Natalino Balasso, “Balasso fa Ruzante (amori disperati in tempo di guerre)”
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In principio c’era il “ruzzare”. Ovvero il rincorrersi per giocare. Giocare/ recitare sopra radici teatrali e linguistiche senza inciampare. Balasso ci è riuscito prendendo ispirazione dai testi dall’opera di Beolco e reinventando un gergo che ne mantenesse senso e suono. Una drammaturgia fatta di scelte lessicali che sono, in pieno stile Ruzantiano, scelte politiche e polemiche.
Un neo dialetto obliquo, abbondante e spassoso che rende concrete tre figure toccanti: l’amico rivale Menato, Gnua donna sottoposta eppure dominante e lo stesso Ruzante. Un uomo contemporaneamente furbo e credulone pavido eppure capace di uccidere, un eroe comico dentro il quale scorre qualcosa di primitivo che lo rende immortale.
Un mondo di villani dove la peste va e viene, dove tragico e comico sono fusi e conditi da desideri fisici inappagati e diritti non riconosciuti, viene intriso di malinconico humor.
Demistificata la città, sbeffeggiato il potere e l’idea falsata di benessere alla quale abbiamo sacrificato tutto rimane un sapore bucolico e amaro. Non resta che permettere alla risata di diventare esperienza critica su di sé e l’altro da sé, nel e per il presente.
Artisti e Compagnia
con e di Natalino Balasso
con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
Marta Dalla Via regia
Roberto Di Fresco scene
Sonia Marianni costumi
Luca dé Martini di Valle Aperta luci
Luca Guadagnini foto
Produzione TEATRO STABILE DI BOLZANO
ERT / TEATRO NAZIONALE