
Ex Novo Ensemble
Davide Teodoro clarinetto
Carlo Lazari violino
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
La ricostruzione delle circostanze eccezionali, perfino incredibili, in cui Messiaen, nel 1941, prigioniero dei tedeschi, scrive questo capolavoro. La forza visionaria della musica che invita comunque a sperare, a credere in un futuro diverso, pacificato.
Il Quartetto per la fine del Tempo
Nacque nel campo di concentramento di Görlitz uno dei capolavori di Olivier Messiaen
Fra le composizioni del musicista francese Olivier Messiaen (1908-1982), il Quatuor pour la fin du Temps (Quartetto per la fine del Tempo) occupa un posto di sicuro riguardo. Quando si ascolta questo capolavoro della musica del Novecento, non si può fare a meno di pensare al contesto in cui è nato ed è stato inizialmente eseguito, ovvero il campo di concentramento di Görlitz in Slesia. Lì l’autore era internato, nel 1940, insieme ad altri 30.000 soldati, in prevalenza connazionali, catturati dalle truppe tedesche. Tra i suoi compagni di prigionia c’erano il violinista Jean Le Boulaire, il clarinettista Henry Akoka e il violoncellista Étienne Pasquier. La presenza di bravi musicisti, e di un noto compositore, giunse all’orecchio dei responsabili del lager, che chiesero a Messiaen di scrivere un trio. Al proposito si narra che, mentre le Boulaire e Akoka, quando erano stati fatti prigionieri, avevano lo strumento con loro, Pasquier ne era privo. Doveva quindi recuperare un violoncello e, dopo aver reperito miracolosamente i fondi necessari, ebbe il permesso di recarsi, scortato, da un liutaio di Görlitz per acquistarlo. Il caso volle, poi, che Messiaen, mentre lavorava alla ristrutturazione di una baracca destinata a diventare un teatro per i prigionieri, trovò un pianoforte, malconcio, ma ancora utilizzabile. Il trio divenne così un quartetto e, dopo numerose prove, il 25 gennaio 1941, il brano conobbe la prima esecuzione, nello Stalag VIII-A, con lo stesso Messiaen al pianoforte, davanti a 400 infreddoliti prigionieri di tutte le classi sociali e a numerosi ufficiali tedeschi. La composizione, che da quel momento ha conosciuto una costante notorietà, risulta divisa in otto movimenti, ognuno dei quali presenta un personaggio o una vicenda riportati nell’Apocalisse di San Giovanni. Dal punto di vista musicale, il Quartetto è attraversato da uno stile caratteristico del Novecento, con un linguaggio non sempre facile da recepire, ma che rende piuttosto bene le suggestioni riguardanti la fine del mondo. Le righe conclusive le dedichiamo al titolo, che possiede almeno altri due significati, oltre a quello strettamente apocalittico. Il primo è relativo alla fine delle “variazioni e divisioni, sottese al ritmo, che nell’eternità non avranno più senso”, come teneva a precisare l’autore nel descrivere la sua composizione, il secondo risulta collegato alla speranza che la guerra potesse terminare quanto prima.
Ex Novo Ensemble
Nato nel 1979 a Venezia dalla collaborazione tra un gruppo di musicisti ed il compositore Claudio Ambrosini, L’Ex Novo Ensemble rappresenta ormai una realtà di riferimento nel panorama internazionale della musica nuova. La continuità del lavoro comune, la coerenza artistica e professionale hanno consentito al gruppo di acquisire un carattere, un “suono” che gli sono riconosciuti dal pubblico e dalla critica dei principali festival e rassegne europei. L’impegno portato nell’approfondimento del linguaggio musicale contemporaneo è in seguito divenuto punto di partenza per la rilettura del repertorio classico e particolarmente d’alcune pagine affascinanti, destinate ad organici rari e tuttora poco note. Da mettere in rilievo le molte prime esecuzioni assolute di lavori dedicati all’Ex Novo Ensemble, presentati al pubblico anche attraverso la registrazione di produzioni e concerti per le maggiori radio europee. Significativo infine il contributo alla diffusione della musica da camera del Novecento storico italiano testimoniato dalla prolungata collaborazione con importanti case discografiche.
Sandro Cappelletto
è nato a Venezia. Scrittore e storico della musica, ha pubblicato, tra l’altro, una biografia di Beethoven (Newton Compton 1986), un’analisi della Turandot (Gremese 1988), la prima biografia critica di Farinelli (La voce perduta, EDT 1995), un’inchiesta sugli Enti Lirici (Farò grande questo teatro!, EDT 1996) e il saggio Inventare la scena per la Storia del Teatro (Einaudi 2001). Autore di testi teatrali e per il teatro musicale, di programmi radiofonici e televisivi, è accademico dell’Accademia Filarmonica Romana e fa parte della commissione artistica della Scuola di Musica di Fiesole. Giornalista professionista, collabora con “La Stampa” e “Le Monde”.
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Prova Aperta I Virtuosi Italiani con la violinista di Hong Kong Hannah Wan Ching Tam
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Prova Aperta
I Virtuosi Italiani
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Igor Stravinskij (1882 – 1971) HISTOIRE DU SOLDAT Versione integrale semiscenica con danza Camerata strumentale “EptaFoné” Constantin Beschieru, violino Salvatore Passalacqua, clarinetto Cristian Crevena, fagotto Marco Braito, tromba Devid Ceste, trombone Vincenzo Venneri, contrabbasso Carmelo Gullotto, precussioni - Complesso da Camera - , strumentisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della
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Igor Stravinskij (1882 – 1971)
HISTOIRE DU SOLDAT
Versione integrale semiscenica con danza
Camerata strumentale “EptaFoné”
Constantin Beschieru, violino
Salvatore Passalacqua, clarinetto
Cristian Crevena, fagotto
Marco Braito, tromba
Devid Ceste, trombone
Vincenzo Venneri, contrabbasso
Carmelo Gullotto, precussioni
– Complesso da Camera – , strumentisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Sara Elisabetta Dal Bianco, ballerina
maggiori informazioni sul sito dell’organizzatore
Società Amici della Musica Verona
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Evolution Dance Theater Night Garden Mistero, Bellezza e Meraviglia vi attendono nel Giardino di Luce. Sarete trasportati in un regno magico, alla scoperta di cosa accade
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Evolution Dance Theater
Night Garden
Mistero, Bellezza e Meraviglia vi attendono nel Giardino di Luce.
Sarete trasportati in un regno magico, alla scoperta di cosa accade sotto la luce della luna quando il mondo si riposa e si avvia al sogno.
Nella notte creature bioluminescenti si svegliano e giocano in una nuova dimensione incandescente, dove le ombre hanno colore, il paesaggio è dipinto di luce, e le leggi della natura si trasformano in un’ affascinante illusione!
Una serata piena di inventiva, eccitante e di grande impatto visivo, che riempie di magia il Teatro.
Vi è un momento onirico, tra il giorno e la notte, che trasforma il paesaggio e le sensazioni. Questo cambiamento di luce risveglia i nostri istinti più primitivi. La giornata di lavoro si è conclusa, e la timida luce del crepuscolo ci porta a riflettere e fantasticare sul domani.
Mentre ci rifugiamo nel calore dei nostri desideri più profondi tutto un altro mondo, al di fuori, sta per svegliarsi.
Vortici di vento fluorescente avvolgono lo spettatore in un abbraccio fluttuante, lampi di luce percorrono il palco, la luce cambia e si apre una finestra per guardare di nascosto e scoprire cosa si cela dietro al velo segreto del giardino notturno, dove nulla è come sembra.
eVolution dance theater
direttore artistico e coreografo Anthony Heinl
La Evolution Dance Theater è una fusione innovativa ed emozionante di danza, arte, Acrobazia, magia e illusione. Negli ultimi sette anni presenta spettacoli che hanno affascinato e ipnotizzato il pubblico di tutta Italia e non solo. Approda infatti anche all’estero con grandissimo successo in Paesi quali Brasile, Colombia, Israele, Grecia, Hong Kong, Macao, Germania ed altri. Oltre a creare uno spettacolo per il Balletto Maggio Danza di Firenze, crea anche The Magic of Light per la Disney Cruise Lines. Fondata dall’artista americano, Anthony Heinl, con sede a Roma, Evolution Dance Theater è dedicato alla creazione di tecniche nuove e innovative per il palcoscenico, usando un eccitante mix di scienza e arte per creare un’esperienza unica.
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VENTI DI CAMBIAMENTO GLI INCOGNITI AMANDINE BEYER maestro di concerto al violino F. X. Richter Sinfonia I in Sib Maggiore dalle “Sei grandi Sinfonie” ca. 1744 Allegro assai - Andante - Presto C. P. E.
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VENTI DI CAMBIAMENTO
GLI INCOGNITI
AMANDINE BEYER maestro di concerto al violino
F. X. Richter Sinfonia I in Sib Maggiore dalle “Sei grandi Sinfonie” ca. 1744
Allegro assai – Andante – Presto
C. P. E. Bach Sinfonia V in Si minore H. 661 1773
Allegretto – Larghetto – Presto
F. J. Haydn Concerto per violino in Sol Maggiore HVIIa no 4 ca. 1769
Allegro Moderato – Adagio – Allegro
solista Amandine Beyer
____________
C. P. E. Bach Concerto per clavicembalo in la minore H. 432
Allegro assai – Andante – Allegro assai
solista Anna Fontana
C. P. E. Bach Sinfonia I in Sol Maggiore H. 657 1773
Allegro di molto – Poco adagio – Presto
In questo concerto potremo apprezzare i primi elementi del romanticismo. Iniziano da qui i primi “venti di cambiamento” che ci condurranno dal classicismo allo “sturm und drang”. Beethoven ammirò e stimò profondamente il genio degli autori di questo periodo come F. J. Haydn, C. P. E. Bach, di cui ascolteremo due tra le sue sinfonie. Lucide nello stile, delicate e morbide nell’espressione, in esse si denota libertà e varietà nella struttura. Questi stilemi verranno poi maggiormente sviluppati dai grandi maestri della Scuola Viennese.
Un esempio illuminante di questo specifico modo di comporre di Haydn si può riscontrare nel Concerto in sol maggiore scritto intorno al 1769. Al di là della freschezza e della varietà dell’invenzione musicale, questo brano rivela nell’autore una spiccata vocazione per la melodia, sorretta da una ben costruita elaborazione tematica nella triplice disposizione dei tempi, di classico impianto formale. Una impostazione del discorso strumentale non più rigidamente settecentesca e accademica, tanto che ad essa guardò con curiosità e ammirazione lo stesso Beethoven, che in più occasioni tenne presente il modello haydniano.
Amandine Beyer
È nata nel 1974 e affronta lo studio del violino a soli sette anni sotto la guida di Aurelia Spadaro presso il conservatorio Darius Milhaud. A 15 anni è ammessa al Conservatoire Supérieur di Parigi, ottenendo nel 1994 il primo premio nella classe di violino. Parallelamente si dedica allo studio della musicologia, ottenendo la laurea presso l’Università di Aix-en-Provence. Nel 1995 prosegue i propri studi alla Schola Cantorum Basiliensis, nella classe di violino barocco di Chiara Banchini e, quattro anni più tardi, consegue il Solisten-diplom.
Come solista ha tenuto concerti in tutta Europa, suonando con Mala Punica, Concerto Vocale, la Capella Reial de Catalunya, La Petite Bande… e con il proprio gruppo, L’Assemblée des Honnestes Curieux, con il quale ottiene il primo premio e il premio speciale della giuria nel concorso di Rovereto del 1998.
Ha inciso con il suo Ensemble per Erato, Harmonia Mundi France, Opus 111, Alpha and Ricercar. Nel marzo del 2001 ottiene il primo premio nella Vivaldi-Competition di Torino; ha recentemente inciso i concerti per violino di Vivaldi, che saranno presto editi da Opus 111-Naïve. E’ docente di violino barocco presso la Schola Cantorum Basiliensis.
Anna Fontana
Dopo gli studi in pianoforte e clavicembalo presso conservatori italiani, si è perfezionata in Olanda, conseguendo il Certificaat of Advanced Study presso il Koninklijk Conservatorium di L’Aia, e alla Schola Cantorum Basiliensis di Basilea, dove ha seguito i corsi di clavicembalo, musica da camera e basso continuo. Ha ottenuto premi in Concorsi Nazionali e Internazionali di clavicembalo e musica da camera.
Svolge intensa attività concertistica in Italia e in tutta Europa come solista, in gruppi da camera e in formazioni orchestrali quali Ensemble Zefiro, Cappella Gabetta, Accademia Bizantina, Café Zimmermann, Ensemble Aurora, Ensemble Cantar Lontano, Academia Montis Regalis, partecipando ai più importanti festival internazionali di musica antica e producendosi in diverse tournée in America del Nord, America Latina e Asia.
Dal 2006 collabora stabilmente con l’Ensemble Gli Incogniti di Amandine Beyer, con il quale ha effettuato per la casa discografica Harmonia Mundi numerose registrazioni che hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti dalla critica discografica.
Nel 2014 ha collaborato ad un progetto dedicato alla musica di Monteverdi diretto da John Elliot Gardiner.
Ha inciso per le più importanti reti radiofoniche europee e per le case discografiche Deutsche Harmonia Mundi, Opus 111, Sony, Capriccio, Glossa, La Bottega Discantica, Agorà, Naxos, Arion, Zig Zag Territoires, Hyperion, Brillant Classic, Dynamic.
Attualmente si dedica ad approfondire la prassi esecutiva sui pianoforti storici, con particolare riguardo al repertorio pianistico a quattro mani, in duo con Attilio Cremonesi.
Gli Incogniti
Ensemble fondato da Amandine Beyer nel 2006, prende il suo nome dall’Accademia degli Incogniti di Venezia e di questo nome hanno incarnato lo spirito: “il gusto per lo sconosciuto su tutte le sue forme, la sperimentazione delle sonorità, la ricerca del repertorio, la riscoperta dei classici…”
All’interno degli Incogniti si ritrovano musicisti che si sono incontrati in molteplici progetti musicali nel corso degli ultimi anni e che provano gran piacere nel suonare e lavorare insieme. La loro principale ambizione è trasmettere una visione filologica e coerente delle opere che interpretano con la loro sensibilità e il loro gusto.
Incidono per Zig Zag e la prima uscita dedicata ai concerti per violino di J.S. Bach, ha avuto il riconoscimento “Choc du monde de la musique, 10 dè repertorie, Cd der monat”. Si sono esibiti in prestigiose sale concertistiche quali L’Opera de Monte Carlo, le Théâtre de la Ville (Paris), Festival Via Stellae (Espagne), Tage Alter Musik Regensburg (Allemagne), Festival de Sablé…
La pubblicazione del XII disco dedicato alle Stagioni di Antonio Vivaldi ha ottenuto critiche entusiastiche ed è stata riconosciuta come registrazione di riferimento di quest’opera. Ultimamente sono state incise opere dedicate a compositori meno conosciuti quali Nicola Matteis (2009) e Johann Rosenmüller (2010), contenenti molteplici opere in prima registrazione mondiale.
Violini
Alba Roca, Yoko Kawakubo, Flavio Losco, Domitilla Gilon, Germán Echeverri
Viole
Marta Páramo, Ottavia Rausa
Violoncelli
Marco Ceccato, Rebeca Ferri
Violone
Baldomero Barciela
Clavicembalo
Anna Fontana
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: Gli Incogniti / foto di Clara Honorato[/custom_font]
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Capitan Scirocco e la perla del Barocco ideazione e testi di Elisabetta Garilli Un giorno di giusto vento, Capitan Scirocco disse: <Ciurma! È ora di salpare… Per Trovare la perla del Barocco
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Capitan Scirocco e la perla del Barocco
ideazione e testi di Elisabetta Garilli
Un giorno di giusto vento, Capitan Scirocco disse: <Ciurma! È ora di salpare… Per Trovare la perla del Barocco bisogna conoscere il Barocco… Vento di grecale! Per mille balene ballerine! Togliete gli ormeggi: si parte! >
La coinvolgente storia di un viaggio per mare e dell’avventurosa ricerca della perla barocca.
Lo spettacolo nasce con l’intento di aprire una finestra storica sul periodo barocco: la musica del Seicento offre infiniti spunti narrativi e creativi proprio perché originata da un momento storico ricco di inventiva e di scoperte. È l’epoca dei sontuosi vascelli, dei grandi viaggi alla ricerca di favolosi tesori nascosti. La musica, concepita dai grandi compositori per stupire l’animo, non ha tempo né età.
Interpreti:
insieme musicale: Ensemble del Teatro Ristori
voce narrante: Enrica Compri
illustrazioni e scenografie: Serena Abagnato
‑ recita riservata alle scuole ‑
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: illustrazione di Serena Abagnato[/custom_font]
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(Venerdì) 20:30
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Bliss Coreografia di Johan Inger Musica di Keith Jarret "Il punto di partenza di questo nuovo spettacolo è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha inspirato
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Bliss
Coreografia di Johan Inger
Musica di Keith Jarret
“Il punto di partenza di questo nuovo spettacolo è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha inspirato e toccato milioni di persone grazie al suo perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita.
Il mio compito, insieme a quello dei danzatori, è quello di raccontare come ci relazioniamo con questa musica iconica. Nel modo in cui incontriamo questa musica con gli occhi di oggi, è presente sia una sfida compositiva che emotiva.
Oggi mi è stato chiesto di dare un’idea di cosa sarà il mio lavoro, ma la verità dello spettacolo dovrà essere scoperta attraverso il mio incontro con i danzatori e, insieme, dal nostro incontro con la musica del Köln Concert.
Quindi eccoci qui, tutti quanti, non importa quale sia la nostra esperienza. Siamo “principiante” l’uno nei confronti dell’altro e nei confronti della musica che darà voce a questo nuovo incontro”.
Words and Space
Coreografia di Jiří Pokorny
Musica barocca (G. F. Handel e altro)
“Words and Space” (Parole e Spazio) rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale: il corpo di un individuo all’interno di uno spazio nell’atto di cimentarsi in un “monodialogo”, un dialogo con il proprio io.
Le parole, nel loro libero fluire, possono unirsi a formare frasi di senso compiuto in una unità di tempo o rimanere isolate, si perdono e si ritrovano nella poesia del movimento. Intimità individuale e autorealizzazione sono i soli livelli in grado di condurci a una più profonda condizione di dialogo individuale. Questo tipo di comunicazione, che ha luogo all’interno del singolo o tra molti, rivela la vulnerabilità e l’autenticità di un istante nella prigione della nostra (stessa) libertà.
Lo scopo è quello di proiettare l’esperienza assolutamente personale degli interpreti la cui gioia ‒ e forse anche la loro fatica – sembra esistere nel presente di una bellezza “nuda” e di una realtà non violenta. “Words and space” proietta immagini in movimento di un dipinto o di un libro traboccante di storie fluttuanti, è un racconto personale, intimo e poetico.
Aterballetto
Compagnia di Balletto e Danza Contemporanea
Aterballetto è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtà stabile al di fuori delle Fondazioni liriche. Nata nel 1979, preceduta dall’esperienza della Compagnia di Balletto dei Teatri dell’Emilia Romagna diretta da Vittorio Biagi, è formata da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili. Aterballetto gode di ampi riconoscimenti anche in campo internazionale.
Dopo Amedeo Amodio, che l’ha diretta per quasi 18 anni, e Mauro Bigonzetti direttore artistico dal 1997 al 2007 e Coreografo principale della Compagnia fino al 2012, dal 2008 la Direzione artistica è affidata a Cristina Bozzolini, già prima ballerina stabile del Maggio Musicale fiorentino.
Aterballetto ha oggi assunto il profilo di compagnia di balletto e danza contemporanea che ha come elemento fondante della propria identità artistica l’impegno a sostenere e sviluppare l’arte della coreografia e il linguaggio assoluto della danza, intesa come dinamica e forma nello spazio, incarnazione di risonanze espressive e estetiche, dialettica con la musica.
Questa vocazione si è maggiormente consolidata e le scelte artistiche sono state ulteriormente motivate dall’esigenza e curiosità di esplorare le diverse espressioni del linguaggio coreografico contemporaneo.
Nel corso della sua storia più recente tanti sono i coreografi italiani e internazionali che hanno collaborato con la compagnia: Mauro Bigonzetti, Jiri Kylian, William Forsythe, Ohad Naharin, Johan Inger, Andonis Foniadakis, Fabrizio Monteverde, Jacopo Godani, Eugenio Scigliano, Michele Di Stefano, Cristina Rizzo, Giuseppe Spota.
approfondisci sul web:
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(Domenica) 17:00
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Il Carnevale degli animali di C. Saint Saens testi di E. Garilli “Un bel giorno il Re Leone fu scambiato per caprone: <É un caprone, è un caprone!> indicava alle persone un bambino assai agitato, fier
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Il Carnevale degli animali
di C. Saint Saens
testi di E. Garilli
“Un bel giorno il Re Leone fu scambiato per caprone:
<É un caprone, è un caprone!>
indicava alle persone un bambino assai agitato,
fier d’aver indovinato…”
In questo Carnevale degli Animali il pubblico del Ristori sarà continuamente coinvolto, diventerà ruggito, chiocciare, ragliare e… attraverso la splendida partitura di Camille Saint Saens, sarà accompagnato ad assistere a una splendida parata, guidata dal Re Leone e dalla sua puntigliosa segretaria…
Interpreti:
Insieme musicale: Ensemble del Teatro Ristori
illustrazioni in presa diretta: Serena Abagnato,
attori: Alberto Bronzato e Enrica Compri,
danza e mimo: Giulia Carli
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: illustrazione di Serena Abagnato[/custo
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RICHARD GALLIANO, fisarmonica GUIDO RIMONDA, violino e concertatore CAMERATA DUCALE programma Johan Sebastian Bach (1685 – 1750) - Concerto in do miore per oboe, violino, archi e basso continuo BWV 1060 (revisione e trascrizione per
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RICHARD GALLIANO, fisarmonica
GUIDO RIMONDA, violino e concertatore CAMERATA DUCALE
programma
Johan Sebastian Bach (1685 – 1750) – Concerto in do miore per oboe, violino, archi e basso continuo BWV 1060
(revisione e trascrizione per fisarmonica e archi di Richard Galliano)
Richard Galliano (1950) – Opale, Concerto per fisarmonica e orchestra d’archi
***
Carlos Gardel (1914 – 1935) – Por una cabeza
Richard Galliano – Melodicelli
Antonio Vivaldi (1678 – 1741) – Concerto in sol min. «L’Estate», per violino e archi RV 315
(revisione e trascrizione per fisarmonica e archi di Richard Galliano)
Astor Piazzolla (1921 – 1992) – Invierno Porteno
Astor Piazzola – Oblivion
Richard Galliano – Tango pour Claude
Richard Galliano – La Valse a Margaux
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ORCHESTRE DE CHAMBRE DE TOULOUSE PAOLO TAGLIAMENTO violino ANDRÉ BERNARD direttore Claude Debussy Sei Epigrafi Antiche, L 139 Camille Saint-Saëns Il Carnevale degli Animali – Grande fantasia zoologica Joseph Bologne, Le Chevalier de Saint-Georges Concerto per violino in Sol
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ORCHESTRE DE CHAMBRE DE TOULOUSE
PAOLO TAGLIAMENTO violino
ANDRÉ BERNARD direttore
Claude Debussy
Sei Epigrafi Antiche, L 139
Camille Saint-Saëns
Il Carnevale degli Animali – Grande fantasia zoologica
Joseph Bologne, Le Chevalier de Saint-Georges
Concerto per violino in Sol Magg. Op.VIII No.9 – ARTARIA Editions
Georges Bizet
L’Arlésienne Suite n. 1 per orchestra
ANDRÉ BERNARD
Conosciuto in tutto il mondo come uno dei migliori trombettisti del suo tempo, si è esibito al fianco delle più prestigiose orchestre del mondo (Berliner e Wiener Symphoniker, New Japan Philharmonic, Leipzig Gewandhaus, Dresden Staatskapelle…) e nelle maggiori Sale concertistiche e Festival.
La sua carriera prestigiosa di solista gli ha dato la possibilità di seguire il lavoro dei più grandi direttori d’orchestra del nostro tempo.
Per l’affinità dimostrata verso il repertorio operistico, ha soprattutto sviluppato un ampio repertorio francese ed italiano: Bizet, Gounod, Massenet, Gluck, Poulenc, Delibes, Offenbach, Meyerbeer, Berlioz, Verdi, Bizet, Mozart, Bellini e Puccini. Ha inoltre diretto numerosi Requiem (Mozart, Verdi e Cherubini), Messe, ed Oratori.
Ha registrato come direttore o solista, più di 20 dischi per Philips, C.B.S.,
Decca, Sony Classical. Sinfonie di Mozart, Beethoven, Brahms, un DVD con la Quarta Sinfonia e l’Overture Tragica di Brahms e molto repertorio italiano: Verdi, Puccini, Rossini.
È stato direttore principale dal 1982 al 1987 del New Symphony Orchestra of London e della London Chamber Orchestra, e Direttore Principale Ospite della Hungarian Symphony Orchestra, della Irish Chamber Orchestra Dublin, dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e della Janacék Philharmonic Orchestra.
Questo inizio stagione si è aperto con produzione de I Racconti di Hoffmann con la celebre soprano Inva Mula, la Petite Messe Solennelle di Rossini e lo
Stabat Mater di Pergolesi al Teatro di Marsiglia. Seguiranno un produzione con la Quinta Sinfonia di G. Mahler in Messico ed una con la Quinta Sinfonia di Tchaïkovski in Spagna.
PAOLO TAGLIAMENTO
Nato a Conegliano nel 1997 sceglie di suonare il violino a 7 anni diplomandosi all’età di 15 con 10 lode e menzione speciale al Conservatorio G. Verdi di Milano. È l’unico italiano in 35 anni di competizione ad aver vinto il Concorso Internazionale Premio Rodolfo Lipizer di Gorizia (2015).
In precedenza da studente si è affermato alla Rassegna Nazionale di Violino di Vittorio Veneto, al Concorso Violinistico Internazionale Andrea Postacchini di Fermo, al XXII concorso di esecuzione musicale della Società Umanitaria di Milano, alla XXVII Rassegna dei Migliori Diplomati dei Conservatori e Istituti Musicali d’Italia di Castrocaro Terme, al Premio Monte dei Paschi di Siena dell’Accademia Chigiana, al Premio Forziati come migliore allievo del Conservatorio di Milano.
Numerosi gli studi di perfezionamento in Italia e all’estero dove si è distinto nelle più famose istituzioni musicali.
In questi corsi ha avuto il privilegio della guida di eccellenti Maestri tra cui: Jurgen Kussmaul, Ilya Grubert, Pavel Berman, Salvatore Accardo, Nicolas Chumachenco, Shmuel Ashkenasi, Igor Petrushevski, Eduard Tadevosyan, Heime Müller.
Da due anni si perfeziona alla Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid dove studia con Ana Chumachenco, con una borsa di studio gentilmente offerta da John Elkan – FIAT.
Già segnalato come giovane talento da Gioventù Musicale d’Italia ed European String Teachers Association Italia, è stato più volte chiamato a trasmissioni televisive sulle reti RAI partecipando inoltre ad importanti stagioni e festival (Bir Miftuh Festival Malta, Prosecco Festival, Serate Musicali Milano, Accademia Filarmonica Romana, Estivales de Musique en Médoc, e altri).
Nei molti concerti svolti in Italia, Europa e Asia, ha privilegiato l’attività da solista ricevendo l’apprezzamento del pubblico per la musicalità e l’interpretazione esibendosi con numerose orchestre tra cui recentemente con I Solisti di Mosca con la direzione del M° Yuri Bashmet.
Con il Cuarteto Händel de Puertos del Estado ha ottenuto il premio come miglior quartetto d’archi della Escuela Superior de Música Reina Sofía ritirato dalle mani della Regina Sofía di Spagna.
Suona un violino Pietro Rogeri del 1701 della Fondazione Pro Canale di Milano.
ORCHESTRE DE CHAMBRE DE TOULOUSE
Fondata nel 1953 da Louis Auriacombe, l’Orchestra da Camera di Tolosa si interessa a tutte le musiche, dal periodo barocco fino alla creazione contemporanea. Numerosi compositori hanno lavorato con essa per concerti e registrazioni, dedicandole opere specifiche.
Si esibisce regolarmente con i più grandi solisti, come Christophe Coin, Gautier Capuçon, Natalie Dessay, Michel Lethiec o David Kadouch per parlare solo della storia recente, e collabora con ensemble vocali come il Choeur des Éléments.
È l’invitata di numerosi festival sia in Francia (La Chaise-Dieu, La Vézère, Pablo Casals a Prades, Septembre Musical de l’Orne, Festival de Nouméa…) che all’estero (Giappone, Svezia, Svizzera, Spagna, Brasile, Argentina).
Dalla formazione da camera (11 musicisti) fino all’effettivo «Mozart», l’Orchestra da Camera di Tolosa si esibisce su tutti i continenti, e dà 170 concerti ogni anno, di cui 40 nell’ambito della sua stagione di abbonamento a Tolosa e Tournefeuille.
Sotto la direzione di Gilles Colliard, dal 2004, l’orchestra ha scelto di andare fino in fondo nella sua ricerca di autenticità proponendo concerti barocchi su strumenti antichi sotto l’etichetta Meslanges Royaux, ma anche concerti moderni con strumenti attuali, o anche programmi che riuniscono le due tipologie di strumenti.
Barocca per la sua esuberanza, per lo zampillare della sua creatività, per l’esecuzione su strumenti d’epoca, l’Orchestra da Camera di Tolosa è eminentemente contemporanea nel suo approccio alle interpretazioni e nel rapporto che stabilisce con il suo pubblico.
Chiese, centri culturali, scuole, università e talvolta anche fabbriche: l’Orchestra da Camera di Tolosa esce volentieri dai muri della sala da concerto tradizionale per andare incontro a ogni tipo di pubblico.
L’Orchestra ha festeggiato nel 2013 i suoi 60 anni di storia, che le hanno permesso di dare oltre 6500 concerti in 30 paesi diversi.
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Musica e Scuola La Fusion - condivisione, esperimento, creazione Uno dei generi più in voga negli anni ’70 che unisce jazz, rock e musica colta Opere di Corea, Hancock, Perigeo, Metheny, Santana Nicola Rossin
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La Fusion – condivisione, esperimento, creazione
Uno dei generi più in voga negli anni ’70 che unisce jazz, rock e musica colta
Opere di Corea, Hancock, Perigeo, Metheny, Santana
Nicola Rossin (basso elettrico)
Davide Porcelli (chitarra elettrica)
Mattia Basi (batteria)
Stefano Freddi (pianoforte)
Andrea Pimazzoni (sax)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
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Opere di Corea, Hancock, Perigeo, Metheny, Santana
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Giuliana Musso MIO EROE di e con Giuliana Musso regia Giuliana Musso collaborazione alla drammaturgia Alberto Rizzi scene e assistenza Tiziana De Mario musiche eseguite da Andrea Musto direzione tecnica Claudio “Poldo” Parrino foto Adriano Ferrara organizzazione Miriam Paschini produzione
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Giuliana Musso
MIO EROE
di e con Giuliana Musso
regia Giuliana Musso
collaborazione alla drammaturgia Alberto Rizzi
scene e assistenza Tiziana De Mario
musiche eseguite da Andrea Musto
direzione tecnica Claudio “Poldo” Parrino
foto Adriano Ferrara
organizzazione Miriam Paschini
produzione La Corte Ospitale
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Giuliana Musso
Vicentina d’origine e udinese d’adozione, Giuliana Musso è attrice, ricercatrice e autrice, Premio della Critica 2005, è tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine. Un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Una poetica che caratterizza tutti i suoi lavori, dalla trilogia sui “fondamentali” della vita, Nati in casa, Sexmachine e Tanti Saluti (nascita, sesso e morte), a Indemoniate (su un caso di isteria collettiva alla fine dell’Ottocento), Dreams (sull’indebitamento) e La Base (sulla costruzione della base militare U.S.A. a Vicenza). Nel successivo La Fabbrica dei preti dà voce a chi ha vissuto nei seminari italiani prima del Concilio Vaticano II. Wonder Woman è un’indagine sul mondo contemporaneo fatto di stereotipi di genere, spreco di talenti, crisi della coppia e diritti mancati. Mio eroe è debuttato al Teatro Herberia di Rubiera il 27 ottobre 2016.
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I SIMBOLISTI E I LORO PADRI 1 Margaryta Golovko pianoforte Piero Rattalino relatore - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - M. Ravel Pavane M. Ravel Miroirs (nn.1, 2, 4, 5) F. Liszt La vallee
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I SIMBOLISTI E I LORO PADRI 1
Margaryta Golovko pianoforte
Piero Rattalino relatore
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
M. Ravel Pavane
M. Ravel Miroirs (nn.1, 2, 4, 5)
F. Liszt La vallee d’Obermann
F. Liszt Leggenda n.2
“San Francesco da Paola cammina sulle onde”
L’evento musicale vedrà la presenza di Piero Rattalino, il più autorevole storico e critico musicale italiano nel campo della letteratura e dell’interpretazione pianistica, a fianco della pianista Margaryta Golovko, impegnati nella presentazione al pubblico e nell’esecuzione di un programma con le più belle pagine di Maurice Ravel e di Franz Liszt.
Margaryta Golovko
Nasce a Kamenez-Podolsky (Ucraina). Inizia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni. Nel 1997 entra alla Scuola Speciale di Musica di Kiev “M. V. Lysenko” (pianoforte – Prof. Boris Fedorov). Con il Prof. Fedorov prosegue gli studi dal 2004 al 2009 presso l’Accademia Musicale Nazionale dell’Ucraina P. I. Tchaikovsky (NMAU) fino al conseguimento del diploma. Dal 2009 fino al 2012 è tirocinante assistente presso l’NMAU del Prof. Boris Fedorov.
Dal 2011 studia presso l’Accademia Pianistica Internazionale ‘Incontri col Maestri’ a Imola (Italia) con il Prof. Piero Rattalino.
Nel 2006 partecipa alla Competizione Pianistica Internazionale ‘Città di Marsala’ a Marsala (Italia) vincendo il 3° Premio.
Al 30° Concorso Pianistico Internazionale Smetana di Pilsen (Repubblica Ceca) nel 2012 vince il 1° Premio e il Premio EMCY.
Nel 2012 riceve il 3° premio e il premio Bacau Orchestra al 1° Concorso Pianistico Internazionale ‘Città di Acquaviva delle Fonti’ (Italia).
Nel giugno 2014 vince il 1° premio al Concorso Pianistico Internazionale Midwest (Cedar Falls, Iowa – USA).
Margaryta Golovko si è esibita in sale da concerto in Ucraina e all’estero, in Francia (Parigi), Germania (Berlino), Italia (Bologna, Milano, Torino, Messina, Imola, Pordenone), Russia (Mosca, San Pietroburgo), Stati Uniti d’America (Cedar – Falls), Romania (Bacau). Ha inoltro suonato con l’Orchestra Sinfonica di Stato di Kiev, Pilsen Filarmonica Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica Giovanile ‘Helycon Symphony Orchestra’, Васаu Filarmonica Symphony Orchestra e Waterloo Symphony Orchestra.
Nel 2013 partecipa al 7° Festival Internazionale di Musica «MITO Settembre Musica» in Italia (Milano, Torin), dove si esibisce nelle Variazioni sul tema di Chopin op. 22 di Rachmainov.
Nel settembre 2014 prende parte all’8° Festival Internazionale di Musica «MITO Settembre Musica» in Italia (Milano, Torin), dove esegue un recital su musiche di Brahms.
Nel dicembre 2014 esegue un recital presso il Mariinsky Theatre-II (Prokofiev Hall) a San Pietroburgo durante l’8 Festival Pianistico Internazionale «Contemporary Piano Faces».
Registrazioni radiofoniche delle esibizioni di Margaryta sono state eseguite in Italia, Stati Uniti e Repubblica Ceca durante i concerti.
Nel 2015 incide un CD con musiche di Schumann e Brahms per l’etichetta “Blue Griffin Records” (USA).
Piero Rattalino
ha studiato il pianoforte con Guglielmo Antoniotti diplomandosi nel 1949 nel conservatorio di Parma con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato la composizione con Luigi Perrachio diplomandosi nel 1953 nel conservatorio di Parma, e si è perfezionato in pianoforte con Marguerite Long a Parigi e con Carlo Vidusso a Milano.
Ha iniziato ad insegnare pianoforte nel 1954 nel conservatorio di Cagliari; ha poi insegnato nei conservatori di Trieste, Venezia, Parma, e dal 1964 al 1996 nel conservatorio di Milano. Attualmente insegna pianoforte nell’Accademia Pianistica Internazionale di Imola.
Ha svolto dapprima attività di compositore e di concertista. Successivamente si è dedicato alla critica e alla organizzazione della vita musicale. E’ stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma dal 1969 al 1971, del Teatro Comunale di Bologna dal 1971 al 1977, del Teatro Carlo Felice di Genova dal 1978 al 1980, del Teatro Regio di Torino dal 1981 al 1991, e dal 1994 al 2006 del Teatro Massimo “Bellini” di Catania. E’ stato inoltre consulente artistico del Festival Verdi di Parma e del Concorso Internazionale di Canto “Julian Gayarre” di Pamplona e, per trent’anni, del Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo.
Ha tenuto conferenze, cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive, master class di pianoforte, è stato membro di giuria in concorsi internazionali quali il Van Cliburn di Forth Worth, il Busoni di Bolzano, il Mozart di Salisburgo, il Villa Lobos di San Paolo e quello di Hamamatsu, ha pubblicato saggi sulle più importanti riviste, ha diretto i periodici Musica-Università, Piano Time, Symphonia, ed è autore di una quarantina di monografie pubblicate da importanti editori.
Fra i suoi scritti sono da ricordare particolarmente “Storia del pianoforte”, “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “La grandi scuole pianistiche”, “Piano Recital”, dodici monografie dedicate a grandi pianisti del passato (Paderewski, Busoni, Rachmaninov, Hofmann, Backhaus, Rubinstein, Arrau, Horowitz, Richter, Benedetti Michelangeli, Gulda, Gould), il “Manuale tecnico del pianista concertista” e la “Storia dell’interpretazione pianistica”. Nel novembre del 2009 ha pubblicato presso Laterza il romanzo “Chopin racconta Chopin”.
Per lo svolgimento di una parte delle lezioni il maestro Piero Rattalino si avvale della collaborazione di Ilia Kim come assistente.
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LA VEDOVA ALLEGRA musica di Franz Lehár Orchestra “Cantieri d’Arte” direttore Stefano Giaroli Ensemble Vocale Continuum, maestro del Coro Luigi Azzolini Corpo di Ballo Novecento, coreografie Salvatore Loritto scene e costumi Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia regia
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LA VEDOVA ALLEGRA
musica di Franz Lehár
Orchestra “Cantieri d’Arte” direttore Stefano Giaroli
Ensemble Vocale Continuum, maestro del Coro Luigi Azzolini
Corpo di Ballo Novecento, coreografie Salvatore Loritto
scene e costumi Artemio Cabassi
realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
regia Alessandro Brachetti
produzione: Compagnia Teatro Musica Novecento
La vedova allegra è il più amato titolo della storia dell’operetta dal suo debutto a Vienna nel 1905. Nell’ininterrotto favore del pubblico ha attraversato un secolo di cambiamenti profondi ed è a tutt’oggi uno dei titoli più rappresentati nei teatri di tutto il mondo.
Nella Parigi di inizio Novecento, all’ambasciata del Pontevedro-un minuscolo e fantomatico stati mitteleuropeo- si dipana la storia d’amore fra il conte DANILO DANILOVICH e HANNA GLAVARI, ricca e giovane vedova del banchiere di corte, ambita da uno stuolo di pretendenti francesi. Intrighi, amori e tradimenti fanno da contorno alla vicenda, resa irresistibile dalla presenza dell’improbabile cancelliere d’ambasciata NIEGUS.
La mano felice di Franz Léhar ci conduce al lieto fine alternando Valzer (Tace il Labbro, Le Sirene del Ballo), Arie (Vo’ da Maxim’s, La Vilja), Marce (E’ scabroso le donne studiar) e scatenati Can Can, in un’atmosfera di sogno e divertimento che fanno de “La Vedova Allegra” un capolavoro assoluto e la Regina tra le operette.
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VINODENTRO Paolo Fresu tromba, flicorno, effetti Daniele Di Bonaventura bandoneon, effetti I Virtuosi Italiani "Vinodentro" nasce come colonna sonora dell'omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani. Ispirato dal romanzo del bolzanino Fabio Marcotto, il film mette sapientemente
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VINODENTRO
Paolo Fresu tromba, flicorno, effetti
Daniele Di Bonaventura bandoneon, effetti
I Virtuosi Italiani
“Vinodentro” nasce come colonna sonora dell’omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani. Ispirato dal romanzo del bolzanino Fabio Marcotto, il film mette sapientemente insieme il mito del Faust e la passione per il vino; il protagonista è un uomo onesto che diviene ambizioso e senza scrupoli pur di reinventarsi nel mondo enoico, per poi ritrovarsi invischiato in un’accusa di omicidio. Il cast è formato da Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson, Daniela Virgilio e Pietro Sermonti.
Questo lavoro ha il pregio di non imitare alcun grande compositore di colonne sonore, perché cadere in tale trappola era facile, anche per Fresu. Qui si legge tutta la sincera appartenenza del trombettista a un lavoro che, probabilmente, va ben oltre la trama del film. Fresu firma quattordici brani su sedici: gli altri due “Fin ch’an dal vino” e “Madamina, il catalogo è questo” recano il regale sigillo di Wolfgang Amadeus Mozart; poi c’è “Fermo” cofirmata con Daniele Di Bonaventura. Il filo rosso che Fresu lega e regala al cinema è ricco di trame eleganti, avvincenti, bagnate di romantiche note (“Calmo“); dialogiche e seminate di passione come nell’onomantica “Martango“, in tre takes: la prima con Di Bonaventura che fa da contraltare ritmico all’illuminante ensemble I Virtuosi italiani e Fresu che svolazza deciso e sornione con anche i suoi effetti elettronici. La seconda versione è più cameristica e se la giocano alla pari tromba e bandoneon. La terna si chiude con Di Bonaventura solo soletto che gioca nei colori e nelle pieghe della melodia.
La forza narrativa arriva da ogni meandro: negli archi, tempestosi (“Mosso“) o quieti, sottotraccia. Nella tromba e flicorno di Fresu che ricama, conduce e infiocchetta anche lì dove il suo passaggio è lieve, impercettibile; nei giochi a fior d’acqua dell’elettronica che è maneggiata con acume dallo stesso autore e da Michele Rabbia, che si distingue per quella superiore discrezione da cesellatore che ben pochi hanno. E Di Bonaventura, sempre più autentico e personale nel maneggiare il bandoneon.
Una colonna sonora, magari anche per la vita di chi si vuole bene.
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PROGRAMMA Ludwig van Beethoven (1770 – 1827) - Trio per archi e pianoforte n. 2 in sol maggiore, op. 1 n. 2 *** Ludwig van Beethoven - Trio per archi e pianoforte n. 6 in
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PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827) – Trio per archi e pianoforte n. 2 in sol maggiore, op. 1 n. 2
***
Ludwig van Beethoven – Trio per archi e pianoforte n. 6 in mi bemolle maggiore, op. 70 n. 2
Hèsperos Piano Trio
Filippo Lama, violino
Stefano Guarino, violoncello
Riccardo Zadra, pianoforte
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Musica e Scuola Il coro: una macchina del tempo Come nasce, funziona, canta, si dirige un coro. Un percorso storico dal Medioevo a oggi Opere di Des Pres, Lasso, Bach, Mendelssohn, Britten, Lanaro,
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Musica e Scuola
Il coro: una macchina del tempo
Come nasce, funziona, canta, si dirige un coro. Un percorso storico dal Medioevo a oggi
Opere di Des Pres, Lasso, Bach, Mendelssohn, Britten, Lanaro, Negramaro
Cecilia Rizzetto, Sara Volpato, Alexandra Gal, Cristina Zanella, Federico Bassetto, Simone Niboli, Alessandro Vandin, Gianmarco Scalici (coro)
Marco Simeoni (direttore)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
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Musica e Scuola Il coro: una macchina del tempo Come nasce, funziona, canta, si dirige un coro. Un percorso storico dal Medioevo a oggi Opere di Des Pres, Lasso, Bach, Mendelssohn, Britten, Lanaro,
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Il coro: una macchina del tempo
Come nasce, funziona, canta, si dirige un coro. Un percorso storico dal Medioevo a oggi
Opere di Des Pres, Lasso, Bach, Mendelssohn, Britten, Lanaro, Negramaro
Cecilia Rizzetto, Sara Volpato, Alexandra Gal, Cristina Zanella, Federico Bassetto, Simone Niboli, Alessandro Vandin, Gianmarco Scalici (coro)
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ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO NICOLAS ALTSTAEDT violoncello e direttore F. J. Haydn - Concerto per violoncello n. 1 in do maggiore Hob.VIIb:1 F. Schubert - Sinfonia n. 9 in do maggiore
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ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO
NICOLAS ALTSTAEDT violoncello e direttore
F. J. Haydn – Concerto per violoncello n. 1 in do maggiore Hob.VIIb:1
F. Schubert – Sinfonia n. 9 in do maggiore D 944 “La Grande”
Orchestra I Pomeriggi Musicali
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Françaix. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, Direttore Emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.
NICOLAS ALTSTAEDT violoncello e direttore
Nicolas Altstaedt, violoncellista di origini tedesche e francesi, è un musicista di grande versatilità che si trova ugualmente a proprio agio con repertorio antico, tradizionale o in opere di musica contemporanea. È stato uno degli ultimi allievi di Boris Pergamenschikow a Berlino, dove ha proseguito gli studi con Eberhard Feltz. Dopo aver vinto diversi concorsi internazionali e aver ricevuto nel 2009 il Borletti Buitoni Trust Fellowship, nel 2010 si è aggiudicato il prestigioso premio Credit Suisse Young Artists, che gli ha inoltre consentito di esibirsi con la Filarmonica di Vienna diretta da Gustavo Dudamel al Festival di Lucerna. Nicolas Altstaedt è molto impegnato anche nella diffusione della musica contemporanea ed ha tenuto le prime esecuzioni di Concerti di Wolfgang Rihm, Georg Friedrich Haas, Nico Muhly – collabora inoltre con i compositori Sofia Gubaidulina, Thomas Ades, Bryce Dessner, Jörg Widmann, Matthias Pintscher e Fazil Say. Quest’ultimo gli ha dedicato la sua Sonata per violoncello mentre Sofia Gubaidulina sta scrivendo in questo periodo un triplo concerto per lui, Gidon Kremer ed Elsbeth Moser (bajan). Nicolas Altstaedt appare regolarmente al Festival Mozart ed al Festival estivo di Salisburgo, in aggiunta ai Festival di Verbier, Utrecht, Proms, Lucerna, Gstaad, Musikfest di Berlino, Schleswig-Holstein, Rheingau, Stavanger. Nicolas Altstaedt è stato inoltre nominato Direttore Artistico della Österreichisch-Ungarischen Haydn Philharmonie subentrando ad Adam Fischer nel 2014. Nel corso della stagione 2014/15 Nicolas Altstaedt è stato Artist in Residence al Festival di Zermatt diretto dai membri della Filarmonica di Berlino ed il primo Artist in Resonance al Musikkollegium di Winterthur. Nella stagione 2015/16 sarà in tour con la Sinfonica di Vienna, tornerà a suonare con le Orchestre della BBC, la SWR Stuttgart, l’Orchestra della Svizzera italiana e debutterà inoltre con la Sinfonica della Radio di Vienna e la Filarmonica di Rotterdam. In campo discografico Nicolas Altstaedt ha registrato i Concerti per violoncello di Joseph Haydn, György Ligeti e molti altri. Di prossima pubblicazione sono tutti i Concerti di C. Ph. Bach con Jonathan Cohen e l’ensemble Arcangelo per Hyperion, i Concerti di Šostakovič e Weinberg con Michal Nesterowicz e la DSO Berlin per ‘ Channel Classics e un recital con Fazil Say. Nicolas Altstaedt si esibisce su un violoncello Giulio Cesare Gigli realizzato a Roma intorno al 1770 e su un violoncello realizzato da Robert König (2012).
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Un artista del popolo? - dedicato a Dimitrij Sostakovic - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Sandro Cappelletto voce narrante e drammaturgia Marco Scolastra pianoforte Quartetto Savinio Alberto Maria Ruta violino Rossella Bertucci violino Francesco
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Un artista del popolo? – dedicato a Dimitrij Sostakovic
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Sandro Cappelletto voce narrante e drammaturgia
Marco Scolastra pianoforte
Quartetto Savinio
Alberto Maria Ruta violino
Rossella Bertucci violino
Francesco Solombrino viola
Lorenzo Ceriani violoncello
DMITRIJ ŠOSTAKOVIC
Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 2 in mi min. op. 67 in mi min. op. 67
Andante – Moderato; Allegro con brio; Largo; Allegretto
Quintetto in sol min. op. 57 per pianoforte e archi Preludio:
Lento – Poco piu mosso – Lento Fuga: Adagio; Scherzo: Allegretto; Intermezzo: Lento; Finale: Allegretto
La ricostruzione dei rapporti di Sostakovic con il regime sovietico.
tutto in prima persona, raccontato da lui. le paure, gli incubi, le rare dolcezze.
l’impossibilità per un artista di capire le logiche del potere.
la musica da camera come suo rifugio segreto.
Quartetto Savinio
Fondato a Napoli nel 2000 dai suoi quattro attuali componenti, grazie alle molte affermazioni in prestigiosi concorsi, il Savinio intraprende un’intensa attività in Italia e all’estero, Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Turchia, Inghilterra, Brasile.
Formatosi alla Scuola di Musica di Fiesole sotto la guida di Piero Farulli e Andrea Nannoni, il quartetto ha avuto modo di avvalersi dei consigli di Brainin, Skampa, Beyerle, Berlinsky e di lavorare con i compositori Vacchi e Corghi.
È stato invitato ad esibirsi in quintetto con Michele Campanella al concerto-evento Telethon e ha tenuto una lunga tournèe nei Balcani.
Il quartetto ha inciso l’integrale dei Quartetti di Cherubini, premiata dalla stampa italiana come cd dell’Anno 2008, insignita del Premio del Disco di Classic Voice e del Premio 5 Stelle delle riviste Amadeus, Musica e Suonare News.
Recentissimo il nuovo cd Decca con i quintetti di Dvorak e Sostakovic già insignito del massimo punteggio dalla rivista Classic Voice.
Marco Scolastra
nato a Foligno, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani. Ha studiato successivamente per alcuni anni con Aldo Ciccolini ed Ennio Pastorino ed ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda, Dario De Rosa e – presso l’Accademia Chigiana di Siena – con Joaquin Achucarro e Katia Labèque.
Come solista, in formazioni cameristiche e con orchestra si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane e straniere. Altri concerti in Giappone, Emirati Arabi, Germania, Messico, Albania (Teatro dell’Opera di Tirana).
Come solista ha suonato sotto la guida di importanti direttori d’orchestra quali Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano), Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo), Richard Hickox, Claudio Scimone (I Solisti Veneti), Lior Shambadal (Berliner Symphoniker).
Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Sandro Cappelletto, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Arnoldo Foà, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Marianna Pizzolato, Desirée Rancatore, Ugo Pagliai.
Sue esecuzioni e registrazioni sono state trasmesse da emittenti nazionali (Rai 2, Rai Radio 1 e Rai Radio 3, Filodiffusione Canale 5) e estere (Radio Klara, Belgio).
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius e per Rai International.
Sandro Cappelletto
è nato a Venezia. Scrittore e storico della musica, ha pubblicato, tra l’altro, una biografia di Beethoven (Newton Compton 1986), un’analisi della Turandot (Gremese 1988), la prima biografia critica di Farinelli (La voce perduta, EDT 1995), un’inchiesta sugli Enti Lirici (Farò grande questo teatro!, EDT 1996) e il saggio Inventare la scena per la Storia del Teatro (Einaudi 2001). Autore di testi teatrali e per il teatro musicale, di programmi radiofonici e televisivi, è accademico dell’Accademia Filarmonica Romana e fa parte della commissione artistica della Scuola di Musica di Fiesole. Giornalista professionista, collabora con “La Stampa” e “Le Monde”.
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Musica e Scuola Alla scoperta del jazz Un percorso attraverso la storia del jazz dagli inizi fino agli anni ‘30 Opere di Davis, Ellington, King Cole, Monk Andrea Marano (chitarra) Caterina Bonafè (canto) Alberto Falsina (batteria) Pietro
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Musica e Scuola
Alla scoperta del jazz
Un percorso attraverso la storia del jazz dagli inizi fino agli anni ‘30
Opere di Davis, Ellington, King Cole, Monk
Andrea Marano (chitarra)
Caterina Bonafè (canto)
Alberto Falsina (batteria)
Pietro Montanti (clarinetto)
Mario Filippini (contrabbasso)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
Per partecipare alla lezione-concerto, le scuole dovranno scrivere all’indirizzo
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Deflorian/Tagliarini REALITY di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini a partire dal reportage Reality di Mariusz Szczygieł produzione A.D., Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Pro Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici, speciali e
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Deflorian/Tagliarini
REALITY
di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
a partire dal reportage Reality di Mariusz Szczygieł
produzione A.D., Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Pro
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici, speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente su 748 quaderni “i dati” della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196), dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un buongiorno (23.397), quanti appuntamenti aveva fissato (1.922), quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817), quante volte aveva giocato a domino (19), quante volte era andata a teatro (110), quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). Gesti quotidiani, azioni fatte non per lasciare un ricordo, ma per necessità, sullo sfondo dell’ Est-Europa prima e dopo la caduta del Muro.
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CHAPLIN IN JAZZ Musiche e video concept di Mauro Campobasso & Mauro Manzoni programma Il vagabondo (film 1916) *** Frammenti, immagini e pensieri dal cinema di Chaplin. La strada della paura (film 1917) Mauro Manzoni, sassofoni, clarinetto, flauto
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Musiche e video concept di Mauro Campobasso & Mauro Manzoni
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Il vagabondo (film 1916)
***
Frammenti, immagini e pensieri dal cinema di Chaplin.
La strada della paura (film 1917)
Mauro Manzoni, sassofoni, clarinetto, flauto e percussioni
Mauro Campobasso, chitarra, live electronics
Walter Paoli, batteria, live electronic
maggiori informazioni sul sito dell’organizzatore
Società Amici della Musica Verona
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Tinotino Tinotina Tinotini, un'orchestra di materiali Testi di Elisabetta Garilli e Emanuela Bussolati, musiche di Elisabetta Garilli Un intraprendente bambino comunica ai genitori i suoi piani per il futuro: <potresti anche fare
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Tinotino Tinotina Tinotini, un’orchestra di materiali
Testi di Elisabetta Garilli e Emanuela Bussolati, musiche di Elisabetta Garilli
Un intraprendente bambino comunica ai genitori i suoi piani per il futuro: <potresti anche fare l’idraulico!> suggerisce la mamma; <…e perché non il falegname!>, il papà… <Macchè! Io farò… il percussionista!>
Con Tinotino Tinotina Tinotini e le illustrazioni di Manuela Bussolati, Premio Andersen 2013, artista di grande levatura e capacità comunicativa, Ristori Educational accompagna i bambini più piccoli alla comprensione di come la scoperta del suono possa far nascere istantaneamente un insieme musicale. Questo insieme richiede ascolto e integrazione così come gioia e creatività.
Interpreti:
Insieme musicale Garilli Sound Project, diretto da Elisabetta Garilli,
illustrazioni in tempo reale: Emanuela Bussolati,
voce narrante: Enrica Compri
– recita riservata alle scuole –
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Musica e Scuola Danze dall’ovest e dall’est La musica legata al ballo in Russia, Ungheria e Spagna Opere di Dvorak, Brahms, Rachmaninov, de Falla Davide Pigozzi e Marta Espejo (pianoforte a 4 mani) In collaborazione
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FRANK PETER ZIMMERMANN violino e direttore ACCADEMIA D’ARCHI BOLZANO J. S. Bach - Concerto Brandenburghese no. 3 in sol maggiore BWV 1048 J. S. Bach - Concerto per violino archi e continuo in
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FRANK PETER ZIMMERMANN violino e direttore
ACCADEMIA D’ARCHI BOLZANO
J. S. Bach – Concerto Brandenburghese no. 3 in sol maggiore BWV 1048
J. S. Bach – Concerto per violino archi e continuo in la minore BWV 1041
J. S. Bach – Concerto per violino archi e continuo in mi maggiore BWV 1042
J. S. Bach – Concerto per 2 violini archi e continuo in re minore BWV 1060
J. S. Bach – Concerto per violino archi e continuo in re minore (ricostruzione ) BWV 1052
ACCADEMIA D’ARCHI BOLZANO
L’Accademia d’Archi Bolzano (Streicher Akademie Bozen) è stata creata dal Südtiroler Musikverein nel 1987, sotto la direzione artistica di Georg Egger. È composta prevalentemente da musicisti sudtirolesi con ampia esperienza orchestrale e cameristica cimentata in importanti complessi, sia nazionali che esteri, trapassando la loro profonda esperienza alle nuove leve della musica.
Per la maggior parte l’Accademia d’Archi suona senza direttore. Alcuni musicisti sono al tempo stesso membri della Klassische Philharmonie di Stoccarda, ragione per cui si è sviluppata una collaborazione con il direttore Frieder Bernius.
Anche col pianista e direttore d’orchestra Andràs Schiff si sta svolgendo una stretta collaborazione che ha portato già a numerosi concerti con L’artista.
L’Accademia d’archi, oltre alla serie di concerti che esegue ogni anno in proprio, viene invitata regolarmente alla partecipazione ad altre manifestazioni musicali, quali la Mozartwoche di Salisburgo, le settimane musicali Gustav Mahler a Dobbiaco, quelle dell’Engadina e quelle ad Ascona.
Tra i numerosi solisti che hanno collaborato con l’Accademia d’Archi si possono citare Sergio Azzolini, Eduard Brunner, Giuliano Carmignola, Mirijam Contzen, Ingeborg Danz, Christian Gerhaher, Alexander Gilman,Viviane Hagner, Dietrich Henschel, Heinz Holliger, Diethelm Jonas, Louis Lortie, Antonio Meneses, Johannes Moser, Sabine e Wolfgang Meyer, Thomas Quasthoff, Birgit Remmert, Sybilla Rubens, Andràs Schiff, Letitzia Scherrer, Wen-Sinn Yang, Ruth Ziesak e Frank Peter Zimmermann.
L’accademia ha collaborato con direttori come Hansjörg Albrecht, Frieder Bernius, Daniel Beyer, Jörg Faerber, Helmuth Rilling, Ola Rudner, Andras Schiff e Kaspar Zehnder.
Il repertorio dell’Accademia d’Archi spazia da Bach, Händel, Zelenka a Schubert- Mahler „La morte e la fanciulla“, Mendelssohn, Britten, Bartok, Stravinskij, Schönberg, Schnebel e Stuppner.
L’Accademia d’Archi Bolzano ha inciso diversi Cd con musiche di Ph.E. Bach, Mozart, Rossini, Stuppner, Boccherini, Schönberg, Strauss.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Frank Peter Zimmermann / foto di Klaus Rudolph[/custom_font]
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Musica e Scuola Amor vincit omnia “Amore” in letteratura, arte figurativa e musica nel Barocco Opere di Strozzi, Vivaldi, Haendel, Hasse, Monteverdi, Frescobaldi Ester Prestia (flauto traversiere) Cecilia Rizzetto (canto) Antonio De Luigi (tiorba) Anna Camporini (violoncello) Daria
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“Amore” in letteratura, arte figurativa e musica nel Barocco
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Ester Prestia (flauto traversiere)
Cecilia Rizzetto (canto)
Antonio De Luigi (tiorba)
Anna Camporini (violoncello)
Daria Kubik (clavicembalo)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
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ingresso gratuito fino ad esaurimento postiZefiro Orchestra Barocca - Alfredo Bernardini direttore - Le Ouverture per Orchestra
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BACH EXPERIENCE II ZEFIRO ORCHESTRA BAROCCA ALFREDO BERNARDINI direttore J. S. BACH LE OUVERTURE PER ORCHESTRA Ouverture-suite n.4, BWV 1069 Ouverture - Bourrée 1 & 2, Gavotte, Menuett 1 & 2, Réjouissance Ouverture-suite n.1, BWV 1066 Ouverture, Courante,
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J. S. BACH
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Ouverture, Courante, Gavotte 1 & 2, Forlane, Menuett 1 & 2, Bourrée 1 & 2, Passepied
Ouverture dalla Cantata BWV 194 “Höchsterwünschtes Freudenfest”
Ouverture-Suite n.3, BWV 1068
Ouverture, Air, Gavotte 1 & 2, Bourrée, Gigue
ZEFIRO ORCHESTRA BAROCCA
Nel 1989 a Mantova, gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi
ed il fagottista Alberto Grazzi fondano Zefiro, un complesso con organico variabile specializzato in quel repertorio del Settecento in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano. In questi anni Zefiro è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale, per il repertorio di musica da camera del ‘700 e ‘800 con strumenti d’epoca.
I suoi fondatori, insegnanti presso i Conservatori di Musica di Amsterdam, Salisburgo, Barcellona, Mantova, Verona, Milano, sono considerati tra più validi esecutori nell’ambito della musica antica e apprezzati solisti di famose orchestre; si avvalgono della collaborazione dei migliori strumentisti in campo europeo.
Zefiro è presente nei principali festival europei di musica (Amsterdam, Aranjuez, Barcellona, Bonn, Ginevra, Graz, Helsinki, Innsbruck, Liegi, Lione, Londra, Malmö, Manchester, Milano, Monaco di Baviera, Palma di Mallorca, Parigi, Potsdam, Praga, Ravenna, Regensburg, Salisburgo, Stoccarda, Utrecht, Vienna, ecc.) e con tournée in Israele, in Egitto, in Sud America, in Giappone, Canada, Corea e Stati Uniti, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.
Zefiro è stato scelto dalla televisione belga per un documentario su Vivaldi ed ha al suo attivo la registrazione di numerosi CDs, tra cui le sei sonate di J. D. Zelenka, la musica per insieme di fiati ed i divertimenti per fiati e archi di W.A.Mozart, la musica per fiati di L. v. Beethoven, la Water Music di Handel e Wassermusik di Telemann, gli arrangiamenti per 13 strumenti a fiato di arie da Opere di Mozart e la pubblicazione dei Concerti per vari strumenti e Concerti per Oboe di A.Vivaldi (Opus 111/Naïve). Inoltre i CDs realizzati con la Sony Music/DHM: i concerti per oboe, per fagotto e il Concertone di Mozart, i concerti dei fratelli Joan & Josep Pla e due CD di Handel: The Musick for the Royal Fireworks e Venus et Adonis con sonate e cantate da camera insieme alla soprano Gemma Bertagnolli.
Le registrazioni più recenti pubblicate con la rinnovata etichetta Arcana sono i concerti per fagotto di Vivaldi, le Ouvertures a doppio coro di Telemann, i Concerti veneziani per oboe, il CD Harmonie & Turcherie per fiati e percussioni e le Ouvertures di Bach. Alcuni di questi CD hanno ricevuto diversi riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il “Grand Prix du Disque”, il Premio Nazionale Classic Voice, l’Editor’s Choice di Gramophone, le Choc du Monde de la Musique de l’année 2007, il Diapason d’Or de l’année 2009, il Premio Franco Abbiati 2016 e fanno di Zefiro un punto di riferimento per questo repertorio nel mondo intero.
L’attività di Zefiro si divide in tre organici: ensemble da camera, gruppo di fiati [“Harmonie”] ed orchestra barocca proponendo una grande varietà di programmi dall’ampio repertorio del Settecento: dai concerti a 5 e per strumenti solisti di Vivaldi alle opere teatrali e musica festiva di Handel, dalle ouvertures e cantate di Bach alle Messe di Haydn, fino alla musica per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.
ALFREDO BERNARDINI
Nato a Roma nel 1961 si trasferisce in Olanda nel 1981 per specializzarsi in oboe barocco e musica antica al Conservatorio Reale dell’Aja con, tra gli altri, Bruce Haynes e Ku Ebbinge, conseguendo nel 1987 il diploma di solista. Da allora suona regolarmente con i più prestigiosi complessi tra i quali: Hesperion XXI, Le Concert des Nations, The Academy of Ancient Music, La Petite Bande, Das Freiburger Barockorchester, The English Concert, The Amsterdam Baroque Orchestra, il Bach Collegium Japan, Balthasar Neumann Ensemble. Nel 1989 fonda il complesso di fiati Zefiro assieme ai fratelli Paolo ed Alberto Grazzi. L’attività concertistica lo ha portato in tutti i paesi d’Europa, negli Stati Uniti d’America, in Canada, in America Latina, in Cina, Corea, Giappone e Israele. Ha partecipato a più di cinquanta registrazioni discografiche, alcune delle quali ricompensate con importanti premi internazionali, come ad esempio il Cannes Classical Award 1995 per i concerti per oboe di Vivaldi. Oltre a guidare Zefiro in formazione orchestrale, ha diretto diverse orchestre barocche in Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Olanda, Australia e la European Union Baroque Orchestra in tour in Cina, Spagna e Germania. Svolge inoltre attività di ricerca sulla storia degli strumenti a fiato – molti suoi articoli sono stati pubblicati da importanti riviste internazionali – e costruisce copie di oboi antichi. Da molti anni insegna in diversi corsi estivi, tra cui Urbino, Venezia, Barbaste, Innsbruck. Dal 1992 al 2015 è stato docente di oboe barocco presso il Conservatorio Sweelinck di Amsterdam e dal 2002 al 2008 ha insegnato alla Escola Superior de Musica de Cataluña di Barcellona. Attualmente è docente presso l’Università del Mozarteum di Salisburgo.
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L’EVOLUZIONE DEL DIVERTIMENTO 1 GIOVANNI BIETTI ENSEMBLE WINDKRAFT J. Haydn - Divertimento per archi in Mi bem. Magg. Hob. II:6 Presto – Menuet I – Adagio – Menuet II – Finale: Presto W.A.Mozart - Divertimento n.
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L’EVOLUZIONE DEL DIVERTIMENTO 1
GIOVANNI BIETTI
ENSEMBLE WINDKRAFT
J. Haydn – Divertimento per archi in Mi bem. Magg. Hob. II:6
Presto – Menuet I – Adagio – Menuet II – Finale: Presto
W.A.Mozart – Divertimento n. 7 in Re Magg. K.205 per 2 corni, fagotto e archi
Largo, Allegro – Menuetto, Trio – Adagio – Minuetto – Finale: Presto
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Windkraft Ensemble
Si distingue sin dalla sua fondazione, tra gli ensemble specializzati in musica contemporanea. Accanto a numerosi concerti nei Festival Klangspuren di Schwaz e Transart a Bolzano, Windkraft si è imposta anche nei Festival “Carinthischen Sommer Ossiach“, nelle Settimane Mahleriane di Dobbiaco e al Muziekgebouw di Amsterdam nella prestigiosa serie dei concerti di Donderdagavond. Nel 2008 si è ancora esibita al concerto di apertura del Museion di Bolzano, al Festival Eclatsconcert di Friburgo, all’Engadin Festival. Nel 2007 in Valgardenamusica, nel 2005 all’apertura delle Universiadi al Tivoli Neu a Innsbruck, all’Arena Festival di Riga, al Gaida Festival di Vilnius. Evento di particolare rilievo è stato il concerto “Die Himmlische Stadt“ nel settembre 2011, realizzato con la famosissima Hilliard Ensemble e il coro Novo Canto. A luglio del 2014 è stata invitata come Ensemble in residence al Bejing International Composition Workshop, Cina. A maggio 2015 Windkraft si è esibita nella rassegna “Nouvelle Aventures” al Konzerthaus di Vienna. Windkraft raggruppa due sodalizi di musicisti tirolesi e altoatesini. Quest’anno festeggia il suo 15° anniversario.
Giovanni Bietti
Compositore, pianista e musicologo, è considerato uno dei migliori divulgatori musicali italiani. E’ una delle più note voci radiofoniche delle “Lezioni di musica” (seguitissima trasmissione settimanale di Rai-RadioTre), e ha pubblicato libri dedicati a Mozart, a Beethoven e al Sinfonismo Viennese. Tiene regolarmente Lezioni-Concerto, direttamente al pianoforte, presso molti dei più prestigiosi Enti italiani: Teatro alla Scala, Teatro La Fenice, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Torino, Festival Mito-Settembre Musica di Torino e Milano, Festivaletteratura, Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Regio di Parma, Sferisterio di Macerata,Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Bellini di Catania, Orchestra Sinfonica Siciliana, Teatro Lirico di Cagliari, Ravello Festival, Teatro delle Muse di Ancona.
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Organizzatore
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(Lunedì) 20:30
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programma Johannes Brahms (1833 – 1897) - Quintetto in si minore per clarinetto e archi, op. 115 *** Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827) - Quartetto per archi n. 16 in fa maggiore op. 135 Giampiero
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programma
Johannes Brahms (1833 – 1897) – Quintetto in si minore per clarinetto e archi, op. 115
***
Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827) – Quartetto per archi n. 16 in fa maggiore op. 135
Giampiero Sobrino, clarinetto
Quartetto di Venezia
Andrea Vio, violino
Alberto Battiston, violino
Giancarlo Di Vacri, viola
Angelo Zanin, violoncello
maggiori informazioni sul sito dell’organizzatore
Società Amici della Musica Verona
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(Martedì) 20:30
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Roberto Gatto, batteria Valentino Bianchi, sax Andrea Costa, violino Stefano Ricci, contrabbasso Gionata Costa, violoncello con loro sul palco Alessio Velliscig, voce _____________________________________________________________________________ Alle ore 18.00 presso la Feltrinelli Libri e Musica in via Quattro Spade, 2 - Verona appuntamento con i Quintorigo e Roberto Gatto che presentano
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Roberto Gatto, batteria
Valentino Bianchi, sax
Andrea Costa, violino
Stefano Ricci, contrabbasso
Gionata Costa, violoncello
con loro sul palco
Alessio Velliscig, voce
_____________________________________________________________________________
Alle ore 18.00 presso la Feltrinelli Libri e Musica
in via Quattro Spade, 2 – Verona
appuntamento con i Quintorigo e Roberto Gatto
che presentano al pubblico il progetto musicale.
Modera il giornalista Gigi Sabelli.
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Cercare, inventare, sconvolgere, distruggere per poi ricostruire
Il jazz, il blues, il rock. Charles Mingus, Jimi Hendrix, Frank Zappa: tre giganti della musica statunitense, letti, riletti, stravolti, scomposti e ricomposti, dall’inconfondibile stile dei Quintorigo
Trilogy nasce dalla recente produzione discografica dei Quintorigo: Play Mingus, premiato da Musica Jazz come Miglior album 2008; Quintorigo Experience, dedicato al genio musicale di Jimi Hendrix e Around Zappa, tributo al grande musicista americano che segna anche l’inizio della proficua collaborazione con Roberto Gatto.
Trilogy non è un tributo, né di un insieme di cover, ma piuttosto un modesto, sentito, filologico omaggio sperimentale a Frank Zappa, Jimi Hendrix e Charles Mingus, attraverso le infinite le influenze che sottendono la musica di queste tre icone, ispiratori e maestri di tanti musicisti del panorama jazz, rock, blues dell’ultimo millennio.
Trilogy mette insieme le visioni musicali degli eclettici Quintorigo, fatte di singolarità dei suoni, di un’originalità creativa in grado di dimostrare che non esistono barriere tra i diversi generi musicali, che danno vita vita in modo inequivocabile ed ineguagliabile a quel sound proprio e unico dei Quintorigo.
Trilogy omaggia tre mostri sacri della musica, ma riporta messaggi quanto mai attuali, nonostante il passare degli anni.
Il rifiuto delle discriminazioni razziali molto evidente in Mingus, ma presente anche nell’opera di Hendrix e il pacifismo, minimo comune denominatore di Mingus, Hendrix e Zappa, inteso come contestazione della politica aggressiva e di guerra, un messaggio che ancora oggi non è stato recepito.
Trilogy non è solo una rilettura moderna di tre geni tra i più innovativi del panorama musicale contemporaneo, ma anche uno spettacolo dai lineamenti teatrali, coinvolgente e di grande impatto.
approfondisci sul web:
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Musica e Scuola La musica: descrive, suggestiona, fa immaginare... Come la musica cambia quando a suonare è un organico diverso dall’originale Opere di Haendel, Bach, Tchaikovsky, Villa Lobos Ensemble di violoncelli Ensemble di arpe In collaborazione
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Musica e Scuola
La musica: descrive, suggestiona, fa immaginare…
Come la musica cambia quando a suonare è un organico diverso dall’originale
Opere di Haendel, Bach, Tchaikovsky, Villa Lobos
Ensemble di violoncelli
Ensemble di arpe
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
Per partecipare alla lezione-concerto, le scuole dovranno scrivere all’indirizzo
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Musica e Scuola La musica: descrive, suggestiona, fa immaginare... Come la musica cambia quando a suonare è un organico diverso dall’originale Opere di Haendel, Bach, Tchaikovsky, Villa Lobos Ensemble di violoncelli Ensemble di arpe In collaborazione
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Musica e Scuola
La musica: descrive, suggestiona, fa immaginare…
Come la musica cambia quando a suonare è un organico diverso dall’originale
Opere di Haendel, Bach, Tchaikovsky, Villa Lobos
Ensemble di violoncelli
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BalletBoyz® Direzione Artistica Michael Nunn & William Trevitt Compagnia composta da dieci strepitosi giovani talenti, è considerata come una delle forze più sfacciatamente originali ed innovative nel panorama della modern dance, pionieri dell’idea
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BalletBoyz®
Direzione Artistica
Michael Nunn & William Trevitt
Compagnia composta da dieci strepitosi giovani talenti, è considerata come una delle forze più sfacciatamente originali ed innovative nel panorama della modern dance, pionieri dell’idea di una danza per tutti, hanno raggiunto un vasto pubblico grazie ai loro applauditi lavori in teatro e in televisione.
Life./Vita.
nuova produzione 2016
Un elegante, energico, provocatorio sguardo alla vita e alla morte, presentato con l’inimitabile stile BalletBoyz.
danzatori
Andrea Carrucciu, Simone Donati, Flavien Esmieu, Marc Galvez, Edward Pearce, Harry Price, Matthew Rees, Jordan Robson, Matthew Sandiford, Bradley Waller
RABBIT
Prima assoluta Londra, Sadlers Wells 20 aprile 2016
Coreografia Pontus Lidberg
Musica Henryk Mikolaj Górecki,Kleines Requiem für eine Polka,Op 66
Luci : James Farncombe
In Rabbit ritroviamo l’abituale intelligenza e l’interesse per gli animali di Lidberg, una delle stelle più brillanti della danza scandinava, in un lavoro intrigante sull’esclusione e il desiderio di appartenenza alla comunità.
Il lavoro che si apre con due uomini in scena incuriosisce subito lo spettatore,dal momento che, uno di loro indossa una testa di coniglio. Entrano altri danzatori tutti vestiti in modo simile, anche se non sempre con la testa di coniglio, variando costantemente la dinamica , Rabbit ha un che di onirico; attinge al subconscio e alla sfera psicologica , in una scatola scenica illuminata da luce lunare . Lidberg ha tratto dai danzatori una qualità di movimento morbida, quasi senza peso, in cui uomini adulti trasportati in aria appaiono leggeri come piume e in cui la danza mantiene la sua notevole fluidità per tutto il pezzo. La scelta di Lidberg di usare la musica di Henryk Gorecki crea un intelligente contrappunto al movimento.
Su questa sua creazione il coreografo lascia libero lo spettatore di elaborare un proprio significato “ È come quando si guarda un quadro , dice , il guardarlo ci può arrivare a dire molte più cose su noi stessi che non sul quadro stesso “
FICTION
Prima assoluta Londra, Sadlers Wells 20 aprile 2016
Coreografia Javier de Frutos
Musica Ben Foskett, P.Jabara Last Dance
Luci : James Farncombe
L’inizio è surreale : una voce annuncia che il coreografo Javier de Frutos e’ morto. Una circostanza fortuita, durante l’intervallo frammenti di plastica sono caduti in palcoscenico e gli sono costati la vita. Ovviamente Javier de Frutos e’ vivo , voleva solo creare un lavoro sulla morte e gli sembrava scortese farlo su quella di qualcun altro.
I danzatori in scena davanti ad una grande sbarra cominciano a muoversi come se le parole fossero il motore del loro movimento. Il lavoro progredisce in qualcosa di molto speciale con un uso virtuosistico della sbarra , sopra e sotto e con movimenti spesso a canone e a volte all’unisono in quello che sembra un flusso incessante di creatività e immaginazione.
Le emozioni traboccano , un individuo sembra essere escluso dal gruppo , un altro viene prevaricato, de Frutus non solo sa come il corpo maschile si muove ma anche che cosa motiva chi lo possiede e tutto questo si ritrova nella riuscitissima coreografia .
Testo raccolto da Louise Schawartzkoff, Time Out’s UK e Gerald Dowler per Balletto Oggi.
approfondisci sul web:
BalletBoyz / LIFE [sito ufficiale]
Video
Life. on tour now from BalletBoyz on Vimeo.
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(Domenica) 17:00
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400 Shakespeare di e con Alessandro Sanna, testi di Elisabetta Garilli E se per un attimo il teatro Ristori si trasformasse in una grande galleria d’arte… e tutti facessimo un ritratto a
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400 Shakespeare
di e con Alessandro Sanna, testi di Elisabetta Garilli
E se per un attimo il teatro Ristori si trasformasse in una grande galleria d’arte… e tutti facessimo un ritratto a Shakespeare?
Già, ma chi era Shakespeare? Cosa mangiava? Ha giocato almeno un giorno nella sua vita?
E, soprattutto, che musica ascoltava?
Le illustrazioni realizzate in tempo reale da Alessandro Sanna, il particolare insieme musicale e il consueto coinvolgimento attivo di tutto il pubblico, ci porteranno a indagare e, probabilmente, anche a rispondere a molte di queste domande.
Interpreti:
Insieme musicale Quintana Ensemble
illustrazioni in presa diretta: Alessandro Sanna,
voce narrante: Elisabetta Garilli
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: illustrazione di Alessandro Sanna[/custom_font]
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Programma Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)Partita n. 1 in si minore, BWV 1002 Sonata n. 2 in la minore per violino, BWV 1003 ***Sonata n. 3 in do maggiore per violino, BWV 1005 maggiori
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Sonata n. 2 in la minore per violino, BWV 1003 ***Sonata n. 3 in do maggiore per violino, BWV 1005
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Musica e Scuola Dalla frottola al madrigale Un viaggio nella musica profana della Repubblica Veneziana tra il 1500 e il 1600 Opere di Dalza. Tromboncino, Willaert, Monteverdi Paola Ventrella (liuto) Virginia Del Bianco (canto e
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Musica e Scuola
Dalla frottola al madrigale
Un viaggio nella musica profana della Repubblica Veneziana tra il 1500 e il 1600
Opere di Dalza. Tromboncino, Willaert, Monteverdi
Paola Ventrella (liuto)
Virginia Del Bianco (canto e percussioni)
Maria Clara Maiztegui (canto e percussioni)
Antonio De Luigi (liuto)
Sandra Exner (flauti vari)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
Per partecipare alla lezione-concerto, le scuole dovranno scrivere all’indirizzo
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Musica e Scuola Dalla frottola al madrigale Un viaggio nella musica profana della Repubblica Veneziana tra il 1500 e il 1600 Opere di Dalza. Tromboncino, Willaert, Monteverdi Paola Ventrella (liuto) Virginia Del Bianco (canto e
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Musica e Scuola
Dalla frottola al madrigale
Un viaggio nella musica profana della Repubblica Veneziana tra il 1500 e il 1600
Opere di Dalza. Tromboncino, Willaert, Monteverdi
Paola Ventrella (liuto)
Virginia Del Bianco (canto e percussioni)
Maria Clara Maiztegui (canto e percussioni)
Antonio De Luigi (liuto)
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In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
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NOTTE. STORIE DI AMANTI E DI GUERRIERI Claudio Monteverdi nel 450° anniversario dalla nascita CONCERTO ITALIANO RINALDO ALESSANDRINI direttore Claudio Monteverdi: Sinfonia – “Orfeo”, atto terzo - Venezia, 1609 “Hor che’l ciel e la terra” (prima parte) “Così sol d’una chiara
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NOTTE. STORIE DI AMANTI E DI GUERRIERI
Claudio Monteverdi nel 450° anniversario dalla nascita
CONCERTO ITALIANO
RINALDO ALESSANDRINI direttore
Claudio Monteverdi:
Sinfonia – “Orfeo”, atto terzo – Venezia, 1609
“Hor che’l ciel e la terra” (prima parte)
“Così sol d’una chiara fonte viva” (seconda parte) a sei voci con doi violini – “Madrigali Guerrieri, et Amorosi” Venezia, 1638 (Francesco Petrarca, Canzoniere, sonetto 164, Venezia, 1470)
Sinfonia – “Madrigali Guerrieri, et Amorosi” Venezia, 1638
“Combattimento di Tancredi e Clorinda” rappresentativo con quattro viole – “Madrigali Guerrieri, et Amorosi” Venezia, 1638 (Torquato Tasso, La Gerusalemme liberata, canto XII 52-62, 64-68, Venezia , 1580) [Raffaele Giordani, testo; Monica Piccinini, Clorinda; Matteo Bellotto, Tancredi]
Lamento di Tancredi: “Vivrò fra i miei tormenti e le mie cure” (prima parte)
“Ma dove, oh lasso me!, dove restaro” (seconda parte)
“Io pur verrò là dove sète, e voi” (terza parte) a cinque voci – “Madrigali libro terzo” Venezia, 1592 (Torquato Tasso, La Gerusalemme liberata, canto XII 77-79, Venezia , 1580)
Sinfonia – “Il ritorno di Ulisse, atto secondo”, scena quinta – Venezia, 1641
“Non havea Febo ancora recato al mondo il dì” a tre, doi tenori e basso
Lamento della Ninfa: “Amor – dicea” a quattro, soprano, doi tenori e basso
“Sì tra sdegnosi pianti” a tre, doi tenori e basso – “Madrigali Guerrieri, et Amorosi” Venezia, 1638 (Ottavio Rinuccini, 1614)
“Al lume delle stelle” a quattro, doi soprani, tenor e basso – “Concerto. Settimo libro de’ madrigali” Venezia, 1619 (Torquato Tasso, Rime, 151 “Occhi celebrati”, Mantova, 1591)
Sinfonia “Il ritorno di Ulisse”, atto primo, scena seconda – Venezia, 1641
“A dio, Florida bella, il cor piagato” a cinque voci – “Madrigali libro sesto” Venezia (Giovanni Battista Marino, La Lira, sonetto “Un pastore che si diparte dalla sua ninfa”, Venezia, 1614)
Sinfonia – “Concerto. Settimo libro de’ madrigali” Venezia, 1619
“Ecco mormorar l’onde” a cinque voci – “Madrigali libro secondo” Venezia, 1590 (Torquato Tasso, Rime amorose, 154 “Descrive l’apparir dell’aurora e della sua donna”, 1593)
“Quando l’alba in oriente” – “Scherzi musicali” Venezia, 1607 (Gabriello Chiabrera, Le maniere de’ versi toscani, Genova, 1599)
CONCERTO ITALIANO diretto da Rinaldo Alessandrini
Monica Piccinini & Anna Simboli, soprano
Aurelio Schiavoni, alto
Gianluca Ferrarini & Raffaele Giordani, tenori
Matteo Bellotto, basso
Nicholas Robinson & Antonio De Secondi, violini
Ettore Belli, viola
Marco Ceccato, violoncello
Matteo Coticoni, violone
Ugo Di Giovanni & Craig Marchitelli, tiorbe
Rinaldo Alessandrini, clavicembalo
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Rinaldo Alessandrini / foto di Eric Larrayadieu, naïve [/custom_font]
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Giuseppe Cederna, Sandro d’Onofrio MOZART, RITRATTO DI UN GENIO di Giuseppe Cederna liberamente tratto da Mozart di Wolfgang Hildesheimer regia di Ruggero Cara musica di W.A. Mozart «Mozart era un mistero anche per se stesso.» È
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Giuseppe Cederna, Sandro d’Onofrio
MOZART, RITRATTO DI UN GENIO
di Giuseppe Cederna
liberamente tratto da Mozart di Wolfgang Hildesheimer
regia di Ruggero Cara
musica di W.A. Mozart
«Mozart era un mistero anche per se stesso.» È lo stesso Mozart, in carne e ossa, a prendere in mano la sua biografia scritta da Wolfgang Hildesheimer per cercare di capirsi e di risolvere quel mistero irrisolvibile che porta il suo nome. Ne nasce un viaggio impervio ed esilarante tra la vita del genio e il miracolo della sua musica, portato in scena da un attore e un pianista. Ecco quindi l’enfant prodige perennemente in tournée per le strade dissestate d’Europa; ecco il riso di Mozart e il talento per la comicità fecale tramandatagli dalla mamma; ecco il pianista virtuoso, l’impareggiabile buffone, il Figaro e il Don Giovanni; ecco le umiliazioni, i successi, gli amori e i dolori che hanno segnato la fulminante esistenza «di uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l’umanità, nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, a ogni modo mai più ripetuto, capolavoro».
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L’evoluzione del Divertimento 2 Giovanni Betti Ensemble Windkraft L. v. Beethoven Settimino in Mi bem. Magg. Op. 20 - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Il Maestro Giovanni Bietti presenterà i volumi Mozart all’opera e Ascoltare
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L’evoluzione del Divertimento 2
Giovanni Betti
Ensemble Windkraft
L. v. Beethoven
Settimino in Mi bem. Magg. Op. 20
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Il Maestro Giovanni Bietti presenterà i volumi Mozart all’opera e Ascoltare Beethoven (Editori Laterza).
Giovanni Bietti
considerato uno dei migliori divulgatori musicali italiani, Giovanni Bietti è compositore, pianista e musicologo. E’ collaboratore esterno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, e ha inoltre insegnato Composizione presso il Conservatorio “V. Bellini” di Catania ed Etnomusicologia presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Tiene regolarmente conferenze e in particolare concerti-conferenze, direttamente al pianoforte, presso molti dei più prestigiosi Enti italiani: il Teatro alla Scala, il Festival MITO SettembreMusica, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Petruzzelli di Bari, l’Orchestra da Camera di Mantova, il Festivaletteratura nella stessa città, il Teatro Regio di Parma, lo Sferisterio di Macerata, il Teatro delle Muse di Ancona, il Teatro Olimpico di Vicenza, il Mittelfest di Cividale, l’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, il Festival di Ravello.
E’ il curatore delle seguitissime “Lezioni di Musica”, la grande iniziativa di divulgazione musicale che va in onda settimanalmente su Rai-Radiotre, e del ciclo omonimo dal vivo che attira migliaia di persone negli spazi dell’Auditorium-Parco della Musica di Roma.
Le sue composizioni sono state eseguite, tra l’altro, al Festival Internazionale di Edimburgo, alla Konzerthaus di Berlino, al Festival Internazionale di Kuhmo, in Finlandia, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, ad opera di interpreti quali il violinista Thomas Zehetmair ed il pianista Boris Berezovsky.
Nel 2012 è uscito il suo volume intitolato “Ascoltare la Musica Classica: la Sinfonia in Haydn, Mozart, Beethoven”, per i tipi delle Edizioni Estemporanee di Roma.
Giovanni Bietti ha pubblicato gli unici saggi usciti ad oggi in lingua italiana dedicati alla musica di Witold Lutoslawski, compositore al quale MITO dedica due concerti in occasione del centenario della nascita.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Ensemble Windkraft / foto di Tania Marcadella[/custom_font]
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Prova Aperta I Virtuosi Italiani con due superlativi virtuosi dei rispettivi strumenti: il violinista Michael Guttman e il contrabbassista Enrico Fagon
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Prova Aperta
I Virtuosi Italiani
con due superlativi virtuosi dei rispettivi strumenti:
il violinista Michael Guttman e il contrabbassista Enrico Fagon
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COMPAÑIA de LEONARDO CUELLO Colección Tango Coreografia di Leonardo Cuello, musiche di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro, Astor Piazzolla; Scenografia e Costumi : Nora Churquina Luci : Magalí Perel con Milagros
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COMPAÑIA de LEONARDO CUELLO
Colección Tango
Coreografia di Leonardo Cuello,
musiche di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro, Astor Piazzolla;
Scenografia e Costumi : Nora Churquina
Luci : Magalí Perel
con Milagros Rolandelli-Lisandro Eberle , Ayelen Sanchez-Walter Suquía, Laura Zaracho-Ollantay Rojas
Rocío Leguizamón-Germán Filipeli, Nuria Lazo-Federico Ibañez
La compagnia di Leonardo Cuello e’ un gruppo indipendente che dal 2005 indaga gli infiniti modi di portare in scena il tango all’insegna della contaminazione con la danza contemporanea, sotto la guida di uno straordinario sperimentatore, maestro, coreografo e ballerino tra i più originali e creativi dei nostri giorni.
Colección Tango è una sequenza 4 coreografie
Diamante (musica di Osvaldo Pugliese, suono di Sebastián Verea) è una pièce rossa che racchiude il mistero notturno e sensuale del tango, i passi a due strutturano la coreografia, ciascuna coppia ha a disposizione un assolo unico e irripetibile. I corpi si abbracciano nel rosso intenso dei costumi indossati dalle interpreti femminili. L’accompagnamento musicale è costituito da vari brani del grande Osvaldo Pugliese nelle geniali interpretazioni dell’Orchestra Color Tango cui si amalgamano i suoni appositamente creati da Sebastián Verea. Un’opera dal netto taglio tanguero con tratti d’avanguardia.
Entre tus brazos (musiche di Carlos Di Sarli, Miguel Caló, suono di Sebastián Verea), parla del disamore, il sentimento al centro di tante poesie tanguere. E’ ambientata in una milonga degli anni ’30 e ispirata all’estetica di un film in bianco e nero in modo da sottolineare il dramma dell’amore negato e la necessità di nascondere le proprie emozioni in pubblico. Sulla pista da ballo si succedono incontri dolorosi, desiderati e impossibili e si alternano bruschi salti spazio-temporali. Certi eventi coinvolgono solo alcune coppie e appaiono irreali agli occhi degli altri ballerini sulla scena. Dagli incontri tra gli interpreti traspare la triste storia di alcuni degli intervenuti a una serata danzante in cui si intrecciano apparenze e amori segreti.
Nobleza de Arrabal (musica di Francisco Canaro con il Quinteto Pirincho).Un ballo di quartiere come se ne tenevano tanti in ogni patio, centro ricreativo o club di Buenos Aires all’inizio degli anni ’40. La coreografia cerca di fondere la semplicità del tango tradizionale con la teatralità ludica in una scena colma di gioia e simpatia giovanile. L’ingenuità propria della giovinezza che si lascia trascinare dalla frenesia della festa popolare tra le risate e i giocosi contrappunti delle coppie. Francisco Canaro e l’inconfondibile Quinteto Pirincho costituiscono l’anima di una pièce che considero il mio primo tentativo riuscito di pensare a un tango coreografato con spontaneità e libertà interpretativa (risale al 2006).
Eterno (musica di Astor Piazzolla) è una breve pièce ispirata a due brani di Astor Piazzolla, Milonga del Ángel e Violentango. Si tratta di appena tredici minuti in tutto di intenso tango contemporaneo, fuso con la danza d’avanguardia, in cui si ricreano i climi contrastanti delle due composizioni del geniale maestro. In entrambe domina l’espressività dei corpi che si liberano, nel senso più profondo del termine. I costumi sono semplici e dimessi, la messa in scena rispetta lo spirito del Tango Danza. Un’aria di libertà pervade il palcoscenico al momento di accommiatarsi dal pubblico. Una rivoluzione liberatrice che corona un’ora e mezzo di poetica tanguera.
Note biografiche Leonardo Cuello
Uno sperimentatore. Un maestro. Un coreografo. Un ballerino. Che si trovi dinanzi al pubblico dei teatri, di fronte ai partecipanti a un corso intensivo o agli studenti dell’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires in cui è docente di tango, Leonardo Cuello lascia fluire la propria passione e trasmette in prima persona il proprio amore per la danza. Dopo essere stato per anni il primo ballerino di Tangokinesis (la compagnia guidata da Ana María Stekelman, la maggiore coreografa di tango moderno), e aver lavorato come assistente coreografo per Carlos Saura e Julio Bocca, Leonardo ha deciso nel 2005 di combinare il tango con la danza contemporanea. Ha quindi fondato la propria compagnia, diversa dalle altre grazie a un gruppo di ballerini di talento e a una stimolante équipe creativa. È grazie a un gruppo di lavoro perfettamente affiatato che ogni anno Leonardo riesce a produrre una nuova opera, i suoi collaboratori adorano aprire nuovi sentieri e creare costanti ricombinazioni di generi. All’interno dei suoi spettacoli si generano veri e propri quadri colmi di creatività, nei quali l’arte e la musica dal vivo sono esaltate da movimenti scenici assolutamente unici.
approfondisci sul web:
Compagnia Leonardo Cuello – Collecion Tango
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Musica e Scuola School of rock! La musica “colta” vista attraverso strumenti moderni. Opere di Musorgsky, Stravinsky, Prokofiev, Pink Floyd, Queen Mattia Basi (percussioni) Sofia Hakala (pianoforte) Davide Porcelli (chitarra) Nicola Rossin (contrabbasso) Nicolò Dal Ben (violoncello) In collaborazione con
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Musica e Scuola
School of rock!
La musica “colta” vista attraverso strumenti moderni.
Opere di Musorgsky, Stravinsky, Prokofiev, Pink Floyd, Queen
Mattia Basi (percussioni)
Sofia Hakala (pianoforte)
Davide Porcelli (chitarra)
Nicola Rossin (contrabbasso)
Nicolò Dal Ben (violoncello)
In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
Per partecipare alla lezione-concerto, le scuole dovranno scrivere all’indirizzo
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La musica “colta” vista attraverso strumenti moderni.
Opere di Musorgsky, Stravinsky, Prokofiev, Pink Floyd, Queen
Mattia Basi (percussioni)
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Davide Porcelli (chitarra)
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In collaborazione con il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona
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I VIRTUOSI ITALIANI IRINA VATERL pianoforte VALERIA ESPOSITO soprano ALBERTO MARTINI direttore Antonio Salieri Les Danaides, ouverture (Trascrizione per archi) Wolfgang Amadeus Mozart, Antonio Salieri, Cornetti Per la ricuperata salute di Ofelia, Canzone a Fille Testo di Lorenzo Da Ponte Elaborazione
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I VIRTUOSI ITALIANI
IRINA VATERL pianoforte
VALERIA ESPOSITO soprano
ALBERTO MARTINI direttore
Antonio Salieri
Les Danaides, ouverture (Trascrizione per archi)
Wolfgang Amadeus Mozart,
Antonio Salieri, Cornetti
Per la ricuperata salute di Ofelia, Canzone a Fille
Testo di Lorenzo Da Ponte
Elaborazione e orchestrazione di Marco Taralli
Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Pergolesi Spontini
Marco Taralli
Ofelia allo specchio, per voce e orchestra
Testo di Lorenzo Da Ponte
Prima esecuzione a Verona, commissione Fondazione Pergolesi Spontini
______________________
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 KV 466
Allegro – Romanza – Allegro assai
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Irina Vaterl[/custom_font]
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Piero Rattalino I SIMBOLISTI E I LORO PADRI 2 Ilia Kim pianoforte Scriabin e Chopin - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Piero Rattalino ha studiato il pianoforte con Guglielmo Antoniotti diplomandosi nel 1949 nel
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Piero Rattalino
I SIMBOLISTI E I LORO PADRI 2
Ilia Kim pianoforte
Scriabin e Chopin
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Piero Rattalino
ha studiato il pianoforte con Guglielmo Antoniotti diplomandosi nel 1949 nel conservatorio di Parma con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato la composizione con Luigi Perrachio diplomandosi nel 1953 nel conservatorio di Parma, e si è perfezionato in pianoforte con Marguerite Long a Parigi e con Carlo Vidusso a Milano.
Ha iniziato ad insegnare pianoforte nel 1954 nel conservatorio di Cagliari; ha poi insegnato nei conservatori di Trieste, Venezia, Parma, e dal 1964 al 1996 nel conservatorio di Milano. Attualmente insegna pianoforte nell’Accademia Pianistica Internazionale di Imola.
Ha svolto dapprima attività di compositore e di concertista. Successivamente si è dedicato alla critica e alla organizzazione della vita musicale. E’ stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma dal 1969 al 1971, del Teatro Comunale di Bologna dal 1971 al 1977, del Teatro Carlo Felice di Genova dal 1978 al 1980, del Teatro Regio di Torino dal 1981 al 1991, e dal 1994 al 2006 del Teatro Massimo “Bellini” di Catania. E’ stato inoltre consulente artistico del Festival Verdi di Parma e del Concorso Internazionale di Canto “Julian Gayarre” di Pamplona e, per trent’anni, del Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo.
Ha tenuto conferenze, cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive, master class di pianoforte, è stato membro di giuria in concorsi internazionali quali il Van Cliburn di Forth Worth, il Busoni di Bolzano, il Mozart di Salisburgo, il Villa Lobos di San Paolo e quello di Hamamatsu, ha pubblicato saggi sulle più importanti riviste, ha diretto i periodici Musica-Università, Piano Time, Symphonia, ed è autore di una quarantina di monografie pubblicate da importanti editori.
Fra i suoi scritti sono da ricordare particolarmente “Storia del pianoforte”, “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “La grandi scuole pianistiche”, “Piano Recital”, dodici monografie dedicate a grandi pianisti del passato (Paderewski, Busoni, Rachmaninov, Hofmann, Backhaus, Rubinstein, Arrau, Horowitz, Richter, Benedetti Michelangeli, Gulda, Gould), il “Manuale tecnico del pianista concertista” e la “Storia dell’interpretazione pianistica”. Nel novembre del 2009 ha pubblicato presso Laterza il romanzo “Chopin racconta Chopin”.
Per lo svolgimento di una parte delle lezioni il maestro Piero Rattalino si avvale della collaborazione di Ilia Kim come assistente.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]foto / crediti: nella foto Ilia Kim[/custom_font]
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(Martedì) 20:45
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CONCERTO DELLA FONDAZIONE CARIVERONA PER LE FESTIVITÁ PASQUALI in collaborazione con la Società Amici della Musica di Verona CORO E ORCHESTRA BAROCCA ANDREA PALLADIO ANDREA MARCON direttore ALICE BORCIANI soprano FRANCESCA LOMBARDI MAZZULLI soprano FRANCESCA ASCIOTI contralto BALTAZAR ZUNIGA tenore ALBERTO
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CONCERTO DELLA
FONDAZIONE CARIVERONA
PER LE FESTIVITÁ PASQUALI
in collaborazione con la Società Amici della Musica di Verona
CORO E ORCHESTRA BAROCCA ANDREA PALLADIO
ANDREA MARCON direttore
ALICE BORCIANI soprano
FRANCESCA LOMBARDI MAZZULLI soprano
FRANCESCA ASCIOTI contralto
BALTAZAR ZUNIGA tenore
ALBERTO SPADAROTTO basso
ENRICO ZANOVELLO
assistente musicale e maestro del coro
programma
Johann Sebastian Bach
MESSA IN SI MINORE BWV 232
Ingresso gratuito, a invito, fino a esaurimento posti
Gli inviti si potranno ritirare presso la biglietteria del Teatro
venerdì 7 aprile negli orari 9 – 12.30 / 15 – 18.30
CORO ANDREA PALLADIO
Il Coro Andrea Palladio è formato da cantanti con alle spalle numerose esperienze artistiche, solistiche e di insieme in formazioni cameristiche ed orchestrali di chiara fama internazionale. Nel 2009 (nel 250° anniversario della morte) ha iniziato l‟esecuzione integrale delle composizione per soli, coro e orchestra di G. F. Handel. Con il suo direttore Enrico Zanovello, organista, clavicembalista e docente al Conservatorio di Vicenza, conduce una ricerca volta alla scoperta di pagine di musica poco note di autori veneti e proponendo in prima assoluta in tempi moderni composizioni inedite. L‟Orchestra Barocca Andrea Palladio (già Archicembalo Ensemble) è stata fondata a Vicenza nel 1989 da Enrico Zanovello e si è imposta fin dall‟inizio per la spiccata personalità e l‟originalità delle scelte musicali , portando a riscuotere successi di pubblico e critica . Numerose le collaborazioni artistiche, solistiche e di insieme con formazioni cameristiche ed orchestrali di chiara fama internazionale quali, Les Musiciens du Louvre, I Sonatori della Gioiosa Marca, l‟Europa Galante, L’Arte dell’Arco, Concerto Koln, tuttora collaborano con il Coro Andrea Palladio e la Schola San Rocco di Vicenza. Partecipa ad importanti festivals e rassegne in campo nazionale e internazionale, proponendo spesso programmi inediti di autori veneti o allestendo ex novo opere come ad es. la Pantomima di W.A. Mozart “Pantalone e Colombina” presentata in prima esecuzione assoluta all‟Operahause di Il Cairo. Il lungo lavoro di studio è stato affrontato con coscienza stilistica volta alla ricerca di un linguaggio che, pur filologicamente corretto, sia libero da qualsiasi impostazione “di maniera”.
ORCHESTRA ANDREA PALLADIO
L‟Orchestra Barocca Andrea Palladio è vincitrice di concorsi internazionali fra cui in collaborazione con I Cantori di Santomio, il secondo premio (primo non assegnato) al Concorso Internazionale di Arezzo. Ha inciso numerosi CD fra cui in prima esecuzione assoluta i concerti di Giuseppe Sammartini per organo e orchestra , I concerti per violino e orchestra di Giovanni Meneghetti (1731-1794) con il violinista Giovanni Guglielmo, le sonate per clavicembalo/organo e violino di G.B. Grazioli con il violinista Enrico Casazza i “Mottetti e Salmi di A. Grandi e altro. Il repertorio spazia dagli autori del „600 con particolare riguardo alla musica veneta fino a Mozart. Nel 2015, il Coro e Orchestra Barocca Andrea Palladio ha pubblicato per Discantica: Georg F.Haendel – Anthems (Let God arise, The Lord is my light, In the Lord put I my trust). Il cd è stato presentato nel corso della trasmissione “Musica Maestro” di Radio 24.
Organizzatore
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(Giovedì) 20:30
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RIOULT Dance New York Coreografo Pascal Rioult Serata Bach Unica nel mondo della danza in quanto aderisce ad una tradizione «Classica» della Modern Dance, la compagnia Rioult Dance di New York è
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RIOULT Dance New York
Coreografo Pascal Rioult
Serata Bach
Unica nel mondo della danza in quanto aderisce ad una tradizione «Classica» della Modern Dance, la compagnia Rioult Dance di New York è universalmente apprezzata per le sue esplorazioni audaci e immaginative delle grandi partiture di tutti i tempi. Le ardite esplorazioni di musiche classiche, la sua bravura tecnica e la sua espressività apportano una prospettiva fresca a quelli che sono temi musicali immortali. L’atleticità e la prodezza tecnica dei suoi danzatori, uniti alla loro potenza di espressione, offrono al pubblico un’intensa esperienza che parla ai corpi, al cuore e all’intelletto.
La cifra stilistica di Pascal Rioul viene definita: formale, astratta, incisiva e austera. Il movimento nasce dal torso e dal plesso solare, si nutre di cambi di direzione improvvisi, salti e spirali come vuole la tecnica della ‘maestra’ Graham.
Il programma di questo spettacolo, Serata Bach, raccoglie coreografie composte da Rioult tra il 2008 e il 2015 su alcune delle partiture più celebri di Johann Sebastian Bach. Quattro titoli in cui la rigorosa struttura della musica barocca incontra l’evanescenza e la modernità delle forme.
Emblematico il titolo d’apertura, Views of the Fleeting World (Visioni di un mondo fugace, del 2008) ispirato all’omonima serie di xilografie dell’artista ottocentesco giapponese Hiroshige su L’arte della fuga. Un brano meditativo diviso in nove parti (ensemble e passi a due) in cui i corpi dei danzatori fanno da contrappunto allo spazio rarefatto, alle proiezioni video che scorrono, quasi impercettibilmente, sul fondale. Ogni momento della composizione riflette la profondità delle emozioni che emergono dalla contemplazione degli elementi della natura, quasi un ‘religioso ascolto’ del respiro del cosmo.
Tutt’altra atmosfera per City, quartetto del 2010 ambientato tra grattacieli di una non troppo immaginaria città. Volutamente realistica la scena, come gli abiti casual indossati dai danzatori, per rimandare alla frenesia del vivere urbano, incalzante come la Sonata n. 6 per violino e pianoforte di Bach.
Il brano seguente, Polymorphous è il più recente e si sviluppa su una selezione di Preludi e Fughe da Il Clavicembalo ben temperato, chiude Celestial Tides (Maree celesti, 2011) scandito sui tre tempi – Allegro, Adagio, Allegro – del Concerto Brandeburghese n.6, un flusso emotivo e di forme che rende leggibile la musica nella sua serrata forza contrappuntistica che non concede tregua all’ascoltatore. Magniloquenza espressiva, soprattutto del quartetto centrale sull’Adagio con le viole da braccio concertanti, su cui la mente dello spettatore indugia a lungo, anche fuori dalla sala.
approfondisci sul web:
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(Mercoledì) 11:00
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Visioni Musicali con Paolo Bolpagni BEETHOVEN E CHOPIN EMBLEMI DEL GENIO ROMANTICO: IL CHIARO DI LUNA E IL NOTTURNO incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel '900 - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore
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Visioni Musicali
con Paolo Bolpagni
BEETHOVEN E CHOPIN EMBLEMI DEL GENIO ROMANTICO: IL CHIARO DI LUNA E IL NOTTURNO
incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel ‘900
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Ingresso gratuito.
Matteo Cazzadori pianoforte
L. v. Beethoven – dalla Sonata quasi una fantasia op.27 n.2: Adagio sostenuto
F. Chopin – Improvviso-Fantasia op 66
F. Chopin – Notturno in do# minore op. posth.
Paolo Bolpagni
è uno storico dell’arte, docente universitario e curatore. I suoi principali campi di ricerca scientifica sono i rapporti tra pittura e musica nel XIX e XX secolo; l’arte italiana ed europea tra fine ’800 e inizio ’900 (compresi gli aspetti della grafica e dell’illustrazione); l’astrattismo internazionale, fino agli esiti cinetici e programmati; l’arte italiana e francese degli anni ’50-’60, anche nelle sue relazioni con il design; le ‘partiture visive’ e le ricerche verbo-visuali delle neoavanguardie; i rapporti fra l’arte e la dimensione del sacro nel ’900.
È uno dei primi storici dell’arte a usare ampiamente i nuovi media: ha creato nel 2011 un canale YouTube di successo, “Regola d’arte”.
Ha vinto nel 2013 il Premio Sulmona per la storia dell’arte.
È ricercatore universitario in Storia dell’arte contemporanea e direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]nell’immagine: Lionello Balestrieri, Sonata al chiaro di luna, acquerello e gouache su carta (particolare)[/custom_font]
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(Venerdì) 20:30
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Programma Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) - Sonata n. 12 in fa maggiore per pianoforte "Parigina 4", K 332 Claude Debussy (1862 – 1918) - Images, prima serie per pianoforte, L 105 Claude Debussy - Images,
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Programma
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) – Sonata n. 12 in fa maggiore per pianoforte “Parigina 4”, K 332
Claude Debussy (1862 – 1918) – Images, prima serie per pianoforte, L 105
Claude Debussy – Images, seconda serie per pianoforte, L 120
***
Fryderyk Chopin (1810 – 1849) – Ballata n. 1 in sol minore per pianoforte, Op. 23
Ballata n. 2 in fa minore per pianoforte, Op. 38
Ballata n. 3 in la bemolle maggiore per pianoforte, op. 47
Ballata n. 4 in fa minore per pianoforte, Op. 52
maggiori informazioni sul sito dell’organizzatore
Società Amici della Musica Verona
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info e prezzi sul sito dell'organizzatoreOra
(Mercoledì) 11:00
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Visioni Musicali con Paolo Bolpagni WAGNER E I PITTORI WAGNERISTI incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel '900 - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Ingresso gratuito. Matteo Cazzadori pianoforte R. Wagner / F. Liszt
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Visioni Musicali
con Paolo Bolpagni
WAGNER E I PITTORI WAGNERISTI
incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel ‘900
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Ingresso gratuito.
Matteo Cazzadori pianoforte
R. Wagner / F. Liszt – O du mein holder Abendstern, da Tannhauser
R. Wagner – Maestri Cantori di Norimberga Ouverture (Die Meistersinger von Nürnberg) VIDEO
R. Wagner / F. Liszt – Isoldes Liebestod, da Tristan und Isolde
Paolo Bolpagni
è uno storico dell’arte, docente universitario e curatore. I suoi principali campi di ricerca scientifica sono i rapporti tra pittura e musica nel XIX e XX secolo; l’arte italiana ed europea tra fine ’800 e inizio ’900 (compresi gli aspetti della grafica e dell’illustrazione); l’astrattismo internazionale, fino agli esiti cinetici e programmati; l’arte italiana e francese degli anni ’50-’60, anche nelle sue relazioni con il design; le ‘partiture visive’ e le ricerche verbo-visuali delle neoavanguardie; i rapporti fra l’arte e la dimensione del sacro nel ’900.
È uno dei primi storici dell’arte a usare ampiamente i nuovi media: ha creato nel 2011 un canale YouTube di successo, “Regola d’arte”.
Ha vinto nel 2013 il Premio Sulmona per la storia dell’arte.
È ricercatore universitario in Storia dell’arte contemporanea e direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]nell’immagine: Le Figlie del Reno, da una serie di cartoline con immagini del Rheingold, Raphael Tuck & Sons (particolare)[/custom_font]
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Il Teatro Ristori in collaborazione con Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO in occasione della giornata internazionale del Jazz presenta JAZZESCO il jazz raccontato dai giovani unesco
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Il Teatro Ristori in collaborazione con
Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
in occasione della giornata internazionale del Jazz presenta
JAZZESCO
il jazz raccontato dai giovani unesco
Il Jazz, in occasione della giornata internazionale ad esso dedicata, come potente strumento di dialogo interculturale, intergenerazionale e interdisciplinare.
Un’intera giornata immersi nel Jazz, accompagnati da musicisti professionisti, artisti, autori ed intrattenimento per grandi e piccini!
programma
11.00 – 11.30 Aperitivo in Jazz, Silvia Cariani & Friends (Ferrara)
11.30 – 12.30 100 anni di Dixieland Jass Band (1917-2017) Storyville Jazz Band || “Presentazione del Cd di Renzo Arbore, Giorgia Gallo, Walter Ganda” (Verona)
12.30 – 13.30 Less Is More Trio (Brescia), Edoardo Morselli, Giorgio Gandossi, Umberto Odone
14.30 – 15.30 Un viaggio nel Jazz (youtube selection/proiezioni dal passato)
16.00 – 17.00 Essere Ambasciatori del Jazz, perché? Intervento del Comitato Giovani Veneto e Collegamento da New York con LaFrae Sci.
17.00 – 18.00 Giovani Jazzisti Veneti in Fuga con Michele Montolli, Simone Sferruzza e Federico De Vittor (Verona)
18.00 – 19.00 Dal Jazz all’elettronica con la Lite Orchestra (Verona-Milano)
19.30 – 20.30 I colori del Jazz in collaborazione con Circolo Jazz Verona, Giuliano Perin – Good Vibes Project. Presentazione del nuovo cd My favourite colours
20.30 – 21.30 Sestetto jazz del Conservatorio di Verona
21.30 – 22.30 Glenn Miller Story, Big-Band Ritmo Sinfonica “Città di Verona”
dalle 22.30 Contaminazioni e New Jazz con gli Orange Car Crash (Padova)
Ingresso gratuito (fino a esaurimento posti)
scarica la locandina:
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gratuitoMaggio 2017
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(Mercoledì) 11:00
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Visioni Musicali con Paolo Bolpagni CONTRAPPUNTI VISIVI: LA MUSICA DI BACH NELL’ARTE, DA KLEE A VERONESI incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel '900 - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Paolo Bolpagni storico
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con Paolo Bolpagni
CONTRAPPUNTI VISIVI: LA MUSICA DI BACH NELL’ARTE, DA KLEE A VERONESI
incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel ‘900
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Paolo Bolpagni storico dell’arte
Roberto Loreggian clavicembalo
Johann Sebastian Bach
Contrappunti da L’Arte della Fuga BWV 1080 per clavicembalo
Johann Sebastian Bach
Aria e Variazioni da Variazioni Goldberg BWV 988 per clavicembalo
Ingresso gratuito.
Paolo Bolpagni
è uno storico dell’arte, docente universitario e curatore. I suoi principali campi di ricerca scientifica sono i rapporti tra pittura e musica nel XIX e XX secolo; l’arte italiana ed europea tra fine ’800 e inizio ’900 (compresi gli aspetti della grafica e dell’illustrazione); l’astrattismo internazionale, fino agli esiti cinetici e programmati; l’arte italiana e francese degli anni ’50-’60, anche nelle sue relazioni con il design; le ‘partiture visive’ e le ricerche verbo-visuali delle neoavanguardie; i rapporti fra l’arte e la dimensione del sacro nel ’900.
È uno dei primi storici dell’arte a usare ampiamente i nuovi media: ha creato nel 2011 un canale YouTube di successo, “Regola d’arte”.
Ha vinto nel 2013 il Premio Sulmona per la storia dell’arte.
È ricercatore universitario in Storia dell’arte contemporanea e direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]nell’immagine: Luigi Veronesi, Visualizzazione cromatica del II Contrappunto dall’Arte della fuga (particolare)[/custom_font]
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A Verona e per la prima volta in Italia STEVE GADD BAND con “Way Back home” Steve Gadd batteria Walt Fowler tromba Kevin Hays piano Jimmy Johnson basso Michael Landau chitarra Per la prima volta in Italia la
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A Verona e per la prima volta in Italia
STEVE GADD BAND con “Way Back home”
Steve Gadd batteria
Walt Fowler tromba
Kevin Hays piano
Jimmy Johnson basso
Michael Landau chitarra
Per la prima volta in Italia la ‘Leggenda’ della batteria Steve Gadd al Teatro Ristori di Verona, per la presentazione del nuovo progetto discografico “Way Back Home: Live From Rochester, NY”, nominato ‘miglior album strumentale’ ai Grammy Awards 2017.
Il 3 Maggio Teatro Ristori in collaborazione con ZenArt Management presenta un grande concerto: la ‘Leggenda’ della batteria Steve Gadd per la prima volta in Italia sul palco del Teatro Ristori di Verona con il nuovo progetto e album “Way Back Home: Live From Rochester, NY”, nominato ai Grammy Awards 2017 come ‘miglior album strumentale’.
Dopo centinaia di collaborazioni con artisti di fama internazionale del tenore di Paul McCartney, Eric Clapton, Frank Sinatra, James Taylor, Paul Simon, Ray Charles, Barbara Streisand & Barry Gibb, Peter Gabriel – per citarne solto alcuni – Steve Gadd presenterà l’ultimo progetto “Way Back Home”, dedicato a tracce registrate dal vivo e ad interviste ad amici e musicisti di Gadd. Fra i migliori dischi degli ultimi tempi e premiato ai Grammy Awards 2017 come ‘miglior album strumentale’, “Way Back Home” contiene una serie di composizioni in originale e qualche raro standard jazz rock, funky, jazz e ritmiche latineggianti, con l’inconfondibile stile groove che caratterizza la celebre batteria di Steve Gadd fra i più acclamati e richiesti batteristi al mondo, con il suo senso del tempo metronomico e la sua battuta ritmica secca e pulita.
A Verona Steve Gadd darà il via al “GADD ITALIAN TOUR” che toccherà le più importanti location italiane come Roma e Milano, accompagnato dalla STEVE GADD BAND. Una formazione da super band fra cui spiccano i nomi di Michael Landau alla chitarra protagonista di grandissime collaborazioni con Michael Bolton, Jennifer Lopez, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli e Vasco Rossi, lo storico trombettista di Frank Zappa Walt Fowler ma anche orchestratore di fiducia di Hans Zimmer, compositore delle più famose colonne sonore come “Interstellar”, “Pirati dei Caraibi”, “Il Codice Da Vinci”, “Gladiator”, “Amazing Spiderman”, da Jimmy Johnson al Basso e da Kevin Hays al Pianoforte e Tastiere.
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€ 40 / 35Ora
(Giovedì) 20:30
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SARA MINGARDO contralto LUCIA CORTESE soprano MARTINA LOI soprano RISTORI BAROQUE ENSEMBLE GIOVANNI BELLINI tiorba GIORGIO DAL MONTE clavicembalo PRIMA PARTE C. Monteverdi - Romanesca G.F. Händel - Rinaldo “Abbruggio, avvampo e fremo” G.F. Händel - Rinaldo “Lascia ch’io pianga” G.F. Händel - Il trionfo
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SARA MINGARDO contralto
LUCIA CORTESE soprano
MARTINA LOI soprano
RISTORI BAROQUE ENSEMBLE
GIOVANNI BELLINI tiorba
GIORGIO DAL MONTE clavicembalo
PRIMA PARTE
C. Monteverdi – Romanesca
G.F. Händel – Rinaldo “Abbruggio, avvampo e fremo”
G.F. Händel – Rinaldo “Lascia ch’io pianga”
G.F. Händel – Il trionfo del Tempo e del Disinganno “Un pensiero nemico di pace”
G.F. Händel – Ouverture da Il trionfo del Tempo e del Disinganno
G.F. Händel – Poro “Caro, dolce”
SECONDA PARTE
G.F. Händel– Suite per tromba e orchestra
G.F. Händel – Rinaldo “Or la tromba …”
A. Vivaldi – Tito Manlio “Non ti lusinghi la crudeltade”
A. Vivaldi – Juditha Triumphans “Quamvis ferro”
G.F. Händel – Ottone re di Germania “A teneri affetti”
C. Monteverdi – Voglio di vita uscir
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biglietteriaGianluigi Trovesi, Gianni Coscia, I Virtuosi Italiani - PRIMA ASSOLUTA
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(Martedì) 20:30
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Gianluigi Trovesi clarinetti Gianni Coscia fisarmonica I Virtuosi Italiani Violini: Alberto Martini, Antonio Aiello, Elisabetta Fable, Glauco Bertagnin, Matteo Marzaro, Alberto Ambrosini, Anne Sophie Freund, David Mazzacan Viole: Flavio Ghilardi, Alessandro Pandolfi Violoncelli: Leonardo Sapere, Giordano
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Gianluigi Trovesi clarinetti
Gianni Coscia fisarmonica
I Virtuosi Italiani
Violini: Alberto Martini, Antonio Aiello, Elisabetta Fable, Glauco Bertagnin, Matteo Marzaro, Alberto Ambrosini, Anne Sophie Freund, David Mazzacan
Viole: Flavio Ghilardi, Alessandro Pandolfi
Violoncelli: Leonardo Sapere, Giordano Pegoraro
Contrabbasso: Sante Braia
Clavicembalo: Marco Vincenzi
Percussioni: Sbibu
Come tutti gli esperimenti, questo di Coscia, Trovesi e de I Virtuosi Italiani è di difficile definizione: giocherà tra omaggi a grandi maestri, con la ricerca di timbri antichi e rimembranze classiche, e invenzioni originali degli esecutori. Siamo di fronte a una nuova trasversalità dove cadono le distinzioni di genere, con un’attenzione al folklore italiano, in modo che dall’incontro tra tradizioni apparentemente inconciliabili, si disegnino i fantasmi di etnie inesistenti. Tanto per cominciare, cade persino la distinzione tra musica che segue una partitura e musica che improvvisa su tema. Potremmo parlare, quando accade, di improvvisazione su forme rigide. Attraverso strizzate d’occhio, a sé stessi, all’opera e all’ascoltatore, Coscia e Trovesi giocano su entrambi i fronti, permettendosi, all’interno dell’omaggio a un altro musicista, una gioiosa poetica della cadenza. In questo loro gioco di richiami tra testi ed eredità diverse, essi inducono talora nell’ascoltatore sistemi di atteso che d’improvviso frustrano, cambiando le regole del gioco. L’esecuzione può essere apprezzata a livello “alto”, cogliendo i rinvii intertestuali, e a livello “basso”, come musica tout court, senza essere disturbati dal rimando erudito e malizioso. Non c’è nulla di più seducente della malizia, quando ha l’umiltà di mascherarsi da ingenuità. E soprattutto quando genera, ad ogni nuova citazione o invenzione, una festa timbrica che sa trarre tutto il possibile dagli strumenti, e in modo naturale, senza ricorso all’elettronica. Ecco dunque un modo di rendere popolare la musica colta e colta la musica popolare. E allora non chiediamoci in quale tempio collocare queste esecuzioni. All’angolo della strada come in una sala di concerto, esse si troverebbero a proprio agio.
Il Duo Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia formano uno dei sodalizi artistici più longevi del panorama jazzistico italiano. Oltre ad avere suonato in tutto il mondo, in duo hanno realizzato quattro album a tema. Il primo, Radici (1994), era una sorta di esplorazione del retroterra musicale e culturale dal quale entrambi provengono. I successivi sono stati invece dedicati a singole esperienze musicali e sono i cardini intorno a cui ruota il programma del concerto odierno: In cerca di cibo (2000), basato sulla musica di Fiorenzo Carpi; Round about Weill (2004), ispirato ad Ascesa e caduta della città di Mahagonny, il dramma di Bertoldt Brecht con la musica di Kurt Weill; Frère Jacques (2011), rivisitazione dei fasti dell’operetta e dell’arte del suo maggior compositore, Jacques Offenbach.
I Virtuosi Italiani
Il complesso de I VIRTUOSI ITALIANI, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo.
Viene loro riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività.
approfondisci sul web:
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(Mercoledì) 11:00
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Visioni Musicali con Paolo Bolpagni L’ARTE DELLA DANZA: DA RAVEL E STRAVINSKIJ A MONDRIAN E SEVERINI incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel '900 - ATTENZIONE l'orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 - Ingresso
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Visioni Musicali
con Paolo Bolpagni
L’ARTE DELLA DANZA: DA RAVEL E STRAVINSKIJ A MONDRIAN E SEVERINI
incontro-concerto sui rapporti tra pittura e musica nel ‘900
– ATTENZIONE l’orario di inizio spettacolo è stato spostato alle ore 11.00 –
Ingresso gratuito.
Paolo Bolpagni
è uno storico dell’arte, docente universitario e curatore. I suoi principali campi di ricerca scientifica sono i rapporti tra pittura e musica nel XIX e XX secolo; l’arte italiana ed europea tra fine ’800 e inizio ’900 (compresi gli aspetti della grafica e dell’illustrazione); l’astrattismo internazionale, fino agli esiti cinetici e programmati; l’arte italiana e francese degli anni ’50-’60, anche nelle sue relazioni con il design; le ‘partiture visive’ e le ricerche verbo-visuali delle neoavanguardie; i rapporti fra l’arte e la dimensione del sacro nel ’900.
È uno dei primi storici dell’arte a usare ampiamente i nuovi media: ha creato nel 2011 un canale YouTube di successo, “Regola d’arte”.
Ha vinto nel 2013 il Premio Sulmona per la storia dell’arte.
È ricercatore universitario in Storia dell’arte contemporanea e direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca.
[custom_font font_size=’11’ line_height=’26’ font_style=’none’ text_align=’left’ font_weight=’300′ color=” background_color=” text_decoration=’none’ text_shadow=’no’ padding=’0px’ margin=’0px’]nell’immagine: Mirco Marchelli, Ballabile miniato, 2013 (particolare)[/custom_font]
Organizzatore
Teatro Ristori
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gratuitoOra
(Giovedì) 20:30
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Alessandro Anderloni LA DIVINA COMMEDIA da Dante Alighieri e con Silvia Bertoncelli e Stefano Roveda produzione Àissa Màissa Anteprima assoluta Dante Alighieri punteggia la sua Commedia di invocazioni d’aiuto, di dubbi e di giustificazioni del nulla
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Alessandro Anderloni
LA DIVINA COMMEDIA
da Dante Alighieri
e con Silvia Bertoncelli e Stefano Roveda
produzione Àissa Màissa
Anteprima assoluta
Dante Alighieri punteggia la sua Commedia di invocazioni d’aiuto, di dubbi e di giustificazioni del nulla che riesce a dire del pochissimo che ha visto, del niente che ricorda di ciò che «trasumanar significar per verba non si poria». Eppure scrive, e descrive. E in qualche modo autorizza i suoi lettori a riscrivere in eterno, e a dire l’indicibile di quello che lui stesso non ha saputo dire. Alessandro Anderloni non aggiunge parole a quelle del Poeta e dice nove canti, tre per ognuna delle tre cantiche. E, nel rispetto della simbologia numerica, sono tre anche i protagonisti sul palcoscenico. Con l’attore ci sono due danzatori, Silvia Bertoncelli e Stefano Roveda, a dialogare con tre elementi scenici su un tappeto sonoro di musica e rumori, a intraprendere un viaggio che ricomincia ogni volta «nel mezzo del cammin di nostra vita».
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IMPORTANTE:
l biglietti già acquistati per la data annullata del 20 aprile non hanno nessuna validità sulla nuova data dell’11 maggio. Pertanto chi volesse assistere alla nuova data deve in ogni caso acquistare il relativo biglietto, appena possibile.
Gli abbonati alla Stagione di prosa mantengono invece il proprio posto in recupero della data annullata.
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Rimborso dei biglietti acquistati per il giorno 20 aprile:
Chi li avesse acquistati presso il Teatro, nei punti vendita o nelle filiali Unicredit può richiederne il rimborso presso la biglietteria del Teatro, entro il 10 maggio 2017.
Il rimborso dei biglietti acquistati in internet e da call center viene gestito da Geticket (UniCredit), i clienti potranno farne richiesta contattando il call center al numero 848002008 o scrivendo al seguente indirizzo email: [email protected]
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Compagnia Teatrale del Liceo Angelo Messedaglia MEMORIE DI UNA LAUREA di Alessandro Anderloni Tre epoche e tre generazioni a confronto: padri, figli e nipoti Spettacolo realizzato con i laboratori