Don Giovanni
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Don Giovanni: note al programma
25 e 27 gennaiio 2024, h 20:30
Due recite fuori abbonamento di una delle opere liriche più amate di W.A. Mozart, rappresentata in forma semi scenica al Teatro Ristori con la regia di Gianmaria Aliverta, la direzione di Massimo Raccanelli e la speciale partecipazione dell’Orchestra Frau Musika e del Coro Andrea Palladio.
Secondo dei tre drammi giocosi che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, in seguito a Le nozze di Figaro (K 492) e prima di Così fan tutte (K 588), il Don Giovanni (titolo originale Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527) fu composto nel 1787 e andò per la prima volta in scena al Il Teatro degli Stati di Praga.
Il Don Giovanni nella sua intensità drammatica, rappresenta il lavoro teatrale più moderno di Mozart, e probabilmente il più frequentato e amato dal grande pubblico a livello internazionale.
Don Giovanni
Sull’onda del successo di pubblico ottenuto da Le nozze di Figaro nel 1786, qualche mese dopo i responsabili del Teatro Nazionale di Praga Pasquale Bondini e Domenico Guardasoni commissionarono a Mozart un’altra opera per la platea praghese. Il soggetto (e il libretto) li fornì anche questa volta Lorenzo Da Ponte – “scelsi per lui il Don Giovanni, soggetto che infinitamente gli piacque” – il quale si appoggiò all’opera in un atto Il convitato di pietra di Giuseppe Gazzaniga che era andata in scena con successo al Teatro San Moisè di Venezia, su libretto di Giovanni Bertati, il 5 febbraio del 1787. Bertati, a sua volta, aveva preso spunto dalla piece teatrale in versi El burlador de Sevilla y convidado de piedra scritta da Tirso de Molina nel 1616 nella quale per la prima volta appare la figura di Don Giovanni. Qualche decennio più tardi anche Molière si farà ispirare da questo personaggio libertino, astuto e senza scrupoli per il suo Dom Juan ou le festin de pierre del 1665.
Scostandosi parzialmente dai lavori citati, Da Ponte & Mozart calcano la mano sulla vena seduttiva del loro Don Giovanni, “un giovane cavaliere estremamente licenzioso” che si getta a capofitto in reiterate avventure erotiche con donne “d’ogni grado, d’ogni forma e d’ogni età” mosso da un’incontrollabile pulsione. La frenesia che lo pervade è così avvolgente da farlo agire a senso unico, totalmente privo di freni inibitori e remore morali. Un personaggio negativo e riprovevole, dunque – il titolo originale dell’opera è Il dissoluto punito, o sia il Don Giovanni – che tuttavia la straordinaria inventiva musicale di Mozart riesce quasi a trasformare in un “eroe positivo”. Ma la feconda creatività mozartiana raggiunge un altro notevole obiettivo: creare un punto di incontro fra commedia e tragedia, fra opera buffa e dramma avviluppando in uno stesso tessuto musicale personaggi che hanno profili psicologici molto diversi tra loro.
Nel bouquet dei titoli mozartiani il Don Giovanni primeggia per il fatto di aver riscosso – dalla prima rappresentazione del 29 ottobre 1787 ai giorni nostri, passando per tutto l’Ottocento e il Novecento – un successo pressoché ininterrotto. Lo scorso anno, per fare un esempio, l’opera è andata in scena con centinaia di repliche, escludendo le recite “minori”, in almeno 200 importanti teatri di 40 diversi Paesi: dall’Australia al Giappone, dagli Stati Uniti all’Europa, dagli Emirati Arabi
L'allestimento
L’opera viene rappresentata in forma semiscenica con la regia di Gianmaria Aliverta, la direzione di Massimo Raccanelli, la speciale partecipazione dell’Orchestra Frau Musika e del Coro Andrea Palladio.
In scena musicisti e cantanti di venti nazionalità diverse, che si esibiranno su strumenti storicamente informati, utilizzando il diapason in uso al tempo di Mozart a 430 Hz.
L’opera si inserisce negli oltre 30 eventi della quinta edizione del Festival “Mozart a Verona” che vedrà il Teatro Ristori partecipare come partner, al fianco degli enti fondatori di questo progetto culturale: Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Fondazione Arena di Verona e l’Accademia Filarmonica.
La scelta artistica per Don Giovanni al Teatro Ristori vira attraverso la forma semiscenica per dare enfasi alla divulgazione della “lirica viva”, facilmente fruibile da diversi tipi di pubblico. Opere del grande repertorio in forma semiscenica, ovvero dove l’orchestra prende il posto di una vera scenografia, come se fosse lei il vero motore trainante della vicenda. Nel caso specifico di Don Giovanni per la regia di Gianmaria Aliverta, una caratterizzazione dei personaggi emerge dai costumi di Sara Marcucci che portano verso una contemporaneità. Scopriamo insieme chi potrebbe essere oggi un Don Giovanni o il suo fido Leporello, quali sono gli intrecci sociopolitici di una vicenda immortale come quella raccontata dal libretto di Da Ponte. Il regista Aliverta gioca tutto sulla parte attoriale dei cantanti per spiegare al pubblico la trama dell’opera, che non viene modificata o stravolta, ma solo portata più vicino ai giorni nostri.
Locandina
Don Giovanni Lodovico Filippo Ravizza
Leporello Marco Filippo Romano
Don Ottavio Julian Prégardien
Donna Elvira Valentina Mastrangelo
Donna Anna Caterina Marchesini
Masetto Giovanni Luca Failla
Zerlina Georgia Tryfona
Commendatore Renzo Ran
Francesca Donati comparsa
Alessandro Pasini comparsa
Gianluca Zanetta comparsa
Massimo Raccanelli direttore
Gianmaria Aliverta regista
Sara Marcucci costumi
Frau Musika orchestra
Coro Andrea Palladio direttore Enrico Zanovello
Frau Musika orchestra
VIOLINI
Giacomo Catana – tutor
Mauro Spinazé – tutor
Gabriele Cervia
Emilie Chigioni
Alice Dalla Pozza
Stefano Gerard
Jerman Mojca
Giulia Manfredini
Martin Moya Fernandez
Filippo Passarella
Domenico Nicola Percetti
Marco Sanson
VIOLA
Francesco Lovato – tutor
Gilberto Ceranto
Elisabeth Mair
Federica Tirelli
VIOLONCELLO
Federico Toffano – tutor
Ena Markert
Pablo Pérez Martinez
CONTRABBASSO
Alessandro Pivelli – tutor
Giacomo Albenga
TIMPANI
Francesco Bodini
FLAUTO
Enrico Coden
Tommaso Simonetta Sandri
CLARINETTO
Andrea Agrati
Elia Celegato
OBOE
Marco Cera
Elisabeth Beckert
FAGOTTO
Annamaria Barbaglia
Gianluca Saccomanni
TROMBA
Calogero Contino
Emanuele Resini
TROMBONE
Alessandro Fraccascia
Alessio Novaria
Luca Michieletto
CORNO
Umberto Jiron
Angelo Caruso
MANDOLINO
Andrea Bazzoni
TUTOR
Elisa Bognetti
Giacomo Catana
Francesco Lovato
Mauro Morini
Francesco Spendolini
Mauro Spinazé
Federico Toffano
Alessandro Pivellli
Coro Andrea Palladio
Maestro del coro Enrico Zanovello
Soprani Gaia Ammaturo, Valentina Fin, Linda Lo Giudice, Anna Panozzo, Maria Parolini
Contralti Elisa Bombasin, Elisabetta Cuman, Marta Fraccaroli, Antonella Grando, Rossana Verlato
Tenori Andrea Brazzale, Mattia Culmone, Emiliano Martinelli, Armando Parra Rodriguez, Roberto Revrenna
Bassi Ludovico Dal Prà, Mattia Fiocco, Roberto Greppi, Alberto Peretti, Enrico Zamboni
GIOVANNI LUCA FAILLA - Baritono
Dopo aver iniziato gli studi musicali come violista, si laurea in canto lirico nel 2018 presso il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, con il massimo dei voti e la lode, nella classe del tenore Filippo Piccolo. In seguito si perfeziona con il soprano Elizabeth Norberg-Schulz e, attualmente, con il baritono Roberto De Candia.
Ha ottenuto successo di pubblico e di critica presso prestigiosi teatri d’opera e festival internazionali quali Tianjin Grande Theatre, Harbin Grand Theatre, Teatro Massimo Bellini, Xiamen Banlam Grand Theater, Jiangsu Centre for the Performing Arts, Foshan Grand Theatre, Xiamen Banlam Grand Theater, Opera de Massy, Teatro Principal de Zaragoza, Théâtre Montansier di Versailles, Palau de les Arts Reina Sofia a Valencia, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium Conciliazione di Roma, Teatro Antico di Taormina.
Debutta nel ruolo mozartiano del Don Giovanni al Teatro Comunale di Ferrara e alla Daegu Opera House in Corea e nel 2023 interpreta lo stesso ruolo al Teatro Condominio di Gallarate.
Fra gli altri personaggi ricordiamo Papageno in Die Zauberflöte di Mozart, Escamillo nella Carmen di Bizet, da Figaro ne Le nozze di Figaro di Mozart e di Don Magnifico ne La Cenerentola di Rossini.
Failla debutterà prossimamente nel ruolo di Schaunard ne La bohème di Puccini al Festival Pucciniano di Torre del Lago, di Ceprano nel Rigoletto di Verdi al Teatro Massimo Bellini di Catania e nei ruoli di Cantore e Barnabotto ne La Gioconda di Ponchielli, sempre al Massimo di Catania.
CATERINA MARCHESINI - soprano
Nata nel 1998, si avvicina alla musica attraverso lo studio del pianoforte e del violino. Partecipa giovanissima a numerosi concerti con il coro di voci bianche “Pueri Cantores” di Vicenza e successivamente consegue il diploma di primo livello in Canto lirico con lode e menzione d’onore al Conservatorio di Venezia sotto la guida di Stefano Gibellato, con cui continua a perfezionarsi. Ha studiato anche con Teresa Perdoncin, Vittorio Terranova e Mara Zampieri.
Ha partecipato a masterclass con personaggi del calibro di Renata Scotto, Leone Magiera e Clarry Bartha e nel giugno del 2021 ha frequentato la Puccini Academy, sotto la guida di Clarry Bartha, esibendosi in una selezione di Manon Lescaut.
Caterina si è già messa in luce in vari Concorsi internazionali come il Premio Parma Lirica, il Concorso Giovani Talenti per la Lirica di Mantova, il Concorso “Giulio Neri” e il Debut Competition 2022 di Weikersheim, Germania.
Si è esibita come solista nella Nona di Beethoven diretta da Alexander Lonquich presso i Teatri di Rovereto e Vicenza, ha debuttato ne L’elisir d’amore alla Royal Opera House di Muscat, a Treviso e a Cortina e ha partecipato a un Concerto di Gala con la Philharmonisches Orchester Würzburg diretta da Enrico Calesso.
Lo scorso anno ha cantato all’evento SWR Junge Opernstars 2023 con la Deutsche Radio Philharmonie diretta da Valentin Uryupin e ha debuttato nel ruolo di Leonora ne La Forza del Destino al Comunale di Bologna, diretta da Asher Fisch, di Rosalinde in Die Fledermaus all’Opera Ballet Vlaanderen di Anversa e all’Opera Ghent e di Giselda ne I Lombardi alla prima crociata al Regio di Parma con la direzione di Francesco Lanzillotta.
Prossimamente sarà Mimì al Teatro Sociale di Rovigo e Donna Anna al Teatro Ristori di Verona.
Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Padova.
VALENTINA MASTRANGELO - soprano
Originaria del Vallo di Diano, si diploma in Canto presso il Conservatorio di Salerno.
Ha ottenuto successo di pubblico e di critica esibendosi in prestigiosi teatri d’opera e festival internazionali fra i quali il Teatro San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, il Concertgebouw di Amsterdam, la Dubai Opera, Macerata Opera Festival, il Maggio Musicale Fiorentino, il Theater Basel, il Teatro Massimo di Palermo, il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, la Wexford Opera House, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Verdi di Trieste e il New National Theater di Tokyo.
Ha lavorato con direttori d’orchestra quali Maurizio Arena, Stefano Montanari, Francesco Lanzillotta, Francesco Ivan Ciampa, Giampaolo Bisanti, Fabrizio Maria Carminati, Gabriele Ferro, Daniel Smith, Asher Fisch, Ono Kazushi e registi del calibro di Vick, Livermore, Michieletto, Cucchi, Spirei, Sagi, Fredj, Bauduin, Gavazzeni e Maranghi.
È vincitrice numerosi concorsi internazionali tra cui AsLiCo 2014. Ha inciso per la casa discografia Brilliant Classics “Tosti The song of a life” e fra gli ultimi impegni è stata Amy Robsart nel nuovo progetto “Bastarda” al Théâtre de la Monnaie e Musetta al New National Theater di Tokyo.
Attualmente si sta perfezionando sotto la guida tecnica del maestro Fernando Cordeiro Opa; ha precedentemente studiato con il soprano Mariella Devia. Ha inoltre affinato il repertorio presso il Mozart Zentrum di Augsburb e l’Accademia Rossiniana di Pesaro dove ha debuttato nel ruolo di Madama Cortese al Rossini Opera Festival.
LUDOVICO FILIPPO RAVIZZA - baritono
Inizia gli studi musicali da bambino presso la scuola che formava i “Pueri Cantores” della Cappella Musicale del Duomo di Milano. Nel 2016 inizia a studiare canto lirico privatamente con il basso Giuseppe Nicodemo e nel 2019 viene ammesso nella classe di Silvana Manga al Conservatorio di Milano.
Nel 2021 è l’unico baritono ammesso alla prima edizione della Bottega Donizetti, dove studia con Alex Esposito, Michele D’Elia, Francesco Micheli, Riccardo Frizza e Damiano Michieletto. Nel 2022 ha vinto il Concorso AsLiCo nella categoria emergenti e ha poi frequentato masterclass con Roberto De Candia, Marco Vinco, Yolanda Auyanet, Francesca Sassu, Jacopo Brusa, Hana Lee, Alessandro Trebeschi e Stefano De Luca.
Vincitore della 21ma edizione del Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino, nel 2022 viene ammesso all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e frequenta masterclass di Eva Mei, Michele D’Elia e Giulio Zappa.
Ha debuttato nell’opera nel 2018 come Alidoro in una riduzione de La Cenerentola. È stato Ping in una riduzione di Turandot per EuropaInCanto (54 recite), Barone Douphol ne La Traviata, Norton in La Cambiale di matrimonio, Lorenzo in I Capuleti e i Montecchi di Bellini, Mr Gobineau in The Medium di Menotti, cover di Israele in Marino Faliero al Donizetti Festival 2020 diretto da Riccardo Frizza.
MARCO FILIPPO ROMANO - baritono
Considerato uno dei baritoni buffi di maggior talento sulla scena operistica italiana e internazionale, ha già debuttato in teatri e festival di primissimo piano come Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Real di Madrid, Bayerische Staatsoper di Monaco, Deutsche Oper di Berlino, Wiener Staatsoper, Den Norske Opera di Oslo, Daegu Opera House (Corea del Sud), Glyndebourne Festival e Wexford Festival.
Siciliano di Caltanissetta, ha intrapreso lo studio del canto dopo essersi diplomato in corno presso il Conservatorio di Palermo.
Grande specialista di ruoli rossiniani, Don Bartolo ne Il Barbiere di Siviglia è il cavallo di battaglia che gli ha procurato unanimi consensi in Italia e nel mondo. Ha anche riscosso grande successo al Rossini Opera Festival di Pesaro (Don Profondo ne Il Viaggio a Reims e Raimondo Lopez in Matilde di Shabran) e al Festival Rossini in Wildbad (Leuthold in Guillaume Tell e Omar in Siège de Corinthe).
Fra le numerose altre interpretazioni della sua carriera, sono da segnalare Don Magnifico ne La Cenerentola, Don Geronio ne Il Turco in Italia, Taddeo ne L’italiana in Algeri, ruoli mozartiani come Leporello e Don Alfonso, i ruoli donizettiani come Don Pasquale, Dulcamara e Belcore, Mamma Agata ne Le conveninenze ed inconvenienze teatrali, ma anche Schaunard ne La bohème, Albrigòr ne La donna serpente di Casella, Max ne Le Chalet di Adam, la Generala ne Il mondo alla rovescia di Salieri, Felice ne Il medico dei pazzi di Battistelli, Michele Gamautte in Margherita d’Anjou, Fra Melitone ne La forza del destino.
Marco Filippo Romano ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Michele Mariotti, Gianandrea Noseda, Fabio Luisi, Daniele Rustioni, Enrique Mazzola, Andrea Battistoni, Stefano Montanari, e registi come Mario Martone, Emilio Sagi, Daniele Abbado, Joan Font, Francesco Micheli e Rosetta Cucchi.
Fra gli impegni recenti L’elisir d’amore al Comunale di Bologna; Il barbiere di Siviglia alla Staatsoper di Vienna, al Teatro alla Scala, al Festival di Savonlinna ed alla Deutsche Oper di Berlino; Li zite in galera alla Scala; Il barbiere di Siviglia alla Fenice, al Petruzzelli di Bari, all’Opera di Oslo e alle Terme di Caracalla; La Cenerentola al Teatro Carlo Felice di Genova; Le convenienze e inconvenienze teatrali al Teatro Municipale di Piacenza; La serva padrona, Pimpinone di Telemann e L’elisir d’amore al Teatro Regio di Torino; Così fan tutte con la direzione di Riccardo Muti in streaming dal Teatro Regio di Torino; Il barbiere di Siviglia al Circo Massimo con l’Opera di Roma; L’elisir d’amore al Teatro La Fenice di Venezia; Il matrimonio segreto al Festival della Valle d’Itria; Don Pasquale al Bolshoi di Mosca.
Ha inoltre debuttato nel ruolo di Belcore al Teatro Sociale di Como nel 2022, per essere poi cover di Alphonse XI ne La Favorite al Donizetti Festival 2022 e cover di Rodrigo in Don Carlo al Maggio Musicale Fiorentino.
Recentemente ha debuttato in Carmen (sotto la direzione di Zubin Metha), poi sarà Eduardo in Alfredo il Grande al Donizetti Festival 2023 e debutterà alla Scala ne Le nozze di Figaro.
Nel corso del 2024 canterà Don Giovanni a Verona e a Venezia, L’elisir d’amore a Parma, Madama Butterfly a Palermo e Turandot a Firenze.
RENZO RAN - basso
Nato a Chongqing in Cina nel 1992 è vincitore di una borsa studio del Governo cinese e si è diplomato in Canto al Conservatorio Gùiuseppe Verdi Torino.
Vincitore del concorso internazionale “Don Giovanni” per il ruolo del Commendatore. successivamente ha debuttato in diversi teatri italiani i ruoli di Sparafucile (Rigoletto), Sarastro (Die Zauberflöte) e il Frate (Don Carlo). Ha collaborato con numerosi direttori e registi di fama internazionale.
Nel 2016 ha debuttato nel ruolo di Alidoro ne La Cenerentola, Plutone ne La favola di Orfeo, Priester in Die Zauberflöte al Teatro Regio di Torino. Lo Zio Bonzo in Madama Butterfly al Stadttheater Neuburg, Theater Wolfsburg, Stadttheater Shaffhausen, Stadttheater, Winterthur e State Opera Rousse.
Fra il 2017 e 2018 ha debuttato il ruolo di Zuniga in Carmen al Teatro di San Carlo di Napoli, il Padre Superiore ne Il Colore del sole (Prima mondiale assoluta) al Teatro Pergolesi di Jesi ed al Teatro Luciano Pavarotti di Modena.
Tra gli impegni recenti e futuri: lo Zio Bonzo in Madama Butterfly prima al Lirico di Cagliari poi al Belvedere di San Leucio di Caserta con il Teatro Giuseppe Verdi di Salerno, Hanz Schwarz in Die Meistersinger von Nürnberg al National Center of Performing Art of Beijing, dove è tornato come Don Basilio ne Il barbiere di Siviglia (Paisiello e Rossini), Idomeneo al Teatro Massimo di Palermo, Aida a Busseto per il Festival Verdi, Tosca al Teatro di San Carlo di Napoli, Sarastro in Die Zauberflöte per OperaDomani e la nuova Madama Butterfly al Maggio Musicale Fiorentino.
GEORGIA TRYFONA - soprano
Originaria della Grecia, si è laureata con lode in Canto presso l’Università Ionica di Corfù con Rosa Poulimenou. Ben presto ha completato i suoi studi di canto e teatro musicale con lode presso l’Università delle Arti di Berlino, dove ha studiato con Julie Kaufmann, Peter Maus e Hendrik Heilmann. Ha inoltre seguito Masterclass di perfezionamento con Barbara Bonney, Jeanette Pilou ed Emma Kirkby.
I suoi impegni l’hanno già portata alla Handel Halle, al Putbus Theater, all’Händel Festival di Halle, al Nikolaisaal di Potsdam, al Palazzo di Rheinsberg e al Teatro di Stettino.
Come solista si è esibita con rinomate orchestre come la Komische Oper Orchester di Berlino, la Staatskapelle Halle, la Neues Kammerorchester di Potsdam, la Johann Strauss Orchestra di Wiesbaden, la Babelsberg Film Orchestra e la Kammerorchester Wernigerode.
È vincitrice del Rheinsberger Kammeroper Gesangswettbewerb 2018 e del Premio Speciale Giulio Perotti per la “Miglior Aria di Mozart”. Il suo vasto repertorio spazia dall’epoca barocca al Tardo romanticismo, all’operetta.
I suoi ruoli più importanti includono Zerlina nel Don Giovanni e Despina in Così fan tutte, Barbarina ne Le nozze di Figaro, così come Adele in Die Fledermaus, Valencienne in La vedova allegra, Ännchen in Der Freischütz, Dorinda in Orlando di Händel, Berta ne Il barbiere di Siviglia, Clarice ne Gli astrologi immaginari di Paisiello, Seconda fata ne La Regina delle Fate di Purcell.
Il suo repertorio concertistico comprende La Creazione (Haydn), Carmina Burana (Orff), Oratorio di Natale (Bach), Messiah (Händel), Johannespassion (Telemann), Oratorio de Noel (Saint-Saëns), la Grande Messa in Mi bemolle maggiore (Schubert), così come Elias (Mendelssohn) e Ein deutsches Requiem (Brahms). Georgia Tryfona è borsista della Richard Wagner Verband Berlin e.V
JULIAN PRÉGARDIEN - tenore
Nato a Francoforte nel 1984, ha ricevuto la sua prima formazione musicale nei cori della cattedrale di Limburg. Dopo gli studi a Friburgo e la frequentazione dell’Accademia del Festival di Aix-en-Provence, dal 2009 al 2013 è stato membro dell’ensemble dell’Opera di Francoforte, accanto al quale ha iniziato a sviluppare una carriera internazionale come concertista. Oggi Julian Prégardien è riconosciuto a livello internazionale come una delle più interessanti voci della sua generazione, grazie al timbro chiaro, alla sua profonda comprensione del testo e della narrazione che fanno di lui un ricercato interprete di Lieder.
In campo operistico si è esibito al Festival di Aix-en-Provence, alle Opere di Stato di Amburgo e della Baviera e all’Opéra Comique di Parigi. Nel 2018 ha debuttato al Festival di Salisburgo come Narraboth nella Salomé di Richard Strauss (regia di Romeo Castellucci) con la Filarmonica di Vienna diretta da Franz Welser-Möst. Nel 2019 ha debuttato come Tamino in una nuova produzione di Die Zauberflöte di Mozart all’Opera di Stato di Berlino sotto la direzione di Alondra de la Parra. Alla Mozartwoche 2023 ha ricevuto il plauso della critica per il suo debutto come Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart diretto da Sir András Schiff, mentre al Teatro San Carlo di Napoli si è esibito in una versione scenica del Requiem di Mozart di Romeo Castellucci sotto la direzione di Raphaël Pichon. Nel maggio 2024, canterà Tamino in una produzione teatrale del Flauto magico di Mozart a Cleveland con la direzione di Franz Welser-Möst e la regia di Nikolaus Habjan.
Julian Prégardien è stato nominato “Artiste Ètoile” del Mozartfest di Würzburg nel 2019, dove si è esibito, tra l’altro, con la Freiburg Baroque Orchestra e la Bamberg Symphony Orchestra. Ha collaborato con numerose orchestre fra cui il Concentus Musicus, la Cleveland Orchestra, l’Orchestra of St. Luke’s, la Filarmonica di Oslo, la Royal Concertgebouw Orkest, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, la Tonhalle Orchester, La Cetra e l’Orchestre Symphonique de Montréal.
La stagione 2023-2024 lo vedrà impegnato nella Messa in Si minore di Bach, in una versione coreografata dal John Neumeier Ballet, e in tournée con l’Orchestra Barocca di Friburgo e Kris Bezuidenhout, la B’Rock Orchestra e il Collegium Vocale Ghent e la Sinfonica della Radio Bavarese ditretta da Muti.
Il tenore tedesco ha inciso per Alpha Classics Winterreise e Schwanengesang di Schubert e Dichterliebe di Schumann. Dall’autunno 2023 incide in esclusiva per Harmonia Mundi che quest’anno pubblicherà la sua registrazione di Die Schöne Müllerin di Schubert.
Insegna alla Hochschule di Monaco è membro del Network Schumann e direttore artistico della Brentano-Akademie di Aschaffenburg.
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