Aprile, 2022
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FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA - ATERBALLETTO DON JUAN Creazione a serata intera per sedici danzatori – 90’ // NUOVA PRODUZIONE 2020 coreografia Johan Inger musica originale Marc Álvarez dramaturg Gregor Acuña-Pohl scene Curt Allen Wilmer (aapee) con
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FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA – ATERBALLETTO
DON JUAN
Creazione a serata intera per sedici danzatori – 90’
// NUOVA PRODUZIONE 2020
coreografia Johan Inger
musica originale Marc Álvarez
dramaturg Gregor Acuña-Pohl
scene Curt Allen Wilmer (aapee) con estudiodeDos
costumi Bregje van Balen
luci Fabiana Piccioli
assistente alla coreografia Yvan Dubreuil
produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
coproduttori Ravenna Festival, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia/ Festival Aperto, Fondazione Teatro Regio di Parma, Associazione Sferisterio Macerata, Festspielhaus St. Poelten, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastasio di Prato, Centro Teatrale Bresciano, Fondazione Cariverona – Circuito VivoTeatro (Teatro Ristori di Verona, Teatro Comunale di Belluno, Teatro Salieri di Legnago, Teatro Comunale di Vicenza, Teatro delle Muse di Ancona)
anteprima 6 ottobre 2020, Reggio Emilia – Festival Aperto, Teatro Municipale Valli Prima rappresentazione: 9 ottobre 2020, Ferrara – Teatro Comunale Claudio Abbado
Un mito paradigmatico, antico e contemporaneo, un coreografo oggi al vertice della creatività,
una compagnia che sta definendo un ambizioso percorso di riposizionamento e crescita si incontrano per dare vita ad uno degli spettacoli che si annunciano più importanti del 2020.
Don Juan è la nuova produzione a serata intera della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, firmata da Johan Inger, che coinvolge un parterre di teatri e festival di assoluto rilievo.
La coreografia nasce dal desiderio di Inger di confrontarsi con Don Giovanni, mito paradigmatico antico e ancora contemporaneo. La commedia originale di Tirso de Molina, Molière, Bertold Brecht e l’opera teatrale di Suzanne Lilar sono solo alcune delle fonti d’ispirazione: Inger e il drammaturgo Gregor Acuña-Pohl hanno potuto consultare venticinque diversi testi ispirati al personaggio.
Nella coreografia troviamo tutti i personaggi della storia, da Donna Elvira a Donna Anna a Zerlina e Masetto. Il Don Juan può essere considerato un Kammerspiel, con sua capacità di sottolineare sfumature ed emozioni: e nel caso di questa creazione la danza diviene lente d’ingrandimento dei singoli caratteri, e svela in modo sottile ma evidente il mondo interiore degli uomini e delle donne in scena.
Ancor più importante è la connessione con la contemporaneità, disegnando un mondo abitato da un personaggio che attraversa il percorso della propria solitudine senza sfuggire a quella superficialità che sembra proprio caratterizzare i nostri giorni. E sullo sfondo si illuminano temi rilevanti, tra i quali certamente la complessità del dialogo tra generi.
Inger interpreta in modo originale soprattutto Leporello e il Commendatore. Leporello non è più il servitore di Don Giovanni, ma rappresenta l’altro aspetto della sua persona mettendo in scena la dicotomia libertà / senso di colpa, esaltata dal disegno luci di Fabiana Piccioli: qui l’ispirazione, per citarne alcuni, viene da Dorian Gray di Wilde e Fight Club di Palahniuk. Attraverso una lettura innovativa psicoanalitica e freudiana, viene riscritta la relazione –nei nostri tempi difficilmente inquadrabile- di Don Giovanni con la figura del Commendatore; quest’ultimo è sostituito dall’introduzione di una “Madre”. E don Giovanni diviene un essere umano che probabilmente ha subìto il grande trauma dell’abbandono materno. Ed è quella la figura che incombe sul protagonista. In ogni incontro con l’altro il serial lover cerca la madre e per questo non può impegnarsi in nessuna relazione o situazione.
Sulla partitura originale di Marc Álvarez, creata per l’occasione e di potenziale esecuzione dal vivo con orchestra, i 16 danzatori di Aterballetto raccontano il Don Juan in un atto unico, immersi in uno spazio scenico, curato da Curt Allen Wilmer, senza connotazioni definite dal punto di vista geografico o storico: un labirinto di strutture mosse a vista dai danzatori. Diversamente dai costumi che sono molto connotati, grazie all’invenzione visiva di Bregje van Balen.
Johan Inger
Lo svedese Johan Inger (Stoccolma, 1967) ha ricevuto la sua formazione di danza presso la Royal Swedish Ballet School e presso la National Ballet School in Canada. Dal 1985 al 1990 ha danzato con lo Swedish Royal Ballet di Stoccolma. Affascinato dalle creazioni di Kylian, Inger era convinto che il prossimo passo per la sua carriera di danzatore fosse unirsi al Nederlands Dans Theater. Nel 1990 entra a far parte del Nederlands Dans Theater I dove si distingue come ballerino e dove rimane fino al 2002. Quando Inger presentò la sua coreografia all’interno dell’annuale Choreography Workshops del Nederlands Dans Theater, Jiří Kylián notò il suo talento per la coreografia. Dopo quattro piccole creazioni, nel 1995 gli fu concesso di creare la sua prima coreografia per in Nederlands Dans Theater. Questa coreografia, Mellantid, rappresentata all’Holland Dance Festival, fu il suo debutto ufficiale come coreografo e ottenne un immediato successo. Inoltre gli valse il Philip Morris Finest Selection Award nella categoria ‘Danza Contemporanea’ l’anno seguente. La stessa coreografia riceve una nomination come ‘Migliore Nuova Produzione’ al Laurence Olivier Award.
Da allora Johan Inger ha realizzato diverse coreografie per il Nederlands Dans Theater tra le quali Sammanfall, Couple of Moments, Round Corner, Out of breath. Le coreografie Dream Play e Walking Mad hanno ricevuto il Lucas Hoving Production Award nell’ottobre 2001 e la versione del Cullberg Ballet di Walking Mad ha ottenuto il premio Danza & Danza 2005. Il coreografo è stato inoltre nominato dalla Commissione Danza del VSCD per il Golden Theatre Dance Prize 2000 e per il Premio al Merito 2002 dello Stichting Dansersfonds ’79.
Nel 2003 Johan Inger ha lasciato il Nederlands Dans Theater per assumere la direzione del Cullberg Ballet. Durante la sua direzione, Inger ha creato tra le altre Home and Home, Phases, In Two, Within Now, As if, Negro con Flores, Blanco e nel 2007, in occasione del 40° anniversario della compagnia, Point of eclipse. Dall’estate 2008 il coreografo svedese ha lasciato la direzione e si dedica esclusivamente alla creazione coreografica. Nel 2009 ha creato, ancora per il Cullberg Ballet, Position of Elsewhere, e Dissolve in this per il Nederlands Dans Theater I & II per celebrare il 50° anniversario della compagnia, diventandone coreografo associato. Nel 2010 Falter debutta con il Goteborg Ballet in Svezia e Tone Bone Kone con il Nederlands Dans Theater. La sua creazione per il Basel Ballet del 2011 Rain Dogs, su musiche di Tom Waits, riscuote un enorme successo. Nel 2012 Inger ha coreografato I New Then per il Nederlands Dans Theater 2, nel 2013 per il Nederlands Dans Theater 1 Sunset Logic e per il Basel Ballet Tempus Fugit.
Nel 2013 Inger ha riallestito Rain Dogs per Aterballetto e ha ricevuto il prestigioso Carina Ari Award a Stoccolma per la promozione nel mondo dell’arte e della danza svedesi. Nel 2014 la sua creazione è stata B.R.I.S.A. per il Nederlands Dans Theater 2, nel 2015 invece Rite of Spring per il Royal Swedish Ballet, Carmen per la Compañía Nacional de Danza di Madrid, Now & Now per la Gauthier Dance e One on One per il NDT2.
Nel 2016 riceve il premio Benois de la Danse come ‘Miglior Coreografo’ per Carmen e One on One e crea la sua prima coreografia per Aterballetto BLISS (Premio Danza&Danza ‘Miglior Produzione Italiana’ 2016).
Nel 2017 debuttano Peer Gynt per il Basel Ballet e la serata intera per Aterballetto Golden Days. Le ultime creazioni di Johan Inger sono: Under A Day per Lyon Opera Ballet, 4 Karin per il progetto indipendente Dancing with Bergman coprodotto da Productions Sarfati e Petrushka per Les Ballets de Monte Carlo.
foto © Celeste-Lombardi
Organizzatore
Teatro Ristori
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