Mozart e Salieri – I Virtuosi Italiani

Histoire du Soldat Nel 1918, accerchiato dalla guerra, espropriato dalla Rivoluzione Russa, esule in Svizzera e senza soldi, Igor Stravinskij - ancora scritto così, prima di americanizzarsi in Stravinsky - assieme allo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz, inventava uno spettacolo povero, da baraccone, su una favola di Afanasiev. Un Soldato torna a casa per una licenza, il Diavolo lo blandisce e gli sottrae il violino in cambio di un libro che realizza ogni desiderio. Tre giorni di sogni fatti realtà, solo tre giorni, ma quando il Soldato, senza il violino, arriva a casa, trova che sono passati tre anni, la sua donna s'è sposata, il suo posto non c'è più. A che serve il denaro senza affetti? Tornato povero, il Soldato riprende la strada del profugo, arriva nella terra governata da un re la cui figlia, malata, sposerà chi riuscirà a guarirla. Il Soldato ha di nuovo il suo violino, riconquistato al Diavolo con vodka e astuzia. La Principessa è sedotta, danza un tango, un valzer e un ragtime, e cade fra le sue braccia. Sembra l'epilogo bello di una fiaba. Ma quando i due giovani si metteranno in strada per raggiungere la patria del Soldato, il Diavolo li aspetterà all'incrocio del destino per riprendersi violino e anima, e al Soldato non resterà che seguirlo a capo chino. In fondo - come ha suggerito Peter Sellars in un suo spettacolo recente - L'histoire du Soldat è l'opera di un profugo sul tema dell'essere profughi.

Un'opera? Difficile far rientrare L'Histoire nel grande genere, considerato che le voci sono di un Narratore, di un Soldato e un Diavolo che agiscono e parlano, al più, seguendo metriche ritmiche, mai altezze. E il quarto personaggio, la Principessa è consegnato all'astrazione muta della danza. Eppure L'Histoire du Saldat è un rito scenico, ma d'una nuova forma di teatro musicale che con l'Opera, derivata ed evoluta dal Melodramma, non ha più legami.

Mozart e Salieri è dedicata al Convitato di pietra di Dargomyžškij, ponendosi esplicitamente come tributo al compositore scomparso quasi trent'anni prima. Alcune citazioni dal Convitato di pietra rappresentano un ulteriore omaggio di Rimskij-Korsakov a Dargomyžškij mentre, com'era prevedibile, numerose citazioni mozartiane vengono integrate appositamente nell'azione; nella prima scena Mozart, bendato, suona al violino una frase presa dal Don Giovanni; nella seconda frappone in un passaggio l'incipit dell'aria “Voi che sapete” dalle Nozze di Figaro, oltre a numerosi frammenti tratti dal Requiem. La trama delle scene drammatiche di Mozart e Salieri consiste semplicemente nel protratto dialogo in cui Mozart mantiene la serafica calma di un genio superiore, mentre Salieri si agita sempre di più, rivelando gradualmente il profondo odio che nutre per Mozart, sino al finale in cui osa realizzare il suo macabro sogno: eliminerà il suo rivale, avvelenandolo mortalmente. Oggi sappiamo che la tesi dell'assassinio di Mozart a opera di Salieri è infondata, ma Puškin volle credervi, fors'anche identificandosi col genio artistico di Mozart. L'opera è costituita da due sole scene divise da un intermezzo (una Fughetta) in stile contrappuntistico che successivamente Rimskij soppresse, nel dubbio (ingiustificato) che potesse apparire il segno di uno sterile virtuosismo accademico mentre, dopo la morte del compositore, esso venne reinserito, come meritava. Del resto, l'intera opera mantiene uno stile volutamente classicheggiante. Anche l'orchestra presenta un organico classico, con pochi fiati e timpani ad libitum. Questa breve e gustosa opera va intesa come un'ironica parodia, che però poi subisce una svolta, tendendo verso toni più cupi: dalla parafrasi iniziale dell'inno inglese “God save the Queen”, la cui melodia viene successivamente ripresa da Salieri, allo scherzo di Mozart, che suona il violino steccando volutamente diverse note, si passa a un'atmosfera più seria e coinvolgente che culmina con la tragedia finale.

Info Spettacolo

venerdì, 17 Gennaio 2025 H 20:30
Teatro Ristori

Programma evento

IGOR STRAVINSKIJ
Histoire du Soldat 
Opera in due parti su testo di Charles-Ferdinand Ramuz

NIKOLAY RIMSKY – KORSAKOV
Mozart e Salieri, op. 48

Opera in un atto

Artisti e Compagnia

Oleg Caetani direttore d’orchestra
David Esteban Mozart tenore
Gianfranco Montresor Salieri basso/baritono
Luigi Maio Musicattore®
I VIRTUOSI ITALIANI

OLEG CAETANI direttore d’orchestra

Oleg Caetani è considerato uno dei più grandi direttori della sua generazione, sia nel repertorio sinfonico che in quello operistico. Caetani considera Nadia Boulanger la fonte ispiratrice della sua carriera che, dopo aver scoperto il suo talento, l'ha iniziato allo studio della musica e gli ha trasmesso il suo approccio filosofico alla vita, legato a Montaigne, che tutt’oggi lo caratterizza.

Nel corso della sua carriera ha diretto in tutto il mondo dal Teatro alla Scala di Milano al TeatroMariinsky di San Pietroburgo, dalla Royal Opera House di Londra all'Opera House di San Francisco, dal Musikverein di Vienna al Lincoln Center di New York, dalla Suntory Hall di Tokyo alla Sydney Opera House, dall'Accademia di Santa Cecilia a Roma alla Staatskapelle di Dresda, dai Muenchner Philharmoniker all'Orchestra del Mozarteum, dall'Orchestra Sinfonica Svetlanov all'Orchestra Yomiuri, dalla Syndey Symphony all'Orchestra Sinfonica di Montreal. Ha lavorato con alcuni dei più grandi solisti come Marta Argerich, Sviatoslav Richter, Danil Trifonov, Vadim Repin, Misha Maiisky, Gautier Capucon, Viktoria Mullova, Emmanuele Pahud e molti altri ancora.

La musica di Shostakovich ha sempre costituito un ruolo centrale nel suo repertorio. Caetani ha tradotto il libretto de Il Naso dal russo al tedesco per la sua produzione a Francoforte nel 1991; ha diretto la prima italiana dell'operetta "Mosca Cheriomushki" nel 2007 e ha diretto in molti paesi diversi prime di opere, concerti, balletti e suites di Shostakovich; infine ha anche registrato l'unico ciclo completo di sinfonie di Shostakovich con LaVerdi di Milano mai registrato in Italia fino ad adesso. Nel 2022 è stato pubblicato l’album “Beethoven Violin Concerto and Romances” per l’etichetta Signum Records con il violinista Charlie Siem e la Philharmonia diretti dal M° Caetani. Nel 2023 l’album ha raggiunto i 3 milioni di streaming sulle piattaforme digitali.

DAVID ESTEBAN tenore

Il tenore italo-ecuadoriano David Esteban ha recentemente debuttato nei ruoli di Cavaradossi in Tosca, Alfredo in La Traviata e Peter Grimes con il Schleswig-Holsteinisches Landestheater. Ha interpretato Don José in Carmen e Pinkerton in Madama Butterfly con il Teatro Vanemuine a Tartu, oltre a Carlo VII in Giovanna D’Arco presso l'Opera Nazionale Estone a Tallinn. A Bremerhaven è apparso come Cavaradossi in Tosca e a Karlsruhe come Principe in Rusalka. Nell'estate del 2024 ha cantato Alfredo in La Traviata all'Opera Nazionale Ungherese di Budapest.

I suoi piani per la stagione in corso includono Don José in Carmen a Quito, Ecuador, e Pinkerton in Madama Butterfly a Savona, con riprese in diversi altri teatri  nel 2025. Nel novembre 2024 interpreterà Turiddu in Cavalleria rusticana in forma concertante a Losanna, Svizzera.

Come membro dell'ensemble del Theater Krefeld Mönchengladbach dal 2018 al 2022, il suo repertorio includeva Don José in Carmen, Ismaele in Nabucco, Duca di Mantova in Rigoletto, Principe in Rusalka, Orfeo in Orphée aux enfers, Chevalier de la Force in Dialogues des Carmélites, Laerte in Hamlet, Sempliciotto in Boris Godunov, Narraboth in Salome, Tamino in Die Zauberflöte, Tenore in Meisterklasse e Kasimir Babylas in Salon Pitzelberger.

Le sue prime apparizioni come ospite includono Don José in Carmen con la Kammeroper Schloss Rheinsberg, all’Auditorio di Saragozza e al Teatro Nazionale di Tirana. Il suo debutto nel ruolo di Rodolfo in La Bohème ha avuto luogo alla Stadthalle Balingen. Ha interpretato Tamino in Die Zauberflöte a Busan, oltre ad Alfredo in La Traviata ed Edgardo in Lucia di Lammermoor all’Ulsan Arts Centre in Corea del Sud nel 2019. Tra i momenti salienti dei concerti ci sono stati il Te Deum di Bruckner alla Liederhalle di Stoccarda, il Requiem di Verdi a Stoccarda e la Petite Messe Solennelle di Rossini a Stoccarda, Bergamo e Pavia. Ha partecipato a diversi concerti di gala operistica a Krefeld e Mönchengladbach.

David Esteban ha conseguito la laurea triennale presso il Conservatorio di Napoli, Italia, ed è stato membro del Centro de Perfeccionamiento Plácido Domingo a Valencia nella stagione 2014/2015. Ha cantato Flavio in Norma e Abdallo in Nabucco al Palau de les Arts di Valencia. Successivamente ha conseguito due lauree magistrali presso il Conservatorio di Valencia e presso l'Opernschule di Stoccarda, Germania. In una produzione studentesca ha cantato per la prima volta il ruolo del Duca in Rigoletto al Wilhelma Theater. È stato vincitore del premio Zarzuela oltre a diversi altri premi al Concorso SOI Cedolins nel 2022.

GIANFRANCO MONTRESOR basso/baritono

Nato a Verona, si è esibito fin da subito in teatri di primaria importanza quali New National Theatre a Tokyo, Wexford Festival, New Israeli Opera di Tel Aviv, São Carlos di Lisbona, Macerata Opera Festival, Regio di Parma, Verdi di Trieste, Opera di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Staatsoper di Berlino.

Ha cantato sotto la direzione di prestigiose bacchette, quali:Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniel Barenboim, Daniel Oren, John Gardiner, Placido Domingo, Fabio Luisi, Daniele Gatti.

Inizia a collaborare con la Scala per ​Teneke​, nuova opera di Fabio Vacchi (2007), poi I​l giocatore di Prokof’ev per la direzione di Barenboim (2008). In quest’opera debutta alla Staatsoper Berlin (2008) anno in cui ha anche debuttato sul palcoscenico dell’Arena di Verona, dove,in seguito, è stato invitato numerose volte.  Nel 2012 ha debuttato alla Royal Opera House Covent Garden di Londra nei panni di Monterone, ruolo che ha ripreso più volte in vari teatri tra i quali spicca il Liceu di Barcellona nel 2017 e l’Arena di Verona.

Negli ultimi anni si è segnalato quale convincente interprete del ruolo di Paolo Albiani nel Simon Boccanegra portato in scena con successo a Francoforte, Genova, Napoli e Bari, del ruolo di Sonora ne ​La fanciulla del west,​ a Monte-Carlo e al San Carlo di Napoli.

Recentemente ha cantato in: Tosca all’Opera di Roma, Rigoletto (Monterone) a Napoli, I Puritani al teatro del Liceu di Barcellona, La Traviata e Carmen all’Arena di Verona, Un ballo in maschera ad Oviedo, Madama Butterfly al Teatro Filarmonico di Verona, Die Zauberflote a Napoli, Un ballo in maschera a Siviglia, Requiem di Faurè a Granada, Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia, Fedora alla Scala, Ernani nel monumentale ruolo di Silva a Oviedo, Adriana Lecouvreur e Turandot a Catania, il Trittico di Puccini al Regio di Torino. A breve sarà in scena al teatro La Fenice in Rigoletto.

LUIGI MAIO musicattore

Luigi Maio Musicattore® per sua scherzosa definizione (divenuta ora marchio registrato) è attore, compositore, cantante, regista e scenografo. Per la sua poliedricità, che gli consente sul palco di amalgamare parole, note e gestualità in un unico agire scenico, Maio è riconosciuto quale innovatore del "Teatro da Camera" - per cui ha ricevuto l'ambito "Premio dei Critici di Teatro 2004/2005" - nonché originale codificatore del "Teatro Sinfonico"©, facendo di entrambi i generi una vera e propria tendenza tra i giovanissimi. Dal Teatro alla Scala di Milano al Teatro Sociale di Brescia, dal Carlo Felice di Genova alla Pergola di Firenze, dal Piccolo di Milano all'Argentina di Roma, collaborando con I Solisti della Scala o con l'Orchestra del Regio di Parma, col Gruppo Strumentale Hyperion o con la Roma Sinfonietta, accanto a solisti e direttori di fama internazionale come Marcello Panni, Donato Renzetti, Bruno Canino, Mario Ancillotti, Francesco D'Orazio, Mario Brunello, Michele Mariotti ed altri ancora, ospite in trasmissioni come Uno Mattina e Striscia la Notizia, Maio ha vinto anche il "Premio Arte e Cultura Ettore Petrolini" quale più originale interprete del grande comico romano, ricevendo l'importante riconoscimento dall'UNICEF - di cui è ora Testimonial - per aver avvicinato al Teatro e alla Musica 'colta' persino i bimbi di tre anni!

Ha debuttato con grande successo al Teatro Duse di Genova (e in seguito alla Scuola di Musica di Fiesole) con la personale fantasia dantesco/lisztiana "Inferno da Camera", non una semplice lettura dantesca, ma un'inedita «partitura drammatica» affidata ai camaleontismi vocali di Maio e premiata dal Centro Internazionale di Studi Italiani: il prof. Francesco Mosetti Casaretto ha così definito "Inferno da Camera" di Luigi Maio il «primo Dante in "3D"». Al Teatro alla Scala di Milano ha poi recitato e diretto la sua applaudita versione in rima di "Pierino e il Lupo" sulle note dell'Ensemble Strumentale Scaligero, chiudendo successivamente l'edizione milanese del Festival MiTo 2012 col suo esilarante "In viaggio con Rossini". Il 15 Aprile 2013, sempre alla Scala di Milano, insieme agli Strumentisti dell'Orchestra del Teatro alla Scala, ha riscosso un altro enorme successo con "L'Histoire du Soldat", suo cavallo di battaglia già inciso in CD per la rivista Amadeus affiancato dai Solisti della Scala.

Info e Biglietteria

BIGLIETTERIA I VIRTUOSI ITALIANI
Verona, Piazzetta Ottolini n. 9
Lunedì, Martedì e Mercoledì dalle 15.30 alle 18.00
Giovedì dalle 10.30 alle 13.00

oppure su prenotazione:
Mobile, WhatsApp, Telegram
+39 392 7178741  / +39 045 8006411
[email protected] 
presso il Teatro Ristori o San Pietro in Monastero a partire da un’ora prima del concerto

venerdì, 17 Gennaio 2025 H 20:30venerdì, 17 Gennaio 2025 H 20:30venerdì, 17 Gennaio 2025 H 20:30

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Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00
Sabato dalle 9.30 alle 12.30

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