Marzo, 2020

08Mar(Mar 8)11:00“OMAGGIO A FEDERICO FELLINI” - ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO - FEDERICO MONDELCI direttore e solista - I Virtuosi Italiani XXI Stagione Concertistica11:00 via Teatro Ristori,7 - VeronaGenere:Evento ospitato,I Virtuosi Italiani,Stagione 2019-2020acquista onlineinfo e prezzi sul sito dell'organizzatore

Ora

(Domenica) 11:00

Location

Teatro Ristori

via Teatro Ristori,7 - Verona

Dettagli

XXI STAGIONE CONCERTISTICA DEI VIRTUOSI ITALIANI
Teatro Ristori

I CONCERTI DEL MATTINO

 

“OMAGGIO A FEDERICO FELLINI” per i 100 anni dalla nascita


ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO

FEDERICO MONDELCI direttore e solista

 

N. ROTA
Omaggio a Fellini” – Suite per sassofono e orchestra

A. HONEGGER
Pastorale d’été

J. IBERT
Concertino da camera per sassofono e orchestra IJI 12

D. MILHAUD
Scaramouche per sassofono e orchestra

 

A quaranta anni dalla scomparsa di Nino Rota e a cento anni dalla nascita di Federico Fellini i Pomeriggi Musicali propongono un concerto incentrato sul saxofono e presentato dal più celebre e attivo saxofonista italiano, Federico Mondelci.
Sarà lui a interpretare, oltre che a dirigere, una carrellata di brani celebri di Rota scritti per i film di Fellini e appositamente adattati al sax. Ma siccome il saxofono è uno strumento fondamentalmente legato alla tradizione musicale francese, verranno subito dopo presentati tre brani di autori estremamente rappresentativi della Francia del primo Novecento, epoca nella quale lo strumento ha trovato appunto ampio riscontro nel repertorio d’arte. Ben rappresentato è lo spirito che animò il cosiddetto “Gruppo dei sei” di cui fecero parte sia Honegger sia Milhaud, accomunati da una decisa avversione per il romanticismo, e in particolare per il wagnerismo, da una pungente ironia e un sarcasmo dissacratori (non a caso il loro idolo era Eric Satie), dall’intento di una radicale semplificazione del linguaggio musicale che accogliesse anche spunti del music-hall, del jazz, del circo.
Se per una qualsiasi combinazione conoscete Wengen nell’Oberland bernese, allora inevitabilmente saprete che Mendelssohn è stato lì per ben due volte, nel 1822 (da bambino) e poi nel 1831 (a 21 anni), e tale presenza ha fruttato l’intitolazione del festival che porta il suo nome e che costituisce un importante richiamo estivo per il paesino svizzero. Credo che pochi sappiano invece, che sempre nella stessa località turistica, a distanza di quasi cento anni, Honegger compose nell’agosto del 1920 la sua Pastorale d’été, un breve poema sinfonico per orchestra da camera (archi, legni singoli, corno). Si tratta di un brano ricco di atmosfera, sereno ed equilibrato, che si apre con un languido e nobile tema del corno, poi ripreso dagli archi. Diviso in tre parti, senza interruzioni, il pezzo presenta le suddette atmosfere nelle due sezioni iniziale e conclusiva, mentre quella centrale è più brillante e animata, con un intervento del clarinetto ripreso dal flauto e poi dagli archi che ricorda non poco il primo movimento della Sinfonia “pastorale” di Beethoven. Ritorna poi il tema iniziale del corno intrecciato a quello della seconda sezione, per chiudere infine nella stessa calma e rilassata sonorità d’apertura. Intrigante è la dedica di questa piacevole composizione ad Alexis Roland-Manuel (1891-1966), allievo di Satie, poi di Ravel, di cui è stato anche uno dei biografi più noti, nel mentre a lui si deve il sostegno teorico a Igor Stravinskij nella stesura di La poetica della musica (altri dicono che egli sia il vero ghost-writer). Ce n’è per incuriosire, no? Ma lo sarete ancora di più se consulterete il blog: http://rolandmanuel.blogspot.com/ (e non perdetevi i meravigliosi pupazzi disegnati dalla madre, Suzanne Roland-Manuel).
Del Gruppo dei sei, citato più sopra, non fa ufficialmente parte Jacques Ibert, il quale fu tuttavia collaboratore di alcune loro composizioni scritte a più mani almeno in una occasione ufficiale (come d’altronde lo stesso Roland-Manuel), condividendone dunque le posizioni estetiche.
Il Concertino da camera di Ibert, per sax contralto e undici strumenti, presenta due movimenti scritti in due fasi diverse nel 1935, cinque anni dopo quella collaborazione. Il primo tempo, Allegro con moto, è animato e tecnicamente molto arduo, anche per l’impiego del registro più acuto dello strumento (sfruttato fino all’estremo nel corso della composizione), mentre il secondo è un Larghetto meditativo che, dopo una breve sospensione, giunge al conclusivo ed esplosivo Animato molto. Il concertino fu dedicato ed eseguito per la prima volta dal pioniere del sax Sigurd Raschèr (1907-2001), saxofonista tedesco poi naturalizzato americano, pioniere e divulgatore dello strumento nel repertorio della musica d’arte. A lui sono dovute ben 208 dediche di composizioni originali, molte delle quali diventate standard nel repertorio saxofonistico contemporaneo.
Scaramouche di Darius Milhaud (l’altro componente del Gruppo dei sei) ha una sua genesi del tutto particolare. Al compositore fu richiesto nel 1937 dalla pianista e didatta Marguerite Long di scrivere un brano per due pianoforti destinato alle sue allieve Marcelle Meyer e Ida Jankélévitch (quest’ultima sposa del grande poeta e leader della resistenza francese Jean Cassou). Milhaud approfittò della sua recente composizione intitolata “Le medécin volant” (“Il medico volante” op. 165), una serie di musiche di scena per un’opera tratta da Molière e destinata all’infanzia, appena rappresentata al Theatre Scaramouche di Parigi. Da qui il titolo della nuova composizione (op. 165b) con due movimenti ripresi dalla suite sopracitata, mentre un terzo (una esplosiva “Brazileira”) fu prelevato da un’altra serie di musiche di scena, quelle per il “Bolivar” del 1835. Alcuni anni più tardi Mihauld mise a punto un adattamento per sax e orchestra (op. 165c), dedicandolo a Marcel Mule (1901-2001) altro saxofonista leggendario, che lo eseguì per la prima volta a Radio Paris nel 1940.

 

FEDERICO MONDELCI

Docente, camerista, solista e direttore d’orchestra, federico mondelci è da trent’anni, uno dei maggiori e più apprezzati interpreti del panorama musicale internazionale.
Diplomato in sassofono al conservatorio di pesaro, ha studiato anche canto, composizione e direzione d’orchestra; ha perfezionato gli studi al conservatorio superiore di bordeaux sotto la guida del m° jean-marie londeix, diplomandosi con “medaglia d’oro” all’unanimità. Federico mondelci svolge la sua carriera a fianco di orchestre quali la filarmonica della scala con seiji ozawa, i solisti di mosca con yuri bashmet, la filarmonica di san pietroburgo e la bbc philharmonic sui palcoscenici più famosi del mondo: in europa, usa, australia e nuova zelanda.
Il suo repertorio non comprende solo le pagine ‘storiche’ ma è particolarmente orientato verso la musica contemporanea e federico mondelci affianca il suo nome accanto ai nomi dei grandi autori del novecento (quali nono, kancheli, glass, donatoni, sciarrino, scelsi, gentilucci, graham fitkin, nicola piovani e altri compositori della nuova generazione); eseguendone le composizioni spesso a lui espressamente dedicate, produzioni di straordinario successo che lo conclamano come raffinato solista di raro e straordinario talento. Federico mondelci ha registrato il repertorio solistico con orchestra, (sia il repertorio per duo con pianoforte sia per ensemble), per le etichette delos e chandos, e numerose produzioni che riflettono il suo grande entusiasmo per la musica contemporanea, come il cd rca dedicato ad autori italiani e quello monografico su giacinto scelsi (per l’etichetta francese ina); quest’ultimo ha in fine ottenuto il “diapason d’or”. Tale interesse verso la nuova musica lo ha portato a collaborare con grandi compositori, tra i quali philippe glass, giya kancheli, luciano berio, giacinto scelsi, michael nyman, franco donatoni, henri pousseur, graham fitkin.
Alla apprezzatissima carriera di solista, il maestro mondelci, nel tempo, affianca una sempre più rilevante carriera nella direzione d’orchestra, dirigendo con crescente passione e convincente professionalità, orchestre e solisti di fama mondiale. Ed ultimi quindi, ma non meno importanti, proprio i successi conseguiti nella direzione d’orchestra, al cui centro spiccano i nomi di celebri solisti, come ilya grubert, michael nyman, kathryn stott, pavel vernikov, nelson goerner, francesco manara, natalia gutman e luisa castellani. Fondatore inoltre nel 1982 dell’italian saxophone quartet e nel 1995 dell’italian saxophone orchestra, si esibisce con entrambe queste apprezzate formazioni sia in italia che all’estero, riscuotendo grande successo di pubblico e critica.
Le sue apparizioni come solista e come direttore solista comprendono l’orchestra del teatro alla scala, la new zealand symphony orchestra, la bbc philharmonic, la filarmonica di san pietroburgo, l’orchestra da camera di mosca, l’orchestra sinfonica di bangkok. Nella occasione del bicentenario della nascita di adolphe sax, inventore del sassofono, ha ricevuto l’invito dalla filarmonica di san pietroburgo ad esibirsi come direttore e solista in un concerto di “gala” in data 26 giugno 2014, nella prestigiosa stagione diretta da yuri termirkanov. Ritornerà alla filarmonica di san pietroburgo il 16 giugno 2019. Nel 2017 è stato insignito del titolo di “marchigiano dell’anno”. Federico mondelci vanta una lunga collaborazione con il m° alberto martini e l’orchestra “i virtuosi italiani”.

 

 

 

ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI

27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokof’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di  Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Donato Renzetti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, direttore emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.

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