Aprile, 2018
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ATERBALLETTO WOLF coreografia Hofesh Shechter #HYBRID coreografia Philippe Kratz L’ECO DELL’ACQUA coreografia Philippe Kratz WOLF coreografia e musica HOFESH SHECHTER luci e costumi HOFESH SHECHTER additional music VERDI, BACH, ATM AND DANCE MUSIC BY OPHIR ILZETZKI Quasi 7.106 lingue dividono
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ATERBALLETTO
WOLF coreografia Hofesh Shechter
#HYBRID coreografia Philippe Kratz
L’ECO DELL’ACQUA coreografia Philippe Kratz
WOLF
coreografia e musica HOFESH SHECHTER
luci e costumi HOFESH SHECHTER
additional music VERDI, BACH, ATM AND DANCE MUSIC BY OPHIR ILZETZKI
Quasi 7.106 lingue dividono la razza umana. Circa 3,8 miliardi di anni di evoluzione separano tutte le forme di vita sulla Terra. Questa sera, tutte queste barriere crolleranno. Questa sera, 3,8 miliardi di anni di evoluzione si dissolveranno al ritmo di un tamburo. Questa sera, 7.106 lingue moriranno.
Lasciatevi catturare dall’umorismo e dalla forza di questa nuova creazione di Hofesh Shechter, adattamento di una precedente opera, creata appositamente per e ispirata dai ballerini di Aterballetto.
“Questo coreografo di origine israeliana è una delle punte di diamante della scena della danza britannica, creatore di opere piene di energia cruda e viscerale, realizzate su colonne sonore percussive che compone lui stesso.”
The New York Times
Rimontata per Aterballetto da:
Sita Ostheimer – Assistente alla coreografia
Richard Godin – Lighting Design Associate
WOLF è presentata in associazione con Hofesh Shechter Company www.hofesh.co.uk
Anteprima – Moncalieri – Torino Danza, Fonderie Limone, 19 Ottobre 2017
Prima Assoluta – Gorizia – NID New Italian Dance Platform, Teatro Comunale G. Verdi, 21 Ottobre 2017
Realizzazione costumi Sartoria Aterballetto – Francesca Messori, Nuvia Valestri
#HYBRID
coreografia e ideazione costumi di Philippe Kratz
musiche Romare
luci Carlo Cerri
Due movimenti si incontrano e mescolano elementi eterogenei tra loro. Codici e caratteri differenti creano incroci apparentemente disarmonici per il loro ibridismo. Il lavoro in punta si integra con il popping della street dance in combinazioni e consonanze di accordi che si riflettono nelle mescolanze di suoni afro-americani della musica di Romare.
Stili di danza differenti, pensati spesso come opposti, violano le barriere dei propri generi, quasi a raggiungere un benefico sincretismo.
prima rappresentazione assoluta Reggio Emilia, Teatro Cavallerizza, 20 novembre 2015
realizzazione costumi Sartoria Aterballetto/Francesca Messori e Nuvia Valestri
L’ECO DELL’ACQUA
coreografia e ideazione scene Philippe Kratz
musiche Federico Albanese, Jonny Greenwood, Howling, Arvo Pärt, Sufjan Stevens, The Haxan Cloak
sound design OOOPStudio
costumi Costanza Maramotti e Philippe Kratz
luci Carlo Cerri
L’eco dell’acqua di Philippe Kratz.
Non soltanto il tempo scivola via. Come l’acqua, secondo Goethe, anche l’anima dell’uomo. Sempre secondo un avvicendamento reciproco. Tra cielo e terra, si replica di continuo «il destino dell’uomo». E il corpo? A volte i corpi piovono sui campi come le pesanti nuvole di polvere raccontate da Goethe in una delle sue più belle liriche: Gesang der Geister über den Wassern (Canto degli spiriti sulle acque). Da questa lettura di Goethe e all’episodio dell’abbattimento di un aereo civile in Ucraina da parte di un missile militare nasce L’eco dell’acqua, nuova coreografia di Philippe Kratz per Aterballetto.
Nella prima parte, è la folla inconsapevole che raggruma in simmetrie complesse l’idea di una esposizione alla confusione, al disordine. Anche al microfono una voce scandisce, in tedesco, come le difficoltà di comprendere il flusso del presente non siano in grado di produrre una maggiore consapevolezza nei confronti del letargo generalizzato, e dell’individualismo possessivo. Una figura sospesa e fluttuante sul fondo da prese invisibili prefigura l’annuncio della caduta. Un’idea incombente di instabilità che nell’intera compagnia tornata in scena diventa incubo. Le immagini raccolgono l’intenzione del movimento e dànno ragione alle decisioni dinamiche che i danzatori sono costretti a prendere, mantenuti da una musica esclusivamente funzionale al paesaggio del corpo scenico. Nella frase finale, che ha al centro un soggetto che insiste sulla verticalità del suo spazio, la pluralità del gruppo si aggiunge liberamente al conteggio di questa moltitudine, destinata a seguire non più una logica lineare ma forse evolvendosi in flussi di divenire come fossero spontanee auto-organizzazioni. La riflessione sul destino dell’uomo associata all’immagine dei corpi inconsapevoli che precipitano per aria, ha il profilo di un monito allegorico. Non è possibile alcun accesso alla sintonia con il mondo per chi partecipa inconsapevole, soltanto con avidità e senza alcun amore, alle contingenze e alle parzialità dell’esistenza.
prima rappresentazione Reggio Emilia, Teatro Valli, 6 novembre 2015
realizzazione costumi Sartoria Aterballetto/Francesca Messori e Nuvia Valestri
Nota: il programma è stato modificato per una delle coreografie rispetto a quanto previsto in precedenza a causa di un infortunio verificatosi il giorno precedente la recita.
FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA
ATERBALLETTO Compagnia di Balletto e Danza Contemporanea
La Fondazione Nazionale della Danza – Compagnia Aterballetto è attiva dal 1977 e collabora con alcuni tra i coreografi più importanti del panorama internazionale contemporaneo, rivolgendo attenzione anche ai giovani più interessanti della scena italiana.
Dal 2017 la Fondazione ha intrapreso un nuovo corso con una rinnovata dinamica progettuale, intendendo produrre spettacoli appartenenti a universi artistici e coreografici diversi tra loro, rivolti a pubblici differenti e adatti di volta in volta a spazi teatrali di ogni sorta. Mantenendo e sviluppando il peso artistico che le è riconosciuto, intende rivolgersi al sia al panorama nazionale che a quello internazionale stimolando la diffusione nel nostro Paese di una cultura della danza, e favorendo un maggiore irraggiamento della danza italiana all’estero.
In questa tensione volta a favorire lo sviluppo di un linguaggio contemporaneo e internazionale per definizione, la FND avvierà nuove partnership e collaborazioni, proponendosi come complice per la promozione e la programmazione, indipendentemente dalle proposte legate al proprio repertorio e alla propria compagnia.
Lo sviluppo e l’articolazione del suo progetto produttivo passato e futuro sono ben evidenti guardando alla sequenza di spettacoli iniziata con Golden Days nel giugno 2017, per arrivare a settembre 2018 con un Bach Project che mette la Fondazione in dialogo con tre festival diversi di Torino e Milano al tempo stesso. Armonizzando grandi proposte di repertorio con uno sguardo a dimensioni più teatrali, senza smarrire la propria attenzione per i giovani interpreti italiani.
Video – trailer della compagnia
nella foto ANTITESI © Nadir Bonazzi
Organizzatore
Teatro Ristori
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del Teatro Ristori