Febbraio, 2018

02Feb(Feb 2)20:30Lo zoo di vetroda Tennessee Williams - con Giuseppina Turra, Elena Strada, Ruggero Franceschini, Diego Facciotti 20:30 Genere:Prosa,Stagione 2017-2018acquista ONLINEBiglietteria

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(Venerdì) 20:30

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LO ZOO DI VETRO

da Tennessee Williams
ideazione e regia Rajeev Badhan
con Giuseppina Turra, Elena Strada,
Ruggero Franceschini, Diego Facciotti

animazioni Emanuele Kabu
assistente alla produzione Giovanna Maugeri
consulenza drammaturgica Franco Lonati
costumi Alice Gazzi
scene Rajeev Badhan, Elena Strada
organizzazione Cristiana Moritsch
luci e musiche Rajeev Badhan
maschere Luca Antonini
produzione SlowMachine


con il sostegno di
Fondazione Teatri delle Dolomiti,
Funder35,
Fondazione Cariverona

 

“…la verità, o vita o realtà è una cosa organica che la fantasia poetica può rappresentare o suggerire, nella sua essenza, solo attraverso una metamorfosi, cambiandola in altre forme da quelle che erano presenti nell’apparenza.”
Tennessee Williams
Primo successo del drammaturgo americano che sarà poi reso celebre dall’opera “Un Tram chiamato Desiderio”, “Lo Zoo di Vetro” (The Glass Menagerie), di cui la prima fu allestita nel ’44, è un dramma dalle fortissime connotazioni autobiografiche, che tocca svariati temi, dalla solitudine alla diversità, all’isolamento, dalla frustrazione alla bellezza e all’amore, dallo scontro generazionale alle aspettative mancate e a quelle ancora attese, il tutto all’interno di un nucleo familiare che molto ci rivela dell’autore stesso. Opera di rara delicatezza poetica, di simbolica visionarietà e d’innovazione letteraria, Lo Zoo di Vetro presenta, come rinchiusi in un serraglio delicatissimo, ma d’infrangibile sostanza, cinque “personaggi della memoria”: Tom, simbolico alterego dell’autore e guida della nostra immaginazione, sua madre Amanda, sua sorella Laura, suo Padre e Jim, un giovanotto in visita o “quel qualcosa da lungo atteso ma sempre rinviato per il quale viviamo”.

La regia di Rajeev Badhan punta a dare nuova vita a questo classico anche attraverso l’elemento del video, che trasporta lo spettatore all’interno dell’universo soggettivo del ricordo e in quello della fantasia di una mente chiusa nel suo isolamento e nella sua “diversità”. Come definito dall’autore stesso, Lo Zoo di Vetro è “dramma del ricordo” e il ricordo è selettivo, vive nella sua soggettività, è liquido e trasparente dai contorni indefiniti e fragile… come il vetro. Il ricordo rapisce gli occhi, ha una sua realtà, un suo pensiero. Questo spettacolo si pone come espressione che condensa in sé le attività ideate da SlowMachine quattro anni fa nel Progetto “Fare un Luogo” presentato per il bando di Residenza Teatrale a Belluno. In tale progetto si definiva la volontà della direzione artistica di lavorare verso lo sviluppo e l’innovazione di una programmazione volta a riaccendere un dialogo culturale nella città e verso lo sviluppo di una produzione artistica che prevedesse il coinvolgimento di giovani artisti del territorio.

 

SLOWMACHINE
Compagnia di sperimentazione artistica diretta da Rajeev Badhan ed Elena Strada che lavora sulla contaminazione delle arti.
Nasce con l’esigenza di creare un polo che racchiuda in sé la diffusione, l’ideazione e la produzione di lavori teatrali per cercare di dare luce e vita ad esperienze nuove, mosse da un desiderio di ricerca estetica, formale quanto contenutistica, dove lo studio sul linguaggio, sulla percezione e sulla comunicazione con lo spettatore, ne sono la chiave. SlowMachine nasce a Belluno nel 2012. Nello stesso anno vince il bando di residenza promosso da C32 Performing Art Workspace, presso Parco del Contemporaneo-Forte Marghera dove è stato portato a compimento lo spettacolo “VideoDran” regia di Rajeev Badhan e drammturgia di Elena Strada, progetto d’esordio della compagnia, che ha in seguito partecipato a numerosi festival nazionali. Nel 2013 produce con il contributo del Comune di Bergamo lo spettacolo “Il Giardino delle Rose”, con la regia di Rajeev Badhan e la drammaturgia di Elena Strada.
Nel 2014 dà vita allo spettacolo “Primo Canto per Voce e Tempesta” dal testo “Causa di Beatificazione” di Massimo Sgorbani con la regia di Rajeev Badhan. Realizza i reading musicali “Zenzero&Nuvole” e “Attorno al concetto di colore”. Nel 2017 debutta la nuova produzione “Lo Zoo di Vetro”. SlowMachine ha anche una sezione di teatro ragazzi e porta avanti progetti di formazione teatrale. Da settembre 2014 SlowMachine inizia il progetto triennale di Residenza Teatrale presso il Teatro Comunale di Belluno in collaborazione con la Fondazione Teatri delle Dolomiti e il Comune di Belluno. Da Dicembre 2014 inizia a lavorare alla nuova Stagione del Teatro Comunale BELLUNO MIRAGGI, ideata da Rajeev Badhan ed Elena Strada che ne curano la programmazione, la direzione artistica, l’organizzazione e la comunicazione.
Dal 2015 SlowMachine ha attivato un progetto di riqualificazione di uno spazio comunale dismesso all’interno dell’ex-caserma Piave di Belluno denominato “HANGAR11” con l’intento di trasformarlo in uno spazio d’arte. Nel 2016 SlowMachine vince con il Comune di Belluno un bando ANCI per un progetto all’interno di Hangar11. Nel 2017 SlowMachine vince con il progetto “Radici nelle Dolomiti” il FUnder35 bando nazionale per il consolidamento delle imprese culturali under 35. Vince, sempre nel 2017, il bando MigrArti con il progetto “Luogo. dall’abbandono alla rinascita”.

 

 

 

 


foto di Federico Boni

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