Oboe d’Amore – I Virtuosi Italiani

Negli strumenti a fiato (Flauto, Oboe, Clarinetto) l'appellativo “d'Amore” deriva dal fatto che sono tagliati in La, nel caso dell'Oboe, una terza minore più in basso.

Differente è il caso della Viola, dove probabilmente la definizione “d'Amore” deriva da “moresca” per via di quella serie di sottili corde metalliche che passano sotto la tastiera e che vibrando per simpatia, danno un colore al suono con caratteristiche orientali.

L'Oboe d'Amore, leggermente più lungo dell'Oboe e con una campana piriforme, trova sin dalla sua nascita alla fine del '600 un largo utilizzo nelle musiche di J.S.Bach. G.Ph.Telemann, Ch.Graupner, J.D.Heinichen, A.Lotti ed altri.

Dopo questo florido periodo l'Oboe d'Amore cadde praticamente in disuso, fintanto che con l'avvio della “Bach renaissance” ad opera di F.Mendelsshon-Bartoldy, che nel 1829 a Lipsia ripropose la Passione Secondo Matteo, si senti la necessità di disporre di Oboi d'Amore che avessero una meccanica aggiornata. L'Oboe d'Amore barocco, infatti, costruito in legno di bosso, aveva due sole chiavi, al contrario a metà dell'Ottocento venivano già utilizzati legni più duri, ma soprattutto il sistema di chiavi ne contava addirittura 13.

Sappiamo che per l'esecuzione di Lipsia vennero utilizzati Clarinetti al posto degli Oboi da Caccia, mentre la parte dell'Oboe d'Amore venne affidata all'Oboe o al Corno Inglese, a seconda del registro.

Nel 1874 il Direttore del Conservatorio di Bruxelles F.A.Gevaert, fece costruire da V.Ch.Mahillon un Oboe d'Amore “moderno”, che in realtà aveva una campana a padiglione, come l'Oboe. Saranno i costruttori francesi Triebert e Lorèe che ripristineranno la forma piriforme della campana.

L'evoluzione dell'Oboe d'Amore ispirerà il suo utilizzo da parte di compositori come R.Strauss (nella Sinfonia domestica), C.Debussy (in Images), M.Ravel (nel Bolero)...e a fine XX secolo da compositori quali B.Maderna, P.Renosto, G.Sinopoli, L.Singer, Ch.Koechlin, G.Ligeti....

Info Spettacolo

giovedì, 20 Marzo 2025 H 20:30
Spazio S. Pietro in Monastero

Programma evento

A. Vivaldi
Sinfonia per archi e basso continuo in Sol Maggiore RV 146

A. Lotti
Concerto in La Maggiore per Oboe d’amore e Archi

G. P. Telemann
Ouverture don Quixotte TWV 55:G10

G. P. Telemann
Concerto in La Maggiore per Oboe d’amore e Archi TWV51:A2

J. Pachelbel
Canone in Re Maggiore

J. S. Bach
Concerto in La Maggiore per Oboe d’amore e Archi BWV 1055

Artisti e Compagnia

Paolo Pollastri oboe d’amore
Alberto Martini maestro di concerto al violino
I VIRTUOSI ITALIANI

PAOLO POLLASTRI oboe d’amore

È dal 1990 primo oboe solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nato a Bologna nel 1960, si è diplomato con il massimo dei voti sotto la guida di Sidney Gallesi, si è poi perfezionato all’Accademia Chigiana con Lothar Faber (Diploma d’Onore 1977) e presso il Conservatorio di Bruxelles con P. Dombrecht (Premier Prix in Oboe moderno e barocco 1982). Vincitore di numerosi Concorsi Nazionali e Internazionali, è stato primo oboe di numerose Orchestre (OGI – Orchestra Giovanile Italiana 1977, Teatro Comunale di Genova 1979, Orchestra RAI di Roma 1981, ORT – Orchestra della Toscana 1982-1990) e ha svolto attività solistica oltre che con l’ORT e l’Accademia di Santa Cecilia, con i Solisti Veneti, l’Accademia Bizantina, i Virtuosi Italiani, la Symphonia Perusina…, sotto la direzione di Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallish, Antonio Pappano, Daniele Gatti, Piero Bellugi, Claudio Scimone, Herbert Handt, Antoni Ros Marbà, Janos Acs, partecipando ai Festival di Salisburgo, Montreaux, Zagabria e Belgrado, Martigny e Vevey, Parigi, To0losa, Stoccarda, Lucerna, Edimburgo, Sidney, Melbourne, Canberra, Tel Aviv. Ha svolto attività cameristica con i pianisti Myung-Whun Chung, Antonio Pappano, Alexander Lonquich, Michele Campanella, con il Trio d’Archi di Chicago, il Quartetto Amati, con il Quintetto a fiato del Novecento e l’Ensemble Italiano di Fiati. Ha inciso più di 200 cd per Erato, Emi France, Denon, Tactus, Fonè, Materiali Sonori, Musica Immagine, Europa Musica, Arts, Stradivarius, Brilliant e Naïve. Due cd con Modo Antiquo hanno ricevuto la Nomination per i Grammy Awards di Los Angeles nel 1997 e 2000. È l’unico oboista italiano ad aver registrato la Sequenza VII per oboe solo di Luciano Berio sotto la supervisione del Maestro, il Solo per Musetta, Oboe, Oboe d’amore e Corno inglese di Bruno Maderna, e di recente con gli Archi di Santa Cecilia Gabriel’s Oboe di Ennio Morricone. Vincitore del Concorso Nazionale per l’Insegnamento nei Conservatori, ha insegnato presso la Scuola di Musica di Fiesole dal 1993 al 2000. Ha tenuto numerose Masterclass per il Biennio Superiore nei Conservatori (Bologna, Rovigo, Novara, Nocera Terinese) e viene invitato regolarmente ai Corsi di Perfezionamento Estivi (Bevagna, Portogruaro, Città di Castello, Lanciano, Belluno, Barberino Val d’Elsa, Pistoia, Trevi, Cava dei Tirreni, Napoli). Nel 2005 ha fondato l’Accademia Barocca di Santa Cecilia, unico gruppo da camera che utilizza strumenti d’epoca nato all’interno di un’Orchestra stabile, con la quale, nella duplice veste di direttore e solista, ha inaugurato i Festival Barocchi di Viterbo, Noto, Ottawa e Montreal, partecipando inoltre alla diretta televisiva RAI del Concerto di Natale 2007, organizzato dal Senato della Repubblica Italiana. Dal 2013, avvalendosi della collaborazione di Federico Maria Sardelli, l’Accademia Barocca è stata una costante delle Stagioni di Musica da Camera di Santa Cecilia. Dal 2016 è Direttore Artistico dell’Anciuti Music Festival.

Info e Biglietteria

BIGLIETTERIA I VIRTUOSI ITALIANI
Verona, Piazzetta Ottolini n. 9
Lunedì, Martedì e Mercoledì dalle 15.30 alle 18.00
Giovedì dalle 10.30 alle 13.00

oppure su prenotazione:
Mobile, WhatsApp, Telegram
+39 392 7178741  / +39 045 8006411
[email protected] 
presso il Teatro Ristori o San Pietro in Monastero a partire da un’ora prima del concerto

giovedì, 20 Marzo 2025 H 20:30giovedì, 20 Marzo 2025 H 20:30giovedì, 20 Marzo 2025 H 20:30

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