LegnoMadre

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LegnoMadre: note al programma
16 novembre 2023, h 20:30

LegnoMadre, il nuovo progetto di Marco Bardoscia, prodotto discograficamente per Tǔk Music di Paolo Fresu, rispetto ai precedenti lavori risulta ricco di colori più latineggianti, frutto di una profonda passione mai sopita per la musica cubana e brasiliana e che ora affiora dal mondo artistico del contrabbassista salentino. Per certi versi ci si trova anche davanti ad una più profonda azione spirituale già emersa nel precedente lavoro discografico di Marco capace di collegare uomo e natura e che ora si immerge maggiormente dentro al se stesso della natura umana.
Anche per questo il suo già straordinario storico trio viene allargato a quintetto con la presenza di un raro esempio di sensibilità musicale quale quello di Simone Padovani e la davvero illuminante presenza di un vero “must” contemporaneo quale Gabriele Mirabassi, nome tra i più importanti della musica italiana degli ultimi decenni.
Il tutto per nobilitare al massimo la coesione stilistica di un progetto capace di unire personalità scaturite dallo stesso importante nucleo collegato alla “musica pensante” di oggi e di esprimere con grande sensibilità il lato emozionale dell’arte musicale.

LegnoMadre è un percorso

LegnoMadre, nelle parole del suo autore, è la naturale prosecuzione di The Future is a tree (Lavoro discografico uscito nel 2020 per TukMusic). Il messaggio è ancora una volta quello di restare vigili per proteggere la nostra madre terra, il legno dei nostri amati alberi è un materiale “sacro” per il suo essere vivo, malleabile, duro e flessibile allo stesso tempo, per la sua capacità di proteggerci e scaldarci, per la moltitudine di impieghi che se ne possono fare. Il legno è anche il materiale di cui sono fatti tutti gli strumenti di questo progetto ed ecco allora che Legno Madre diventa il canto d’amore del legno (e di chi lo suona) per la madre Terra. I passati anni di pandemia hanno spostato la nostra attenzione sulla nostra salute, su noi stessi e in generale sull’umanità generando un pensiero principalmente antropocentrico. Ma l’uomo non è che uno degli elementi della natura che lo circonda e ed è pericoloso avere una visione così limitata della realtà, non c’è futuro per gli uomini senza il rispetto e l’amore per il mondo che li circonda e se impariamo ad amare un fiore, un albero, un uccello o un fiume stiamo già amando noi stessi e il nostro prossimo. La lezione più grande ci viene proprio dalla natura e dall’armonia che la regola, proprio come in una musica ben organizzata in cui per ognuno c’è spazio e tutti sono importanti e proprio grazie a questa pluralità la musica suona meglio e diventa armonia.

Marco Bardoscia

Nel giro di pochi anni, Marco è riuscito a ritagliarsi un posto importante nel panorama della musica di questo tempo. Contrabbassista sensibile e articolato, riesce a mettere a frutto come pochi l’indirizzo interpretativo e compositivo frutto dei suoi studi al Conservatorio Nino Rota di Bari e del diploma in contrabbasso classico conseguito al Tito Schipa di Lecce nonché di importanti clinics come quella della Berklee School of Music dalla quale gli è stato assegnato nel 2002 il premio quale miglior nuovo talento.
Inutile enumerare premi e registrazioni importanti della sua già importante carriera artistica oppure gli ormai importanti festival ove si è esibito a livello planetario mentre risaltano sicuramente le fondamentali collaborazioni con grandi nomi della musica contemporanea come quelle con l’Orchestra della Magna Grecia, Orchestra da camera di Perugia, Alborada string 4et, Orchestra della fondazione I.C.O. “T.Schipa”, Paolo Fresu, Bojan Z, Gianluigi Trovesi, Nicola Conte, Eugenio Finardi, Franco Califano, Paola Turci, Joey Calderazzo, Roberto Ottaviano, Ernst Reijseger, Perico Sambeat, Gianluca Petrella, Paolo Damiani, Daniele Di Bonaventura, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Michele Rabbia, Javier Girotto, Tiziana Ghiglioni, Fabio Zeppetella, Bebo Ferra, Gaetano Partipilo, Peppe Servillo, Banda Municipal de Santiago de Cuba, Canzoniere Grecanico Salentino, Vertere String 4et, Marco Tamburini, Luca Aquino, Raffaele Casarano, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Omar Pedrini (Timoria), Petra Magoni, Don Pasta, Maurizio Gianmarco, Nguyen Le, Cuncordu e Tenores di Orosei, Gianmaria Testa, Maria Pia De Vito, e con l’attore Giancarlo Giannini.

William Greco

Diplomato e laureato in pianoforte con il massimo dei voti, lode e menzione speciale, attualmente studia e si perfeziona ancora presso L’Accademia Musicale Pescarese.
Ha ottenuto premi e menzioni in molti importanti concorsi pianistici nazionali ed internazionali.
Ha tenuto concerti in Italia e all’estero per importanti stagioni concertistiche e si è esibito spesso in concerti per pianoforte e orchestra.
Contemporaneamente alla carriera classica, coltiva la passione per il jazz, sia attraverso un severo percorso accademico, che attraverso concerti e prestigiosi riconoscimenti come quello del Berklee College of Music di Boston.
Ha partecipato a corsi di perfezionamento e masterclass, tra cui Umbria jazz e Siena Jazz.
Nel 2015 ha pubblicato “Corale”, primo lavoro discografico a suo nome in cui il pianista salentino ha cercato di modellare un percorso frutto della sintesi naturale di tutte le sue esperienze: dalla classica al jazz.
Nel 2017 è invece la volta di “Lumina”, nuovo lavoro discografico prodotto dalla Tǔk Music. Nato da un’idea di Paolo Fresu, il disco contiene dieci brani in cui la parola luce si declina in dieci lingue diverse e in altrettante composizioni originali.

Dario Congedo

Diplomato in batteria jazz e percussioni presso il conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce con il massimo dei voti. Dopo i primi anni di studio con Maurizio dei Lazzaretti ha studiato a New York con: John Riley, Matt Wilson, Jonathan Blake, Jim Black, Vince Cherico.
Ha suonato e inciso fra gli altri con Flavio Boltro, Gianluca Petrella, Rosalia de Souza , Kekko Fornarelli, Dee Dee Bridgewater, Javer Girotto, Fabrizio Bosso, Gegè Telesforo, Julian Oliver, Mazzariello, Nguyen Le, Luca Aquino, Marco Tamburini, Francesco Bearzatti, Rocco Zifarelli, Rob Mazurek, Enrico Zanisi, Claudio Filippini, Paolo Belli, Lindsey Webster, Antonella Ruggiero, Cheryl Porter, Carolina Bubbico, Ettore Carucci, Giovanni Imparato, Fabio Zeppetella, Jaques Mauger e Gaetano Partipilo.
Ha collaborato dal vivo e in studio con numerosi direttori d’orchestra tra cui:Pino Iodice e l’orchestra Nazionale jazz dei conservatori italiani, Louis Bacalov e Beppe Vessicchio.
Come leader ha pubblicato dischi interessanti come “Nadan” (2009), “Calligrafie (2013) e “Don’t Quit” (2020).

Simone Padovani

Percussionista e batterista, ha suonato in tutti i festival più importanti d’Europa.
Dopo aver partecipato ad importanti seminari e laboratori con musicisti di fama internazionale quali Miguel “Angà” Diaz, Juan “Medrano” Cotito, Elvin Jones, Horacio (El Negro) Hernandez, partecipa poi all’interessante laboratorio sulla “musica di guarigione” nella tradizione africana tenuto da Goma’ Parfait Ludovic. Conosce il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza e nel 2004 e entra a far parte del Dinamitri Jazz Folklore con cui incide tre dischi, collaborando con Sadiq Bey e Amiri Baraka (LeRoi Jones). Nel 2007 entra nell’organico della Cosmic Band diretto dal trombonista Gianluca Petrella con cui registra tre dischi. Con la Cosmic Band vince il premio Top Jazz 2009 come miglior formazione dell’anno. Il novero delle sue collaborazioni resta sempre di alto livello: Steven Bernstein, Bobo Rondelli, Mauro Refosco, Bobby Previte, Ellade Bandini, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Funk Off, Giorgio Rossi, Giovanni Guidi, Nada, Oumara Moctar “Bombino”, Orchestra Vertical, Ottavo Padiglione, Paolo Fresu, Pasquale Mirra, Pee Wee Ellis, Samba Tourè, Silvia Bolognesi, Stefano Bollani, Vincent Davis, Zeno de Rossi.

Gabriele Mirabassi

Clarinettista italiano fra i più amati e celebrati capace di muoversi con uguale disinvoltura sia nella musica classica che nel jazz. Negli ultimi anni poi svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere. Collabora inoltre sistematicamente con artisti di ambiti eterogenei, partecipando a progetti di teatro, danza e canzone d’autore.
Le collaborazioni quindi nel corso degli anni sono state numerosissime. Nel jazz, fra i tanti Richard Galliano, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Marc Johnson, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abu Khalil, Edmar Castaneda. In Brasile: Guinga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, Trio Madeira Brasil, Orquestra a Base de Sopro di Curitiba e molti altri.
Nella musica classica: John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Gabriele Pieranunzi, Maurizio Baglini, Andrea Rebaudengo, Cristina Zavalloni, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra d’Archi italiana, Banda Sinfonica do Estado de Sao Paulo, Ensemble Conductus, Orchestra Bruno Maderna ecc…
Ha inoltre collaborato in vari ambiti (teatro, canzone d’autore, danza) con Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Tosca, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini.
Oltre ad essere leader del quartetto Canto di ebano (premiato col Premio della Critica Arrigo Polillo come “Miglior disco dell’anno TopJazz 2008”) suona attualmente in duo con i chitarristi brasiliani Guinga e Roberto Taufic coi pianisti André Mehmari, Andrea Lucchesini e Enrico Zanisi, con l’arpista Edmar Castaneda e con il fisarmonicista Simone Zanchini. Particolarmente interessato alla definizione di una poetica musicale che faccia incontrare il repertorio colto con quello popolare, è oggi tra i pochi in grado di presentare programmi di opere solistiche per clarinetto e orchestra d’archi appositamente commissionate.

Locandina

Contrabbasso Marco Bardoscia
Pianoforte William Greco
Batteria Dario Congedo
Percussioni Simone Padovani
Clarinetto Gabriele Mirabassi

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