Dicembre, 2020

04Dic(Dic 4)20:30ENSEMBLE ZEFIRO - L’epoca d’oro di oboe e fagottoANNULLATO - musiche di G.F. Handel, J e J.B. Pla, F. Couperin, A. Vivaldi, J.F. Fash,, A. Marcello, J.D. Zelenka20:30 Genere:Barocca,Stagione 2020-2021ANNULLATO

Ora

(Venerdì) 20:30

Dettagli

 

EVENTO ANNULLATO
La grande incertezza dettata dalla situazione epidemiologica generale e i conseguenti, necessari provvedimenti assunti dalle autorità che limitano ulteriormente anche la potenziale riapertura delle sale teatrali prevista per il 27 marzo p.v., ci inducono, purtroppo, ad annullare definitivamente lo spettacolo.

I possessori di biglietti potranno procedere, entro e non oltre il 30 aprile 2021, con la richiesta di rimborso o direttamente presso la biglietteria del Teatro nei giorni di apertura segnalati o inviando una richiesta via mail all’indirizzo [email protected] allegando la scansione/foto del biglietto e indicando le coordinate bancarie per poter ricevere il bonifico di accredito. Scegliendo questa seconda soluzione sarà comunque necessario per motivi fiscali procedere poi all’invio per posta (o alla consegna manuale) del biglietto in originale all’indirizzo del Teatro Ristori in Vicolo Valle 2/a 37122 Verona.


 

 

 

ENSEMBLE ZEFIRO

Alfredo Bernardini, Paolo Grazzi oboi
Alberto Grazzi fagotto
Paolo Zuccheri violone
Anna Fontana clavicembalo

 

L’EPOCA D’ORO DI OBOE E FAGOTTO

Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Sonata op.2 n.3 in fa maggiore (Londra, 1733) per 2 oboi e basso continuo
(Largo) – Allegro – Adagio – Allegro

Josep and Joan Baptista Pla (ca.1750)
Sonata n.6 in mi bemolle maggiore per 2 oboi e basso continuo
Allegretto – Andante – Allegro ma non tanto

François Couperin (1668-1733)
da La Françoise (Les Nations, Paris, 1726): Sonade, in mi minore  per 2 oboi, viola da gamba e basso continuo
Gravement — Gayement – Rondement – Gayement – Gravement – Vivement – Air Gracieusement – Gayement

Antonio Vivaldi (1678-1741)
sonata a 4 in do maggiore RV 801, per 2 oboi, fagotto e basso continuo.
Largo – Allegro – Largo – Allegro

Johann Friedrich Fasch (1688-1758)
Quadro in si bemolle maggiore (post 1727) FWV N:B2, per 2 oboi, fagotto e basso continuo
Andante – Allegro – Largo – Allegro

Alessandro Marcello (1669-1747)
arrangiato da Johann Sebastian Bach (1685-1750):Concerto BWV974 in re minore per clavicembalo solo
Andante spiccato – Adagio – Presto

Jan Dismas Zelenka (1679-1745)
Sonata 2 in sol minore (Praga/Dresda, ca.1723) ZWV 181/2, per 2 oboi, fagotto e basso continuo

 

Da sempre il musicista è stato instancabile viaggiatore, vuoi per assimilare la scienza o lo stile di un illustre maestro lontano, vuoi perché in un paese o in un’altro c’era chi desiderava ascoltarlo o addirittura impiegarlo stabilmente. Nel concerto di questa sera sarà il pubblico a “viaggiare” attraverso l’Europa tardo-barocca, per poterne apprezzare le differenze stilistiche e anche quell’interessante gioco di influenze creatosi fra le diverse espressioni nazionali.

Tutti i brani del programma –ad eccezione della Sonade di Couperin– corrispondono al modello formale della sonata -da camera o da chiesa- così coma fu definito dal grande violinista italiano A.Corelli.  L’alternanza di tempi lente e veloci in forma quadripartita (largo, allegro, largo, allegro) connota la sonata da chiesa, mentre la forma tripartita (allegro, adagio, allegro) sta ad indicare la sonata da camera.

Nel 1706 Georg Friedrich Haendel lascia Amburgo per compiere un viaggio in Italia. Si sa che i quattro anni trascorsi nel nostro paese saranno decisivi per la carriera del compositore tedesco. In effetti, come scrive il suo biografo W.Dean, “l’Italia era la patria non solo dell’opera, dell’oratorio e della vantata da camera, ma anche delle principali forme della musica strumentale come il concerto e la sonata”.  Anche la sonata per due oboi, come buona parte del repertorio haendeliano, fa omaggio allo stile italiano della sonata da chiesa corelliana che segnò buona parte delle sue composizioni strumentali.

Fu un paio di decadi più tardi che la Germania ospitò i fratelli Plà, suonatori di oboe e di salterio venuti da Balaguer in Catalogna. Mentre un terzo fratello Manuel rimanevano a Madrid scrivendo famose Zarzuelas, Juan e José furono tanto inseparabili da firmare insieme tutte le loro opere, tanto che non sapremo mai chi ne era il vero autore. Rimasero a lungo presso la corte di Baden Württemberg a Stoccarda e si esibirono occasionalmente a Parigi ed in Italia.

F. Fasch svolse la sua carriera musicale a Zerbst dove divenne Kappelmeister nel 1722. Paladino dello stile italiano, molto ammirato da Bach, compose musiche di tutti i tipi, da quella sacra ad una vasta produzione di musica strumentale per orchestra e da camera. Le sue sonate si sviluppano partendo dallo stile vivaldiano per approdare ad uno stile più personale di maggiore coesione e fusione tra le voci degli strumenti. La scrittura di Fasch, pur seguendo i canoni tipici della sua epoca, presenta tratti caratteristici come le rapide figurazioni in ritmo “lombardo” che danno grande slancio e vivacità ai tempi veloci.

La sonata di Vivaldi, conservata della biblioteca di Herdringen, pur se di attribuzione non certa (nella parte di basso porta scritto il nome di Handel) non si può negare che sia scritta nello stile vivaldiano. La grande freschezza dei movimenti veloci, la cantabilità dei movimenti lenti e i continui rimandi imitativi tra i due oboi fanno propendere con decisione la sua attribuzione al grande compositore veneziano. Del resto, sia l’oboe che il fagotto erano gli strumenti a fiato tra i più amati da Vivaldi, come testimoniano i suoi 17 concerti per oboe e i 39 per fagotto.

J. S. Bach studiò a fondo e trascrisse diversi concerti di autori italiani fra i quali il concerto per oboe di B. Marcello che ascoltiamo questa sera. Bach, nella sua elaborazione, trasferì al cembalo la parte solistica dell’oboe e nel farlo aggiunse delle “fioriture” nella parte dell’adagio che testimoniano la prassi, consueta all’epoca, di arricchire la parte solistica – soprattutto nei movimenti lenti – con elaborate improvvisazioni estemporanee ad arricchimento della linea melodica.

Giunto dalla natale Boemia, Jan Dismas Zelenka fu dapprima impiegato a Dresda come contrabbassista e più tardi divenne il compositore della musica sacra della corte di Sassonia. Dalla stessa corte fu inviato a studiare a Vienna con il celebre J.J.Fux. Zelenka scrisse relativamente poca musica strumentale, e questo in un periodo breve della sua vita. Tuttavia è proprio in queste sue opere che possiamo notare un eccezionale trattamento del contrappunto. Le sonate per due oboi, fagotto e basso continuo portano a tali estremi le possibilità tecniche ed espressive di questi strumenti, che non hanno nulla di paragonabile nella stessa epoca. Queste sonate furono scritte probabilmente per gli strepitosi virtuosi della corte di Sassonia.

 

Biografia

 

ZEFIRO
Nel 1989 a Mantova, gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi ed il fagottista Alberto Grazzi fondano Zefiro, un complesso con organico variabile specializzato in quel repertorio del Settecento in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano. In questi anni Zefiro è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale, per il repertorio di musica da camera del ‘700 e ‘800 con strumenti d’epoca.
I suoi fondatori, insegnanti presso i Conservatori di Musica di Amsterdam, Salisburgo, Barcellona, Mantova, Verona, Milano, sono considerati tra i più validi esecutori nell’ambito della musica antica e apprezzati solisti di famose orchestre;  si avvalgono della collaborazione dei migliori strumentisti in campo europeo.
Zefiro è presente nei principali festival europei di musica (Amsterdam, Aranjuez, Barcellona, Bonn, Ginevra, Graz, Helsinki, Innsbruck, Liegi, Lione, Londra, Malmö, Manchester, Milano, Monaco di Baviera, Palma di Mallorca, Parigi, Potsdam, Praga, Ravenna, Regensburg, Salisburgo, Stoccarda, Utrecht, Vienna, ecc.) e con tournée in Israele, in Egitto, in Sud America, in Giappone, in Canada, in Corea, negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.
Zefiro è stato scelto dalla televisione belga per un documentario su Vivaldi ed ha al suo attivo la registrazione di numerosi CDs, tra cui le sei sonate di J.D.Zelenka, la musica per insieme di fiati ed i divertimenti per fiati e archi di W.A.Mozart, la musica per fiati di L.v.Beethoven, la Water Music di Handel e Wassermusik di Telemann, gli arrangiamenti per 13 strumenti a fiato di arie da Opere di Mozart e la pubblicazione dei “Concerti per vari strumenti” e “Concerti per Oboe” di A.Vivaldi (Opus 111/Naïve). Inoltre i CDs realizzati con la Sony Music/DHM: i concerti per oboe, per fagotto e il Concertone di Mozart, i concerti dei fratelli Joan&<}0{>Josep Pla e due CD di Handel: “The Musick for the Royal Fireworks” e “Venus et Adonis” con sonate e cantate da camera insieme alla soprano Gemma Bertagnolli.
Le registrazioni più recenti pubblicate con la rinnovata etichetta “Arcana” sono i concerti per fagotto di Vivaldi, le Ouvertures a doppio coro di Telemann, i Concerti veneziani per oboe, il CD “Harmonie & Turcherie” per fiati e percussioni, i Concerti Brandeburghesi e le Ouvertures di Bach. Alcuni di questi CD hanno ricevuto diversi riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il “Grand Prix du Disque”,  il “Premio Nazionale Classic Voice”, l’Editor’s Choice di Gramophone, le “Choc du Monde de la Musique de l’année 2007”, il “Diapason d’Or de l’année 2009”, il “Premio Franco Abbiati 2016”  e fanno di Zefiro un punto di riferimento per questo repertorio nel mondo intero.
L’attività di Zefiro si divide in tre organici: ensemble da camera, gruppo di fiati [“Harmonie”] ed orchestra barocca proponendo una grande varietà di programmi dall’ampio repertorio del Settecento: dai concerti a 5 e per strumenti solisti di Vivaldi alle opere teatrali e musica festiva di Handel, dalle ouvertures e cantate di Bach alle Messe di Haydn, fino alla musica per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.
www.ensemblezefiro.it

 

Video

 

 

 


foto © Foppe Schut

Organizzatore

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