Febbraio, 2022

03Feb(Feb 3)20:00ACCADEMIA BIZANTINA - OTTAVIO DANTONE maestro di concerto al clavicembalomusiche di A. Vivaldi, G. B. Platti, B. Marcello20:00 Genere:Barocca,Stagione 2021-2022ACQUISTA ONLINE

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(Giovedì) 20:00

Dettagli

 

ACCADEMIA BIZANTINA

OTTAVIO DANTONE maestro di concerto al clavicembalo

 

A. Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741)
Concerto per Archi in Si bemolle maggiore RV167  Allegro – Andante – Allegro 
Concerto per Violino in Mi minore RV273  Allegro non molto – Largo – Allegro 
Concerto per Archi in La minore RV161  Allegro – Largo – Allegro

G.B. Platti (Padova 1697 – Würzburg 1763)
Concerto per Cembalo Op. 6 in La maggiore  Allegro ma non tanto – Largo – Allegro 

***

B. Marcello (Venezia 1686 – Brescia 1739)
Concerto Grosso in Mi minore Op. I n. 2 (Ricostruzione di A. Tampieri) Adagio. Staccato, Vivace (Allegro assai), Adagio staccato, prestissimo 

A. Vivaldi
Concerto per Archi in Do minore RV118  Allegro – Largo – Allegro 
Concerto per Viola d’Amore in Re minore RV394  Allegro – Largo – Allegro – Alessandro Tampieri, viola d’amore 
Concerto per Archi in Fa maggiore RV138  Allegro – Adagio – Allegro 

 

OTTAVIO DANTONE, clavicembalo e direzione

ACCADEMIA BIZANTINA
Alessandro Tampieri – violino solo, viola d’amore
Ana Liz Ojeda, Lisa Ferguson – violini
Marco Massera – viola
Alessandro Palmeri – violoncello
Luca Bandini – violone
Tiziano Bagnati – liuto

 

Note al concerto

Negli anni compresi tra il 1600 e la prima metà del XVIII secolo Venezia fu uno dei più ricchi e creativi centri musicali dello scorso millennio. Da sempre uno dei nodi europei più importanti per il commercio, punto di ritrovo e crocevia di popoli e culture diverse, Venezia nel XVIII secolo era una delle città più popolose d’Europa. Anche se dal punto di vista politico la Serenissima stava progressivamente perdendo la potenza dei secoli passati, in ambito artistico la città visse nel Settecento un vero periodo d’oro. Se Napoli e Roma rappresentavano i centri musicali più importanti del sud e centro Italia, al nord la scena era dominata da Venezia, ambita meta per musicisti e compositori in cerca di un impiego nelle numerose cappelle musicali e istituzioni cittadine.

Tale ricchezza musicale fu favorita senz’altro anche dall’autonomia che Venezia acquistò in campo religioso nei confronti della Chiesa di Roma. Il parziale distacco dal rito romano influenzò la musica sacra che accompagnava la liturgia, che si sviluppò in nuove direzioni soprattutto per quanto riguarda i vespri: in San Marco prevalse il rito di Aquileia, che si differenziava da quello romano in alcuni dettagli. Alcune feste prevedevano un elaborato utilizzo della musica nei vespri, con complessi salmi policorali e opere strumentali intercalate con opere vocali. San Marco fu quindi un importante centro di sperimentazione per i compositori che ricoprirono il ruolo di maestri, i quali furono quasi tutti veneziani (con l’importante eccezione di Monteverdi.) Ma San Marco non era l’unico centro musicale della città: le numerose chiese, i conventi e i monasteri, i palazzi dei nobili, le scuole grandi e piccole, i teatri (pubblici e privati), addirittura i canali erano occasione per ascoltare e produrre musica. C’erano poi gli ospedali, istituti che offrivano agli orfani, prevalentemente femmine, una istruzione che comprendeva anche la musica e saper suonare più di uno strumento. Gli ospedali erano quattro (Gli Incurabili, Mendicanti, Derelitti e la Pietà), ognuno con una propria cappella musicale, e raggiunsero il loro massimo splendore nei primi anni del ‘700. Sebbene lo scopo dichiarato fosse quello di stimolare nell’ascoltatore pensieri devozionali e di preghiera, il virtuosismo vocale e strumentale fu una prerogativa di queste istituzioni, dirette da maestri quali Monferrato, Legrenzi, Pallavicino, Pollarolo, Gasparini e Vivaldi.

Vivaldi fu a lungo maestro presso l’Ospedale della Pietà, e numerose composizioni nacquero per questa istituzione, sfruttando le qualità delle allieve che in molti casi si rivelarono musiciste e cantanti straordinarie. Alla Pietà si impartivano lezioni di una grande varietà di strumenti, come per esempio la Viola d’amore. Vivaldi scrisse 7 concerti per questo particolare strumento, tra cui il Concerto RV 394 presente in programma. La Viola d’amore fu un particolare strumento ad arco caratterizzato da 7 corde sotto alle quali, non toccate dall’archetto, vibravano altrettante corde grazie alle frequenze delle corde principali. Tale caratteristica donava allo strumento un suono particolarmente dolce, motivo forse del curioso nome. Lo strumento rimase sempre poco diffuso, anche perché era molto difficile da suonare. L’accordatura spesso era variabile e si adattava di volta in volta alla tonalità di scrittura per facilitarne le posizioni e la realizzazione di accordi. Tale prassi di scordatura accrebbe le difficoltà dello strumento, destinato ad una breve parabola nel corso del Settecento prima di cadere in disuso, utilizzato successivamente solo in rarissimi casi per evocare particolari atmosfere. Vivaldi fu probabilmente il primo a scrivere concerti per Viola d’Amore solista, lasciando alcune delle più importanti testimonianze di tale strumento.

Accanto agli altri concerti di Vivaldi in programma, esempi del forte sviluppo e diffusione che il Prete Rosso dette al concerto solistico e per soli archi, spiccano i concerti di Platti e Marcello. Platti scrisse nove concerti per clavicembalo e orchestra, considerati il punto di transizione tra il concerto Barocco e il concerto Classico grazie alla ricchezza delle modulazioni e delle variazioni ritmiche. In alcuni lavori per strumento a tastiera Platti incluse passaggi che richiedevano una estensione della tastiera maggiore di quella disponibile con il clavicembalo. Inoltre, in alcuni movimenti lenti la scrittura sembra richiedere uno strumento capace di variare la dinamica del suono alla pressione del tasto. Per questo si ipotizza che Platti potesse essere a conoscenza del nuovo strumento rivoluzionario che stava nascendo, il pianoforte.

Bendetto Marcello dette alle stampe l’Opera I nel 1708, una raccolta di 12 concerti grossi. Purtroppo sono giunti ai giorni nostri privi della parte solistica, ricostruita per l’occasione da Alessandro Tampieri. Tale ricostruzione è resa possibile anche grazie alla trascrizione che ne fece J.S. Bach, trasformando il concerto per violino di Marcello in un concerto per Clavicembalo, prova della forte considerazione che Bach nutriva per il compositore italiano.

 

 

ACCADEMIA BIZANTINA (AB) nasce a Ravenna nel 1983.
La musica di Accademia parte dall’origine (“AB”), dalle regole del linguaggio stilistico barocco: le indaga senza aggiungere, eliminare o trasformare, affidandosi ai suoni di strumenti antichi.
Questo distintivo metodo interpretativo ha avuto inizio con l’arrivo in AB, nel 1996, del suo direttore Ottavio Dantone, profondo conoscitore dei codici espressivi barocchi.
Il suo sistema, forgiato dall’esperienza e da uno studio filologico costante, ha permesso ad AB di diventare un’orchestra pronta ad accostarsi con consapevole onestà a qualsiasi repertorio.
Poter restituire al pubblico l’intenzione autentica del compositore è un valore inestimabile che è valso ad AB riconoscimenti e collaborazioni nazionali e internazionali*.
Ogni esecuzione di Accademia Bizantina, che dal 2011 può contare anche sul prestigioso concertmaster Alessandro Tampieri, è un inaspettato viaggio nel tempo, un inimitabile equilibrio tra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, intuito e accuratezza stilistica.
Accademia Bizantina ha inciso per Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve, Alpha, Onyx, HDB Sonus.
Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Diapason d’Or, Midem, Choc di Classica, Opus Klassik, Grammy Music Award e Gramophone Awards. Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola, il controtenore Andreas Scholl e la contralto Delphine Galou.
Accademia Bizantina, ha suonato nei più prestigiosi Teatri e Festival del mondo quali, Carnegie Hall e Lincoln Center (New York), Wigmore Hall e Barbican Centre (Londra), Théâtre des Champs Elysées (Parigi) e Opera Royal (Versailles); Concertgebouw (Amsterdam), Bozar (Bruxelles), Pierre Boulez Saal / Staatoper (Berlino) Kölner Philharmonie, Elbphilharmonie Hamburg, ENCPA Pechino, Shangai Concert Hall, Walt Disney Hall (Los Angeles), Theater an der Wien (Vienna), CNDM Madrid e Auditorium Parco della Musica di Roma.

https://www.accademiabizantina.it/

 

OTTAVIO DANTONE
Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione.
Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al concorso internazionale di Bruges. E’ stato il  primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico.
Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale.
Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico.
Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del “Giulio Sabino” di Giovanni Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina.
La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed London Proms.
Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.

 

 


foto © Giulia Papetti

Organizzatore

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