Aprile, 2021

24Apr(Apr 24)20:00HISTOIRE DU SOLDATTeatro Ristori Digital - in streaming20:00 Genere:Stagione 2020-2021,TEATRO RISTORI DIGITALIN STREAMING

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(Sabato) 20:00

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IGOR STRAVINSKIJ

HISTOIRE DU SOLDAT – Balletto in due parti

(Libretto di Charles-Ferdinand Ramuz)

 

 

“WINDKRAFT TIROL, KAPELLE FÜR NEUE MUSIK”

ALDO SISILLO direttore

PEPPE SERVILLO voce recitante

 

Nota: il video dell’evento non è più disponibile.

 

PARTE PRIMA
La marcia del Soldato
Musica della prima scena (piccole melodie in riva al fiume)
Ripresa de La marcia del Soldato
Musica della seconda scena, Pastorale
Ripresa (piccole melodie in riva al fiume)

PARTE SECONDA
La marcia del Soldato
Marcia reale
Piccolo concerto
Tre danze: Tango, Valzer, Ragtime
Danza del Diavolo
Piccolo corale
Canzone del diavolo
Grande corale
Marcia trionfale del Diavolo

 

Alberto Martini violino
Sante Braia contrabbasso
Roberto Gander clarinetto
Giacomo De Simonis fagotto
Alberto Frugoni cornetta
Ferdinando Danese trombone
Stefano Tononi percussioni

 

Cos’hanno in comune Igor Stravinsky, genio di San Pietroburgo e Dante Alighieri, il Ghibellin Fuggiasco? Prima di tutto una ricorrenza importante: il 2021 vede infatti accomunati gli anniversari della morte di Dante (1321) e di Stravinsky (1971). Poi un reale parallelismo tra questi due illustri “pellegrini”, che trasformarono il momento critico della loro vita nel punto di forza: esuli dalle rispettive patrie per motivi politici (Firenze e San Pietroburgo), creatori di nuovi codici linguistici (il Volgare dantesco e il “rap” ante litteram del Teatro da Camera stravinskiano), abili nel cercare di ridurre i costi d’allestimento scenico (l’Alighieri affida la polifonia delle Sacre Rappresentazioni alla sola voce della Commedia, Stravinsky riduce le masse artistiche dell’Opera Lirica a un piccolo ensemble da «‘motocarro’ di Tespi»), entrambi utilizzano il simbolo del Diavolo come metafora della guerra. Vi è analogia anche nell’affidare un genere alto al linguaggio del volgo.

L’Histoire du Soldat è un assoluto capolavoro teatrale e musicale del Novecento, da una favola di Afanasiev, su testo di Charles Ferdinand Ramuz.
Stravinsky volutamente aveva ideato uno spettacolo povero, da baraccone, che potesse essere realizzato con pochissimi mezzi, malgrado la grave crisi economica provocata dalla Prima Guerra Mondiale ed ecco l’altra grande comunanza con il tempo attuale.
In pratica si tratta di un rito scenico, una nuova forma di teatro musicale che con l’Opera, derivata ed evoluta dal Melodramma, non ha più legami, opera di un profugo (Stravinsky) sul tema dell’essere profughi.

 

Stravinsky racconta: «Ho concepito la prima idea dell’Histoire du Soldat nella primavera del 1917, ma non ho potuto approfondire quell’argomento perché intento alla stesura de Les Noces e a realizzare un poema sinfonico da Le Rossignol. Il pensiero di comporre uno spettacolo drammatico per un teatro ambulante m’era venuta parecchie volte alla mente fin dall’inizio della Prima Guerra Mondiale. Il genere di lavoro cui pensavo doveva esigere un organico di esecutori semplice e modesto al punto da permettere una serie di allestimenti in una tournée nelle piccole cittadine svizzere, ed essere altrettanto chiaro nel suo intreccio in modo che se ne afferrasse facilmente il senso. Il soggetto mi venne dalla lettura di quella novella di Afanasiev che racconta del soldato e del diavolo: in quella novella, quel che mi aveva colpito particolarmente era il modo in cui il soldato adescava il diavolo a bere molta vodka per poi dargli da mangiare una manciata di piombo, convincendolo che era caviale, così che il diavolo avidamente lo mangiava e tirava le cuoia. In seguito trovai altri episodi fiabeschi sul medesimo tema e cominciai a elaborare un soggetto: soltanto lo schema del lavoro è da attribuirsi ad Afanasiev e a me, perché il testo definitivo è opera di Ramuz, mio grande amico e collaboratore, a fianco del quale lavorai attentamente, traducendogli riga dopo riga il mio testo».

 

PEPPE SERVILLO
Debutta nella musica con gli Avion Travel nel 1980. La sua storia coincide in gran parte con quella del suo gruppo che, in circa trent’anni di lavoro, ha pubblicato numerosi album conquistando importanti riconoscimenti. Nel 1998 con gli Avion Travel partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Dormi e sogna, vincendo il premio della critica e il premio della giuria di qualità come miglior musica e miglior arrangiamento. Nel 2000 il gruppo vince a Sanremo con il brano Sentimento oltre ad aggiudicarsi il premio della giuria di qualità per la musica e l’arrangiamento. Inizia nel 2003 una proficua collaborazione artistica con due musicisti argentini, Javier Girotto e Natalio Mangalavite che si concreta negli anni a seguire nella realizzazione di due album. Nel 2007 esce l’album degli Avion Travel Danson Metropoli – Canzoni diPaolo Conte vincitore di un disco d’oro. Nel 2010 vengono presentati al Festival di Venezia due film nei quali Peppe è presente in veste d’interprete: Into paradiso di Paola Randi e Passione di John Turturro. Lo stesso anno collabora come attore in teatro col fratello Toni allo spettacolo Sconcerto. Nel 2011, accompagnato dall’orchestra Roma Sinfonietta, è voce recitante dell’Histoire du Soldat di Igor Stravinskij della quale cura anche l’adattamento in napoletano. Lo spettacolo viene rappresentato in numerose città italiane fra le quali Napoli al Teatro San Carlo. Nel mese di ottobre 2012 esce l’album Peppe Servillo & Solis String Quartet “Spassiunatamente” omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana. Nel 2013 è in tournée teatrale assieme al fratello Toni con la commedia di Eduardo De Filippo “Le voci di dentro”. Vince lo stesso anno come migliore attore non protagonista per il succitato spettacolo, il premio “Le maschere del teatro italiano” ed il premio “Ubu”. Nel 2014, oltre a continuare la propria attività di cantante ed attore teatrale, partecipa nel ruolo di Ciro Serracane al film dei fratelli Manetti “Song ‘e Napule” vincitore di numerosi premi quali David di Donatello, Nastro D’argento, Globo d’oro, ecc. Nel 2015 è di nuovo a teatro con il fratello Toni ed il quartetto d’archi Solis String Quartet con lo spettacolo “La parola canta”, un concerto, un reading, un recital che celebra Napoli attraverso poesia e canzone.

 

ALDO SISILLO
Nato a Napoli, ha compiuto i suoi studi musicali presso i Conservatori di Napoli e Bologna e si è laureato all’Università di Bologna in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, indirizzo musicale. Ha studiato Direzione d’orchestra con i Maestri Massimo de Bernart, Vladimir Delman e Gianluigi Gelmetti.E’ stato invitato in qualità di direttore ospite da istituzioni sinfoniche italiane ed estere, tra cui l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra Alessandro Scarlatti della RAI di Napoli, la Arturo Toscanini dell’Emilia Romagna, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, l’Orchestra Sinfonica di Lecce, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Accademia Liszt di Budapest, la Moscow Radio&TV Simphony Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Filarmonica di San Pietroburgo, la Savaria Symphony Orchestra, la Philarminisches Orchester der Hansestadt Lübeck, l’European Union Chamber Orchestra, l’Armenian Philarmonic Orchestra, la New Haven Symphony Orchestra, la National Symphony Orchestra of Ucraina (Kiev), l’Hungarian Symphony Orchestra of Miskolc, la Moravian Philarmonic of Olomuc, la Yanacek Philarmonic of Ostrava, l’Orquesta Sinfonica del Estado de Mexico, la Teplice Symphony Orchestra, Guangzhou Symphony Orchestra (Cina), Hangzhou Philarmonic Orchestra (Cina), Dubrovnik Symphony Orchestra, la Nürnberger Symphonyker e il Festival di Ravello. Ha diretto in enti lirici quali il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Bellini di Catania, il Teatro Nazionale di Atene, la Sofia National Opera and Ballet, l’Opera Royal de Wallonie (Liegi), Florida Grand Opera di Miami (USA) e nei teatri di Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara, Lucca, Livorno, Pisa, Ravenna, Ente Luglio Trapanese, Bergamo, Savona e Bolzano. Ha inaugurato le celebrazioni per il Centocinquantenario Pucciniano a Lucca, con una nuova produzione del Trittico. Nel primo anniversario della scomparsa di Luciano Pavarotti ha diretto a Modena il Requiem di Verdi.Nell’agosto del 2018 ha diretto l’Orquestra Nacional de Chile nella capitale Santiago, eseguendo lo Stabat Mater di Rossini. Questo concerto è stato recensito dalla rivista online Tuiteroscultura.comcome il miglior concerto sinfonico dell’anno e ha ottenuto il Premios Toda la cultura 2018. Si è dedicato intensamente alla musica contemporanea: ha diretto numerose prime assolute per il Festival delle Nazioni di Città di Castello, per il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, per Nuove Forme Sonore in Roma, per l’Estate Chigiana di Siena, per il Festival Angelica di Bologna e ha partecipato a progetti che hanno spaziato in diversi generi musicali.Ha inciso per la Fonit Cetra, la Naxos e l’Hermitage e ha registrato numerosi concerti per la RAI.Ha inoltre composto musiche di scena per spettacoli teatrali presentati alla Biennale di Venezia, al Festival Mondiale di Nancy, al Festival di Santarcangelo, alla Rassegna dei Teatri Stabili di Firenze, al Festival della Valle della Marna di Parigi.Affianca l’attività di interprete a quella di organizzazione e direzione artistica. E’ stato fondatore e animatore dal 1984 al 1994 dell’Orchestra Sinfonica Giovanile dell’Emilia Romagna; in qualità di suo direttore principale ha tenuto concerti in Italia e all’estero.Dal 1995 al 2000 è stato Segretario Artistico presso il Teatro Comunale di Bologna. Attualmente è Direttore e Direttore Artistico della Teatro Comunale di Modena e Direttore Artistico del Festival delle Nazioni di Città di Castello. È docente presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma.

 

“WINDKRAFT TIROL, KAPELLE FÜR NEUE MUSIK”
Gli ensemble particolari stanno diventando sempre più importanti nel campo della nuova musica e “Windkraft Tirol, Kapelle für Neue Musik” fa gloriosamente parte di questa categoria dal 1999. Il Tirolo, d’altra parte, ha una tradizione di musicisti e strumenti a fiato, che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo e molti dei musicisti tirolesi qui rappresentati sono membri delle principali orchestre in Europa.
Sebbene sia già disponibile un ampio e ricco repertorio per ensemble di questo tipo, “Windkraft Tirol, Kapelle für Neue Musik”, contribuisce di continuo alla sua diffusione e al suo ampliamento, ricevendo moltissime richieste di prime esecuzioni da parte di importanti compositori dell’area mitteleuropea (Gunter Schneider, Michael Riessler, Jürg Wyttenbach, Herbert Grassl, Franz Hackl, Johannes Maria Staud, Otto M. Zykan, Franz Schreyer, Gerald Futscher, Manuela Kerer, Hannes Kerschbaumer, Martin Lichtfuss, Hubert Stuppner, Eduard Demetz e molti altri), che nutrono verso questo complesso una grande fiducia, per cui possono spingere i propri limiti tecnici ed estetici ai livelli più estremi, sapendo di poter contare su musicisti che uniscono la padronanza tecnica, l’ampiezza di orizzonti, al loro entusiasmo per il non convenzionale.
Ultimo ma non meno importante, il direttore principale Kasper de Roo, che da sempre si distingue per la sua dedizione nella ricerca verso i nuovi linguaggi.
Oltre alle numerose apparizioni al Klangspuren Schwaz festival, Transart Bozen l’ensemble si è anche esibito al Museion Bozen, alle Settimane Mahler Dobbiaco, al Festival Eclatsconcerts Fribourg al Festival Engadin, a Valgardenamusica, al Festival di Merano, in apertura dell’Universiade 2005 al Tivoli New di Innsbruck, all’Arena Festival Riga, al Gaida Festival di Vilnius, al Münster Basel 2002, nell’ORF Tirol nella rassegna “Music in the Studio”, nelle “Nouvelles Aventures” alla Wiener Konzerthaus, il Festival di Musica Contemporanea Bolzano, la rassegna di concerti “Traiettorie” a Parma, la “Stagione di Contrasti” a Palmanova / Udine, la “Stagione de I Virtuosi in Italiani” a Verona, al Muziekgebouw di Amsterdam al WDR Colonia, dove è stata inclusa la registrazione del CD con “Violent incidents” di Johannes Maria Staud e “Panic” di Harrison Birtwistle ecc.
Windkraft è stato invitato come Ensemble in Residence al Bejing International Composition Workshop.

 

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