Novembre, 2021

28Nov(Nov 28)20:00RAPIMENTI D'AMORE DANTE PROJECT20:00 Genere:Concertistica,Dante Project,Stagione 2021-2022ANNULLATO

Ora

(Domenica) 20:00

Dettagli

ANNULLATO

Nella stessa data e orario è previsto invece lo spettacolo
CAMERISTI DELLA SCALA
“DANTE DI FRONTE AL VERDE PRATO NEL LIMBO”

 

 

//DANTE PROJECT

RAPIMENTI D’AMORE
musica di CRISTIAN CARRARA

soggetto e libretto di Davide Rondoni

regia Andrea Chiodi

direttore d’Orchestra Matteo Beltrami

 

durata: 65’ ca.

 

Il libretto di Rapimenti d’amore nasce da una commissione del Teatro Coccia di Novara a Cristian Carrara, a lui il compito di mettere in musica le parole di Davide Rondoni. Ancora una volta a Novara si offre al pubblico l’occasione di immergersi in una produzione contemporanea di alto profilo. L’ambientazione è quella della Firenze trecentesca, durante la festa di maggio Fosca è promessa sposa per un matrimonio combinato. Si snodano per tutta l’opera vicende amorose di giovani fiorentini tra cui Dante e i suoi amici,sono palpabili lotte tra fazioni, il perpetuo conflitto di interessi commerciali economici e amorosi. Dinamiche amorose che portano i giovani a scoprire la vita di tutti i giorni e l’amore. Uno dei personaggi che viene messo sotto i riflettori della storia è un amico di Dante Guido Cavalcanti, maestro di poesia, con cui ha scontri verbali e lunghi confronti di ogni tipo soprattutto riguardo alla concezione dell’amore, motivo di grande spaccatura tra loro.

La vicenda ha tratti anche comici e godibili alternati a intensi momenti di pathos amoroso, intrecciandosi così un matrimonio combinato, un rapimento, legami amicali e amorosi. I personaggi sono ben connotati caratterialmente a volte quasi coloriti e ben inseriti nelle tensioni dell’epoca. Tutto ruota intorno al desiderio amoroso da cui si genera l’immortale capolavoro dantesco della Commedia dedicato a lei, la donna che bea la vita.

 

 

Sinossi

“Maggio fiorentino, mese dei mesi,/ che festa a Firenze sta per scoppiare/cortei e danze, non mancherà da bere…”. Fosca, ragazza vivace e di temperamento, si dispera con la sua serva, alla vigilia della festa di maggio, a Firenze. Il padre, un tipo autoritario e formale, l’ha promessa in sposa ad un ragazzo che non ama. Sullo sfondo della vicenda, una Firenze divisa in fazioni, guelfi e ghibellini si fronteggiano.
Simone, ragazzo allegro con nel fondo un po’ di mestizia, amico di Fosca, raccoglie dalla serva la confidenza del matrimonio combinato. Anche lui si dispera. Non crede nell’amore, ma lungo la vicenda ne riscopre il senso, proprio scoprendosi innamorato di Fosca.
Dante e Cavalcanti, amici di Simone, si ingegnano per aiutarlo. Da loro nasce l’idea di inscenare il rapimento di Fosca.
Sullo sfondo della vicenda, le discussioni sull’amore tra Dante e Cavalcanti. I due si stimano, ma diversa è la loro visione della vita e dell’amore. Per Cavalcanti “non conduce a canoscenza/ la nostra umana, povera semenza”. Per Dante, invece, la questione è diversa: “io non so se è come dici/ vedo una strana luce di verità/ come una sfiorata maestà/ negli occhi d’amor felici”.
La figura di Beatrice, non compare mai, ma è presente, in maniera soffusa lungo tutta l’opera. E’ presente nei suoi ripetuti “passaggi” da lontano, e nelle parole di Dante che canta Firenze e la sua amata: “Firenze di sera, bellezza così/ vera da far male (…)”Ma nessuna eguaglia lei,/ la Beatrice dei miei occhi/ la gentilezza del portamento (…)”.
Nel frattempo, Simone e la serva con la scusa di accompagnare Fosca alle nozze, la rapiscono, fingeranno poi di essere stati assaliti e picchiati da malviventi che hanno portato via Fosca.
Il padre di Fosca, saputo dell’accaduto, decide di assoldare per ritrovare sua figlia Randazzo, capobanda malavitoso, un grezzo rifatto, ricco e buffo nella sua tragica maschera di capobastone. Re dei banditi e dei furfantelli.
Nel nascondiglio in cui si trovano Fosca e Simone scoprono il loro amore, Dante e Cavalcanti continuano nei loro dissidi fino al momento in cui Cavalcanti viene e conoscenza della sentenza di esilio firmata da Dante nei suoi confronti. Proprio in questo luogo di attesa, giunge a Dante la notizia della morte di Beatrice.
In piazza a Firenze tutto è pronto per il matrimonio, il padre di Fosca prende tempo. Randazzo porta la notizia che Fosca non arriverà “al rapimento non si è opposta e nemmeno si opporrà!”. Scoppia il parapiglia tra il padre della sposa e il padre dello sposo. L’affare combinato va a monte con gran disgrazia per tutti.
Randazzo raggiunge Fosca e Simone. Fosca ha scoperto il suo amore per le vie impervie del rapimento “Il destino mi ha convinto/più con le cattive che con le buone/che il mio cuore aspettava sì/ ma aspettava lui: Simone”. I ragazzi si preparano per scendere a Firenze, a festeggiare.
Dante e Fosca si ritrovano, in abiti normali, in una scena neutra. Fosca, che ha trovato l’amore e Dante, che lo ha appena perso. Da questa esperienza Dante capisce che ha un compito “Indicare di ogni amore/ la difficile commedia/ e il dramma che lo assedia”. Fosca ribatte: “E come puoi riuscire a dare/ vita a tale poema, mentre/ la storia sembra una tragedia…”. Dante, risponde, e inizia il suo viaggio, quello che lo porterà a scrivere la Divina Commedia: “Avrò i suoi occhi fissi in me/ cuore sbranato e pur felice/ avrò lei che fin là mi guida/ la mia donna Beatrice”,”Ora che ho amato da morire/ sono pronto ad iniziare”.

Personaggi
Fosca (Contralto)
Dante (Baritono)
Cavalcanti (Tenore)
Serva (soprano)
Padre di Fosca (Baritono)
Simone (Controtenore)
Randazzo (Basso)
Il promesso sposo Duccio (Tenore)
Il padre del promesso sposo (padre di Duccio) (Basso)

 

CRISTIAN CARRARA (Pordenone, 1977) è considerato tra i compositori più originali della sua generazione. Scrive prevalentemente musica sinfonica e cameristica, ma anche opere destinate al teatro musicale e alla televisione. La critica riconosce nella sua produzione una scrittura “attentissima all’equilibrio e alla delicatezza del tessuto armonico”, ma “grande negli intenti creativi per cui tutto il contesto si manifesta solidissimo e terso”, capace di rivelare, al di là della cortina di una musica apparentemente ‘semplice’, la terribile domanda sugli esiti nefasti di ciò che è proclamato bene, ossia di ciò che la guerra, ogni guerra, comporta” (Claudio Strinati). “La sua musica è vicina al cuore, è chiara ma non semplice, è diretta ma parla una lingua piena di mistero: quella della poesia”. (Elena Formica).
La sua musica viene eseguita in sale prestigiose, dall’Accademia di Santa Cecilia a Roma alla Berliner Hall, dal Maggio Musicale Fiorentino all’Auditorium Binyanei Hauma di Gerusalemme.
“È un autore che ha una grande facilità di scrittura” (Giorgio Battistelli) e il felice rapporto con il pubblico è ben descritto dal critico americano Rob Haskins: “so che la sua musica la vorrei condividere con gli altri e ascoltare più e più volte”. “A differenza di tanta musica d’oggi, il suo cripticismo non è nella grafia, ma nella difficoltà di organizzare e rendere il più possibile chiaro il suo pensiero compositivo, un po’ come succede nella musica di Verdi che possiede una carica semiologica minima, ma una violentissima carica semantica” (Flavio Emilio Scogna).
Collabora con importanti nomi della musica italiana e internazionale, tra cui John Neschling, Flavio Emilio Scogna, Omer Meir Wellber, Paolo Olmi, Stefano Montanari, Michalis Economou, Jan Latham Koenig, Nir Kabaretti, Lior Shambadal, Alda Caiello, Roberto Abbondanza, Carlo Guaitoli, Roberto Prosseda, Floraleda Sacchi, Francesco D’Orazio, Francesca Dego, Danusha Waskiewicz, Robert De Maine, e sue musiche sono eseguite da prestigiosi ensemble ed orchestre, tra i quali: la Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro Lirico di Trieste, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, la Filarmonica della Fenice, l’Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, la Qatar Symphony Orchestra, i Berliner Symphoniker, la Slovenian Philarmonic, la Santa Barbara Symphony, l’Orchestra de la Unam di Città del Messico, l’Orchestra del Teatro Municipal de Sao Paulo, la Ra’anana Symphonet.
Ha collaborato con alcuni dei nomi più importanti del teatro italiano, tra cui: Sandro Lombardi, Ugo Pagliai, Sergio Castellitto, Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Enzo De Caro, Alessandro Benvenuti.
Tra i suoi lavori teatrali vanno ricordate le opere La piccola vedetta lombarda, Oliver Twist, Alto sui pedali e Il giocatore. Nel catalogo sinfonico Magnificat. Meditation for pedal piano and orchestra (commissione Emilia Romagna Festival), Destinazione del sangue, Liber Mundi, Tales from the underground, Ondanomala (commissione Teatro Lirico di Trieste), Vivaldi. In memoriam (commissione Maggio Musicale Fiorentino). Per quanto riguarda la musica da camera tra i lavori più eseguiti vanno segnalati Luce, Bianco, Ludus e la raccolta di pezzi pianistici “A piano diary“.
Di agosto 2015 è la prima di War Silence, per pianoforte e orchestra (commissione Festival di Ravello), con l’Orchestra Filarmonica de La Fenice. Di gennaio 2016 è Machpela, doppio concerto per violino, violoncello e orchestra (Prodotto dalla Santa Barbara Symphony Orchestra), con Francesca Dego al violino e Robert DeMaine, primo violoncello della Los Angeles Philarmonic, che ha avuto una grande accoglienza nella sua prima californiana. Di luglio 2016 è la prima di “The Waste Land”, concerto per viola ed orchestra commissionato da Mittelfest di Cividale del Friuli ed eseguito in prima assoluta dalla Slovenian Philarmonic con la viola di Danusha Waskiewicz, già prima viola dei Berliner Philarmoniker.
Con oltre 18.000 spettatori e 28 recite, nell’ottobre 2016, si è chiusa la produzione di “Cenerentola”, una nuova opera lirica commissionatagli della Fondazione Petruzzelli di Bari.
Di giugno 2018 è “I Am home”, pezzo per flauto e orchestra d’archi, commissionato da Claudio Scimone e da quest’ultimo diretto con I Solisti Veneti.
Di gennaio 2020 la prima di “Luci danzanti nella notte”, concerto per violino commissionatogli dal Teatro Municipale di Piacenza e dedicato alla violinista Francesca Dego.
Nella ricca produzione discografica, edita in cd monografici e collettivi da Warner Classics, Tactus, Amadeus Arte, Arts/Tosca, Incipit, Stradivarius, Curci, si rispecchia l’attenzione verso una ispirazione compositiva alimentata da molteplici livelli di indagine culturale, capace di esplorare tanto i grandi temi del cammino dell’uomo (Liber Mundi) quanto la miniatura segreta del dono di sè (A piano diary) ed ancora la commistione fra generi (Ludus). Nell’ottobre 2015 è uscito per Brilliant un nuovo album sinfonico (Magnificat) inciso con l’Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy. Nei primi mesi del 2017 è uscito, invece, per Warner Classics “Faust in the Sky” inciso con I Solisti Aquilani e la direzione di Marco Attura.
Nei mesi del lockdown è stato convolto, con altri quattro compositori, nella scrittura di “Alienati”, opera lirica commissionata dal Teatro Coccia di Novara, scritta e prodotta in Smart Working su libretto di Vincenzo De Vivo, caratterizzata da un cast di stelle del mondo dell’opera lirica: Daniela Barcellona, Jessica Pratt, Renato Ulivieri, Davinia Rodriguez.
Autore e conduttore di trasmissioni televisive, ha realizzato per Tv2000 “Note di musica” (programma di approfondimento sugli strumenti musicali) e “Sinfonica” (programma divulgativo di presentazione di varie opere sinfoniche).
E’ professore di Composizione presso il Conservatorio di Musica di Sassari.
I suoi lavori sono editi da Casa Musicale Sonzogno, Edizioni Curci e Edizioni Stradivarius.
Cristian Carrara si diploma in Composizione presso il Conservatorio di Udine. Già consulente artistico del Sovrintendente presso il Teatro Lirico di Trieste (anno 2013) e Presidente della commissione cultura della Regione Lazio (dal 2014 al 2018), dal gennaio 2019 è Direttore Artistico del Teatro di tradizione Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e dall’ottobre 2020 è Coordinatore Artistico dell’Orchestra della Toscana.

 

 


nella foto il compositore Cristian Carrara

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