Novembre, 2019

24Nov(Nov 24)20:30J. A. HASSE – SEMELE, o sia la richiesta fataleLE MUSICHE NOVE, C. OSELE direttore, A. VENDITTELLI soprano, R. INVERNIZZI soprano, S. PRINA contralto20:30 Genere:Barocca,Stagione 2019-2020acquista onlinebiglietteria

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(Domenica) 20:30

Dettagli

 

J. A. HASSE – SEMELE, o sia la richiesta fatale

Dramma per musica in due atti
co-produzione con Theater an der Wien di Vienna

LE MUSICHE NOVE (orchestra su strumenti originali)

CLAUDIO OSELE direttore

ARIANNA VENDITTELLI soprano – Semele
ROBERTA INVERNIZZI soprano – Giunone
SONIA PRINA contralto – Giove

 

Eseguita in forma scenica al Festival di musica antica di Innsbruck nell’agosto del 2018, La Semele, o sia la richiesta fatale prosegue il progetto di Claudio Osele e Le Musiche Nove dedicato alle serenate napoletane di Johann Adolf Hasse, iniziatosi con l’incisione per DHM/Sony del Marc’Antonio e Cleopatra, presentato in concerto anche al Musikverein di Vienna.

Rappresentata per la prima volta nell’autunno del 1726 – anticipando così l’omonimo handeliano di quasi diciassette anni – La Semele è uno dei momenti più alti del fecondo periodo napoletano di Hasse. Giunto ancora acerbo all’ombra del Vesuvio, qui completerà la sua formazione con Alessandro Scarlatti e ne ripartirà compositore acclamato e campione di quello stile galante che, dominando buona parte del secolo, porterà a Mozart.

L’esecuzione si basa sull’ edizione di Claudio Osele del manoscritto conservato nell’ Archiv der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien, unica fonte dell’opera di Hasse.

 

ARTISTI

Le Musiche Nove
Fondato nel 2001 da Claudio Osele, l’ensemble a geometria variabile – dal gruppo di basso continuo sino alla piena orchestra mozartiana – si avvale della collaborazione di musicisti attivi nel campo dell’esecuzione filologicamente informata su strumenti d’epoca (o loro copie fedeli). Dedicandosi principalmente al repertorio del 18° secolo, Le Musiche Nove si sono esibite, tra l’altro, al Musikverein di Vienna, alla Philarmonie di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam e ai Festival di Salisburgo, Lucerna ed Innsbruck, collaborando con cantanti quali Cecilia Bartoli, Simone Kermes, Vivica Genaux, Roberta Invernizzi e Sonia Prina.

Claudio Osele
L’interesse di Claudio Osele per un repertorio ingiustamente dimenticato, o non appieno valorizzato, ha dapprima preso forma nel lavoro di ricerca musicologica (all’origine, grazie alle edizioni critiche da lui approntate, anche dei progetti discografici di Cecilia Bartoli dedicati alle arie d’opera di Vivaldi, Gluck, Salieri e agli oratori romani di Scarlatti e Caldara) cui si è successivamente affiancata l’attività di direttore de Le Musiche Nove, ensemble con il quale da anni porta in scena il risultato delle sue ricerche, in particolar modo sui compositori attivi a Napoli e a Vienna nella prima metà del Settecento. Per DHM/Sony ha diretto gli album Lava e Colori d’amore, oltre all’ incisone della serenata Marc’Antonio e Cleopatra, inizio d’un progetto pluriennale dedicato all’opera di Johann Adolf Hasse che è proseguito nel 2018 con l’esecuzione in forma scenica de La Semele al Festival di musica antica di Innsbruck, continuando quest’anno con la pubblicazione di Hasse at home, una raccolta di cantate e sonate in prima registrazione assoluta.

Roberta Invernizzi
Il soprano Roberta Invernizzi è uno dei più richiesti solisti nel campo del repertorio barocco e classico e ad oggi un vero punto di riferimento di tecnica e stile nel canto barocco. Nata a Milano, ha studiato pianoforte e contrabbasso prima di dedicarsi al canto sotto la guida di Margaret Heyward. Grande interprete di Handel, Roberta è stata invitata varie volte al Teatro alla Scala, ad esempio per il recente Stabat Mater di Pergolesi con la Filarmonica sotto la direzione di Ottavio Dantone e il prestigioso concerto di Natale condotto da Giovanni Antonini.

Sonia Prina
Sonia Prina é ad oggi considerata uno dei principali contralti della sua generazione, punto di riferimento assoluto della sua vocalità nella scena lirica internazionale con ingaggi che la vedono protagonista in molti dei teatri più significativi del globo. Nata a Magenta (Mi), dopo la laurea in canto e tromba al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, è stata ammessa all’Accademia dei giovani cantanti del Teatro alla Scala. Ha debuttato sul palcoscenico alla Scala a soli 23 anni come Rosina in Il Barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly e con il giovane Juan Diego Flórez nel ruolo di Almaviva. Ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali e vinto numerosi premi tra cui il Premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” nel 2006 e il Premio “Tiberini d’Oro” nel 2014, in entrambi casi come migliore cantante dell’anno.

Arianna Vendittelli
Nata a Roma, fin dai primi anni di vita manifesta grande interesse per la musica intraprendendo, inizialmente, lo studio del violino, per poi dedicarsi esclusivamente al canto. Diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria, attualmente si perfeziona sotto la guida di Mariella Devia. Il suo timbro unico e la sua vasta gamma vocale le hanno permesso in giovane età di avvicinarsi ai grandi ruoli del repertorio operistico. Vincitrice del secondo premio presso il “London Handel Competition 2017”. Publikumpreis e vincitrice del ruolo di “Lucinda” ne Le nozze in Sogno di Cesti presso il “Concorso internazionale di opera barocca Pietro Antonio Cesti 2015”. Vincitrice del ruolo della Contessa d’Almaviva per la Ópera Estudio de Tenerife 2015. Arianna Vendittelli debutta al Festival di Innsbruck, Alten Musik nella prima mondiale di Nozze in Sogno di Cesti, diretta da Enrico Onofri ed Alessio Pizzech.

 

SITO

https://www.lemusichenove.com/

 

VIDEO

 

 

 

 

 

 


nella foto: Arianna Vendittelli, Roberta Invernizzi (© Ribalta Luce Studio), Sonia Prina.

 

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