Novembre, 2020

07Nov(Nov 7)20:30IL FURIBONDOBEETHOVEN FEST 202020:30 Genere:BEETHOVEN FEST 2020,Stagione 2020-2021ANNULLATO

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(Sabato) 20:30

Dettagli

 

EVENTO ANNULLATO
La grande incertezza dettata dalla situazione epidemiologica generale e i conseguenti, necessari provvedimenti assunti dalle autorità che limitano ulteriormente anche la potenziale riapertura delle sale teatrali prevista per il 27 marzo p.v., ci inducono, purtroppo, ad annullare definitivamente lo spettacolo.

I possessori di biglietti potranno procedere, entro e non oltre il 30 aprile 2021, con la richiesta di rimborso o direttamente presso la biglietteria del Teatro nei giorni di apertura segnalati o inviando una richiesta via mail all’indirizzo [email protected] allegando la scansione/foto del biglietto e indicando le coordinate bancarie per poter ricevere il bonifico di accredito. Scegliendo questa seconda soluzione sarà comunque necessario per motivi fiscali procedere poi all’invio per posta (o alla consegna manuale) del biglietto in originale all’indirizzo del Teatro Ristori in Vicolo Valle 2/a 37122 Verona.


 

 

IL FURIBONDO

Liana Mosca violino
Gianni de Rosa viola
Marcello Scandelli violoncello

 

L. van Beethoven
Trio per archi in sol maggiore op. 9, n. 1
Adagio. Allegro con brio
Adagio, ma non tanto e cantabile
Scherzo. Allegro
Presto

L. van Beethoven
Trio per archi in do minore op. 9, n. 3
Allegro con spirito
Adagio con espressione
Scherzo. Allegro molto e vivace. Trio
Presto

 

«Avete molto talento e ne acquisirete ancora di più, enormemente di più. Avete un’abbondanza inesauribile d’ispirazione, avete pensieri che nessuno ha ancora avuto, non sacrificherete mai il vostro pensiero a una norma tirannica, ma sottoporrete ogni regola alla vostra immaginazione: voi mi avete dato l’impressione di essere un uomo con molte teste, molti cuori e molte anime». Questa frase, pronunciata forse nel 1793, dimostra la stima che Haydn nutriva per l’allievo ventitreenne Beethoven, da un anno a Vienna per perfezionarsi con lui e per ritagliarsi un posto di spicco nella capitale della musica europea.
Un giovane ombroso ed eccentrico come Beethoven non sarebbe stato ammesso nei raffinati salotti di Vienna, ma il suo talento così brillante spingeva gli aristocratici a perdonargli stranezze e goffaggini da provinciale. In questi anni Beethoven si dedicò assiduamente al repertorio cameristico, con l’idea di affermarsi come compositore e concertista freelance: carriera accarezzata da altri musicisti prima di lui, come il da poco scomparso Mozart. A questo scopo, oltre alle prime sonate per pianoforte, Beethoven dedicò attenzione al trio, genere che aveva il duplice pregio di poter essere eseguito agevolmente nei salotti nobiliari e di avere un notevole mercato tra i numerosi musicisti dilettanti a Vienna.
Per avere successo queste opere dovevano avere una gradevole melodiosità “alla Mozart”, e una scrittura non troppo complessa per favorirne la diffusione.
Nel 1797 Beethoven iniziò così a scrivere una nuova raccolta di trii per violino, viola e violoncello. Contrariamente alla prassi settecentesca, non si limitò a comporre tre opere di piacevole ascolto, ma diede a ognuna un’anima propria: la prima pervasa da una loquace espansività, la seconda da una serenità distesa e ottimista e la terza, in do minore, da un taglio decisamente drammatico, nel quale possiamo riconoscere in nuce i monumentali capolavori della maturità.
Dopo la breve introduzione lenta, l’Allegro con brio apre il Trio in sol maggiore con una inconsueta ricchezza tematica, che sembra precorrere il dilatamento della forma-sonata proprio delle opere mature. Il successivo Adagio ma non tantopresenta una delicata cantabilità, interrotta da sezioni di recitativo del violino, con un’ambivalenza ritmica che conferisce spessore al movimento. Nello Scherzo si riconoscono suggestioni mozartiane nella ricchezza di modulazioni, mentre il Presto conclude con un’incontenibile vitalità. Rispetto agli altri due lavori dell’op. 9, il Trio in do minoresembra il più pregevole artisticamente, grazie alla scrittura che pone i tre strumenti sullo stesso piano e a contenuti intensi, nei quali si ravvisa l’eroismo impavido che ha reso famoso l’autore. Chi ascoltò questo trio non poté non comprendere che Beethoven avrebbe scritto un capitolo della storia della musica, espressione di un mondo che stava cambiando per sempre grazie all’imminente epopea napoleonica e all’affermazione della sensibilità romantica.

Giovanni Tasso

 

Biografie

 

IL FURIBONDO
Il Furibondo String Trio si costituisce nel 2011 a Milano per iniziativa di Liana Mosca (violino), Gianni de Rosa(viola) e Marcello Scandelli (violoncello). I tre musicisti collaborano abitualmente con ensemble leggendari della musica antica come “Il Giardino Armonico” e “Le Concert des Nations”.  Affrontano un repertorio che spazia dal Barocco, con strumenti d’epoca, fino al Novecento storico. “Furibondo” riprende il termine con il quale Giuseppe Tartini definì lo stile esecutivo del grande violinista Francesco Geminiani. Fin dall’esordio il trio si è posto ai vertici dell’interpretazione musicale con la registrazione delle Fughe di Bach trascritte da Mozart incise per l’etichetta discografica Stradivarius.  Da allora sono molti gli importanti passaggi radiofonici e i concerti in Italia e in Europa, tra cui quelli per le Settimane Musicali Meranesi, Ceresio Estate a Lugano, Milano ArteMusica, Paesaggi Musicali Toscani, Rencontres Internationales Harmoniques a Ginevra. Tre nuovi CD sono stati recentemente pubblicati: per la casa discografica “SOLOmusica” i Trii di Max Reger op 77b e 141b, con il contributo scientifico del Max-Reger-Institut di Karlsruhe; per l’etichetta Da Vinci i quartetti di Federigo Fiorillo con il flautista di Lello Narcisi. Per la casa Accent musiche di Haydn, Wagenseil e Gluck con l’arpista Margareth Köll e il flautista Marcello Gatti.
www.furibondo.info

 

Liana Mosca
inizia lo studio del violino con Lee Robert Mosca presso il Suzuki Talent Center di Torino. Si diploma nel 1988 al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Osvaldo Scilla. Nel 1993 ottiene il Konzert-Diplome alla Musikakademie der Stadt Basel perfezionandosi con Hansheinz Schneeberger e consegue il diploma di Kammermusik presso il Wien Konservatorium come allieva dell'”Altenberg Trio”. Comincia l’attività concertistica con la “Gustav Mahler Yugend Orchester”, diretta da Claudio Abbado e come membro della “Deutsche Kammerakademie” condotta da Johannes  Goritzky. Dal 1998 collabora con “Il Giardino Armonico”, diretto da Giovanni Antonini, attività che continua con passione tutt’oggi.  Negli ultimi anni si è esibita con “Ensemble Baroque de Limoges” e “Ensemble Claudiana”. É stata primo violino dell’Orchestra 1813, “Collegio Musicale Italiano”, “Musici Estensi”, “Accademia dei Solinghi”, “Academia 1750”, “Icpo” e presso la Korean National Opera. Si esibisce stabilmente in duo con il pianista Pierre Goy, con il quale ha inciso le 6 Sonate op.5 di Luigi Boccherini per Stradivarius e le Sonate op.5 e op.7  di J. Ladurner per Lyrinxs, queste ultime in prossima uscita. Il progetto discografico nasce da una ricerca del musicologo Hervé Audéon sull’evoluzione della Sonata per fortepiano e violino nella Parigi di fine ‘700. Un’indagine che porterà presto alla realizzazione di nuove incisioni. Numerose le registrazioni discografiche con “Il Giardino Armonico” per Decca, Naïve e Alpha. Per la casa Stradivarius ha inciso le 12 Sonate per violino op. 4 di Francesco Saverio Geminiani. Dal 2011 è membro del trio d’archi “Il Furibondo”. Come docente nel 2014 ha insegnato violino barocco presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Ha tenuto corsi di perfezionamento presso il Conservatorio di Mantova e la Fondation Royaumont. Attualmente svolge attività didattica presso l’Accademia Suzuki di Torino e presso la Cittadellarte-Fondazione Pistoletto a Biella. È Teacher Trainer presso l’ISI, per il quale tiene corsi annuali di formazione per insegnanti.

 

Gianni de Rosa
si diploma in viola a pieni voti sotto la guida di Angelo Bartoletti presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, dove segue anche gli studi di composizione con Ivan Fedele. In seguito si perfeziona con Armando Burattin, Danilo Rossi e Wolfram Christ. Ha ricoperto il ruolo di prima viola dell’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi” dal 1994 al 1999, sotto la guida di direttori e solisti di fama internazionale tra cui Ricccardo Muti, George Prêtre, Carlo Maria Giulini,  Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Tibor Varga e Enrico Dindo. Ha collaborato inoltre con “La Mahler Chamber Orchestra” e di recente con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Si esibisce abitualmente in formazioni cameristiche con un repertorio che spazia dal periodo classico alla musica del Novecento, d’avanguardia e contemporanea (esecuzioni per il Festival Wien-Modern e il Cantiere Internazionale di Montepulciano). Tuttora collabora con “Le Concert des Nations”, diretto da Jordi Savall. Dopo il debutto nel 1991 ha partecipato con questo ensemble a tournée in Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia anche come prima parte e solista. Come prima viola ha collaborato con l’“Accademia Bizantina” diretta da Ottavio Dantone; “Ensemble Zefiro” diretto da Alfredo Bernardini; “I Barocchisti” diretti da Diego Fasolis, “La Risonanza” diretta da Fabio Bonizzoni, “Europa Galante” diretta da Fabio Biondi e “Il Giardino Armonico” diretto da Giovanni Antonini. Oltre che per Astrée Auvidis e Aliavox ha all’attivo numerose registrazioni per Decca, Naïve, Opus 111, Glossa, Arts, Chandos, Stradivarius e RTSI multimedia. É docente di viola e viola barocca presso la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano.

 

Marcello Scandelli
cresciuto in una famiglia di musicisti, studia al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Giuseppe Lafranchini primo violoncello del Teatro alla Scala. Prosegue gli studi con Paul Tortelier e Gabor Eckhardt e con Amedeo Baldovino del “Trio di Trieste” con il quale consegue una borsa di studio e Diploma di Merito all’Accademia Chigiana, e borsa di studio alla Scuola di Fiesole come miglior allievo della classe di musica da camera. È primo violoncello dell’orchestra da camera Milano Classica con cui si esibisce anche come concertatore e solista. Ha collaborato in questa veste con artisti quali F. Gulli, A. Carfi, M. Fornaciari, F. Biondi, S. Montanari, E. Bosso, O. Dantone, S. Kuijken, M. Hugget, E. Gatti e S. Azzolini.  In qualità di primo violoncello solista ha collaborato con svariati ensemble di musica antica, attualmente collabora per alcuni progetti  come primo violoncello con  “Il Giardino Armonico” e  “Cappella Gabetta”. Al suo attivo numerosi concerti in Europa, Russia, Sud America  e Stati Uniti. Nel 1996 fonda l’ensemble “Il Furibondo”, gruppo strumentale che gli permette di affrontare con estrema duttilità repertori che vanno dalla canzona seicentesca al concerto, dal ricercare alla cantata sacra e profana, dalla danza rinascimentale alle sonate del ‘700. Da questo progetto insieme a Liana Mosca e Gianni de Rosa fonda nel 2011 il trio d’archi su strumenti d’epoca “Il Furibondo”. Molte le registrazioni discografiche di cui citiamo “Viaggio a Napoli” per Stradivarius con musiche di Leo, Durante e Fiorenza nella veste di solista concertatore e “Sacred Music in Lombardy” in veste di concertatore per la casa discografica Pan Classics.

 

Video

 

 

 

 


foto © Nuccia Lo Faro

 

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